I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

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venerdì 17 aprile 2015

CONVERSIONE LINGUISTICA


Perché Paolo Grimoldi chiama Laura Bolrdini "Signor Presidente", con tale accento sul maschile?
Che cosa vuole sottolineare, così facendo?
Non mi è chiaro.

Ma questo episodio induce a riflettere.
E potrebbe essere il pretesto per una "conversione linguistica".




Mi ricredo.
Forse l'idea di declinare al femminile ha un suo perché.
Ogniqualvolta sia possibile, usando una semplice "a", non le cacofoniche "essa" o "ice".
E forse, prima o poi, verrà a cadere anche il tono dispregiativo con cui le figure professionali vengono appellate quando riferite alle donne.

"Per il prof. Malesci, che richiama un noto opuscolo ufficiale del 1987 (le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, compilate da Alma Sabatini) il futuro è delle forme femminili: la ministra, l'avvocata, la soldata. Può darsi che egli abbia ragione.
A me sembra però che, al di là dell'uso di alcuni giornali (non di tutti!), più sensibili al "politicamente corretto", nella lingua comune forme del genere non siano ancora acclimatate e, anzi, potrebbero essere oggetto d'ironia. Sul loro successo incide negativamente anche il fatto che molte donne avvertano come limitativa la femminilizzazione coatta del nome professionale, riconoscendosi piuttosto in una funzione o una condizione in quanto tale, a prescindere dal sesso di chi la esercita."

La pensavo anch'io così: prima il ruolo, poi il genere.
Ho cambiato idea. Un ruolo al femminile non è meno autorevole.

lunedì 2 marzo 2015

MODERATO ESTREMISMO

Facciamola finita con la moderazione. 
E cominciamo ad intenderci. Il linguaggio veicola significati. Sarebbe ora di imparare ad usarlo in modo corretto. Per capirci meglio.

Dire che "bisogna rispettare le idee di tutti" è una clamorosa, immensa, enorme, stratosferica scempiaggine. Non ha senso!

Bisogna rispettare le persone. In quanto tali. Anche quando hanno idee diverse dalle nostre, anche quando le loro convinzioni sono completamente campate per aria. Anche quando non sono informate. 

Nessuno ha il diritto di offendere o ferire (fisicamente o psicologicamente) un altro essere umano. Tanto meno di ucciderlo.

Però non tutte le idee meritano "rispetto". 
E' stupido, insensato, assurdo, controproducente, pericoloso, accettare qualsiasi opinione confondendo questa accettazione con il rispetto per la persona che la esprime.
Se apprezzo il mio interlocutore, non avrò timore di fargli/le notare che sta prendendo un granchio. 
E' espressione di stima, di fiducia nelle sue capacità cognitive. Condiscendere tout-court  svilisce i rapporti, non li rende più saldi.


E' invece doveroso confutare, argomentare, discutere, proporre. 
Allo scopo di persuadere? Con ogni mezzo? Altro equivoco pericolosissimo.
Con il fine, piuttosto, di ricercare la verità (nel caso di avvenimenti accaduti), di trovare soluzioni o di percorrere nuove strade (nel caso di problemi da risolvere o piuttosto obiettivi da perseguire).

Con un minimo di onestà intellettuale, cercando acquisire conoscenze, competenze, informazioni, prima di costruire una propria, personalissima opinione. 
Purché questa non sia campata per aria e dettata da pura emotività.

Non in ogni campo, naturalmente. 
Possiamo (e dobbiamo) lasciarci guidare dal gusto personale (e insindacabile, ingiudicabile da terzi!) per quanto riguarda il cibo che scegliamo, gli abiti che indossiamo, le attività che svolgiamo nel tempo libero ... 

Non è sufficiente, è riduttivo, assurdo, pernicioso, se ci affidiamo alle nostre credenze, ai nostri atteggiamenti, a superstizioni o al "sentito dire" (senza peraltro citare le fonti!), per crearci un'opinione che poi guiderà le nostre azioni.

No, la creatività non viene meno. Non è soffocata. Gli scienziati più autorevoli e competenti dimostrano di possedere una capacità creativà fuori dall'ordinario. Pensare fuori dagli schemi, escogitare stratagemmi e trovare soluzioni originali e nuove non  significa ignorare le proprie (ed altrui conoscenze). Significa utilizzarle, integrarle ed ampliarle. 

Per calarci nel concreto (prosaico quotidiano), non ci sogneremmo mai di riempire di acqua il serbatoio della nostra auto perchè "siamo dell'opinione" che il motore sia in grado di girare ugualmente. 
Dando dell'ottuso a chiunque ci faccia notare che è quantomeno improbabile che funzioni.
Parimenti, se il nostro insegnante di inglese ci assicura che "ti ho detto di non farlo!" si traduce con "I told you not to do it", probabilmente non ribatteremmo che - Ma io preferisco dire "I said you to not do", che tanto si capisce lo stesso.

Quotidianamente invece osserviamo ed ascoltiamo questo tipo di interazione. 
Di fronte a dati e studi pubblicati e verificabili, quanto spesso sentiamo ribattere "Ma io la penso in modo diverso!", senza portare a supporto alcuna fondata né logica argomentazione.

No, non tutte le idee godono di pari dignità. Non ogni opinione ha il valore di un'altra.
Le persone invece sì. Una persona può avere un'idea stupida senza essere stupida a sua volta. Può essere ignorante in un campo pur essendo competente in altri. Può prendere una cantonata.

Opportuno non offendere e squalificare. 
Obbligatorio confutare le opinioni che lo meritino. Usando conoscenze, dati, informazioni, citazioni (le fonti!!!), e, sempre e comunque la logica.

Chi non fosse d'accordo, argomenti.










giovedì 10 gennaio 2013

venerdì 14 dicembre 2012

OMOFOBIA E SESSISMO

Ho sentito spesso dire, tra scherzo e serietà, che i maschi eterosessuali si dimostrano tanto preoccupati e schifati dai maschi omosessuali perche in fondo questi ultimi risvegliano in loro un celato desiderio, la nascosta consapevolezza di avere un lato omosessuale a propria volta.

Non credo sia così.
Credo che ancora una volta la ragione risieda nella tradizione estremamente maschilista, nella nostra pseudo-cultura permeata di sessismo.
Che permette, rende lecito, favorisce, considera normale che un uomo si permetta nei confronti di una donna apprezzamenti più o meno espliciti, a volte anche pesanti.
Abitudine del maschio a rivolgere "complimenti", che si ritiene debbano essere accettati senza riserve dalla femmina che ne è oggetto .
La quale troppo spesso nemmeno coglie la nota di squalificazione, di svilimento, l'offesa celata dietro un esplicito complimento all'italiana.
Non si accetta la possibilità che tale complimento, apprezzamento, sguardo, gesto così teatralmente galante sia smascherato per quello che è: manifestazione di una società fortemente sessista che considera la donna alla stregua di ornamento, non per quello che è, ovvero una persona, con la propria individualità e le proprie specificità.

Quando il pesante apprezzamento si fa avance, e se non gradito si tramuta in molestia, ancora non viene compreso il moto di distacco, di repulsione, quando c'è, da parte della donna.
Non si tiene conto dell'aggressività di questo "puntare la preda".
Naturale forse, certo socialmente accettato solo a senso unico.

In questo contesto in cui il maschio si ritiene a buon diritto, seppure con diversi gradi di aggressività  nel comportamento manifesto, incontrastato predatore, si inserisce il "pericolo" costituito da un altro predatore.
Un maschio che abbia come oggetto del desiderio un altro maschio.

Sarebbe logico ritenere che un'avance non gradita possa essere semplicemente rifiutata, e che il rifiuto venga accolto, seppure a malincuore, senza ulteriori conseguenze.
Così dovrebbe essere. Tra uomo e donna, o tra persone dello stesso genere.

L'immaginario maschilista però considera "naturale" e legittima un'aggressione verbale, l'uso dello sguardo per violare l'intimità dell'altra, e in qualche modo anche un contatto fisico, ancorché non cercato e non gradito.
Per meglio dire, non considera l'eventualità che tale gesto possa essere a buon diritto non gradito.

Ecco che, temendo di trovarsi dall'altra parte di quello sguardo, oggetto di quell'apprezzamento verbale, o (non sia mai!) di dover subire un'avance fisica, che si dà per scontato non contempli in risposta un ascoltato "no grazie", si insinua la paura.

Omofobia, per l'appunto.




mercoledì 23 maggio 2012

NON NOVITA'




lunedì 30 aprile 2012

IS FEMINISM ON THE RISE IN ITALY?


http://www.guardian.co.uk 

Compared to women in Italy, we are making progress 

It seems Italian women in the media are no better off, post-Berlusconi – and they are aspiring to the British model Imagine a beautiful young woman between two wizened men. 
They take off her coat to reveal a low-cut top and then make her say things in her funny foreign accent like a ventriloquist's doll. 

Now imagine this clip in English on a prime-time BBC news programme. Just imagine. 
This is what happened in Italy when Rai Uno, the state-owned channel, broadcast this news item on La Donna del Festival earlier this year. Rai thought nothing of broadcasting it at 8 pm, never dreaming that any Italian would complain. 
The channel, led by a female general manager, Lorenza Lei, were wrong. 
 Natascha Fioretti, equal opportunities director at the Associazione Pulitzer, complained and when Rai refused to apologise – saying that the clip was "only a game" – she launched a petition on Facebook. Some 4,000 people have signed so far. Surely this is a sign that feminism in Italy – for so long a dirty word in the era of the lothario-cum-president – is on the rise? 

My experience last week, on a panel about women and the media at the International Journalism Festival in Perugia, suggested not.
Instead of a renaissance in the woman's movement following the resignation of Silvio Berlusconi last year, the women I met spoke of their despair at what they describe as a gender backlash since Berlusconi quit.
"They say, 'now Berlusconi is gone, women are OK and there are more important things to worry about'," explains Fioretti.
Asked whether Italy is a good place to be a woman, Loredana Lipperini, who writes for La Repubblica, snorted: "In the light of this data there's no reason to be optimistic." Much of the focus last week – unsurprising given the nature of the festival – was not the fact that Italy has one of the lowest rates of working women, nor that pay inequality means that women are paid 40% less than men, it is the way they are regularly demeaned or treated as decoration in the media, particularly on screens long dominated by Berlusconi. (The owner of MediaSet could still influence the state-owned broadcaster Rai by making senior appointments).
This situation means that I found myself in the slightly unusual position of hearing the UK held up as some sort of role model when it comes to women and the media. Makes a change, eh? Even with page 3, advertising that promotes skeletal children and national TV screens largely devoid of wrinkly women, the strides made to recognise what women think and say rather than just what they look like in the UK is applauded in Italy. So while a classics professor might be forced to defend her long grey hair and lack of makeup, she simply wouldn't be given the gig in Italy.
The Leveson inquiry may have moved swiftly on from the complaints made by women's groups about the objectification and treatment of women to deal with corruption at the highest levels of office, but I came away encouraged by the sense that the way women are portrayed in the UK media is improving, if in no way equal to men.
I haven't let Italian vino go to my head.

The problems talked about in Perugia – the way violence against women is regularly seen as the woman's fault, the double standards meted out to female politicians, the way the word "feminist" is still laden with negative connotations, to name just a few, are all media issues that cross national boundaries – but there has been change. We once thought nothing of watching scantily clad women totter on our prime-time TV screens promising to save the world one furry animal at a time on Miss World.
Now we can turn to the web to complain; not always, and not enough, but we should at least be cheered by the opportunity. Perhaps I'm wrong. Has anyone out there got equally egregious examples of sexist TV in the UK? Or the worst bits of the British press? Let me know. It's always good to keep a list.
 

Jane Martinson
The Guardian,
Monday 30 April 2012


... no, it is not.

sabato 23 luglio 2011

PREGIUDIZIO SENZA ORGOGLIO

Sento ieri commenti a caldo sull'attentato ad Oslo, naturalmente di matrice islamica: "Li ammazzerei tutti" - "Non possono venire qui e fare quello che vogliono" - "Li odio" ... e chicche con supporti argomentativi così.
L'uomo della strada rimane intellettualmente stimolante. E' instruttivo ascoltare.

*** *** ***

Pare poi però che il responsabile delle stragi sia un occidentale, norvegese, Cattolico, addirittura biondo.

E quidi non più un gruppo di persone "tutte uguali", animate da istinti omidici collettivi, nemiche della nostra meravigliosa civiltà occidentale fondata su amore e solidarietà, legalità e giustizia sociale, immune da pregiudizi e perfettamente laica, non influenzata dalla superstizione religiosa.
No. 
Si tratta di un singolo pazzo, un fanatico solo. Isolato.
Il terrore viene forse ridimensionato. I morti un po' meno morti. La paura contenuta.
L'odio e la rabbia scemano.

Perché il fondamentalismo Cristiano non esiste, non deve fare paura, non è.
Il fondamentalismo islamico, di cui sappiamo poco o nulla, quello sì è una minaccia vera, reale, tangibile. Che deve essere pubblicizzata.
Un pazzo omicida arabo è una minaccia reale, moltiplicata per mille, è espressione di una civiltà.
Un pazzo omicida norvegese è solo un povero pazzo.

Di fronte a dati di fatto, la percezione della realtà risulta troppo spesso distorta.
E' naturale, dovremmo conoscere i meccanismi  che ci portano a questi "bias" e dovremmo cercare di difenderci a spada tratta dagli inganni delle nostre stesse menti.

Invece ...


*** *** *** 
Si legge, su ANSA.it.

22 luglio, 22:08
L'ombra del terrorismo jihadista  
  - di Salvatore Lussu
ROMA - Ancora non si era disperso il fumo dell'esplosione nel centro di Oslo che gia' la parola terrorismo iniziava a fare capolino sul web, con le piu' varie congetture che da subito hanno iniziato a moltiplicarsi sui vari siti di informazione. E a prendere corpo e' stato soprattutto il timore che dietro gli attacchi di questo pomeriggio potesse esserci la mano di al-Qaida, o di altri gruppi fondamentalisti islamici. Una possibilita' che al momento non ha ancora ricevuto conferme, ma che sembra essere corroborata da una rivendicazione arrivata da un gruppo finora sconosciuto, i ''Sostenitori della Jihad globale'', che lo collegano alla ricorrente pubblicazione delle vignette di Maometto.
Anche alcuni quotidiani norvegesi, infatti, dopo la Danimarca, avevano in due riprese pubblicato le vignette che avevano fatto esplodore la rabbia del mondo islamico: prima il cristiano Magazinet all'inizio del 2006 e poi l'Aftenposten nel 2010. Un'altra rivendicazione, pubblicata su uno dei forum che compongono la confusa galassia del jihadismo online, e' stata invece subito smentita. A far considerare seriamente anche la pista islamica e' il fatto che il Paese scandinavo, nel recente passato, ha gia' ricevuto le attenzioni del terrorismo fondamentalista. Esattamente un anno fa la polizia aveva smantellato una cellula di tre persone legate ad al Qaida e sospettate di preparare un attacco a Oslo come vendetta per la pubblicazione delle vignette offensive raffiguranti Maometto.
Molti siti d'informazione hanno poi tirato in ballo la figura del mullah Krekar, controverso fondatore del gruppo curdo-islamista Ansar al-Islam, da anni residente in Norvegia. Dieci giorni fa un procuratore norvegese l'aveva incriminato per terrorismo per aver minacciato di morte politici norvegesi nel caso in cui fosse stato espulso dal Paese. Il Paese aveva infatti ordinato l'espulsione di Krekar verso l'Iraq, suo Paese d'origine, considerandolo una minaccia per la sicurezza nazionale.
Il religioso, attraverso il suo avvocato, ha subito smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. Un'altra motivazione plausibile, nell'ipotesi che l'attentato di oggi sia di matrice islamica, e' poi naturalmente la partecipazione della Norvegia alle missioni militari in Paesi islamici. Ultima in ordine di tempo quella in Libia, anche se i caccia F-16 norvegesi, cesseranno da fine mese le operazioni sul territorio nordafricano. E naturalmente l'Afghanistan, dove la Norvegia e' presente nell'ambito della Nato fin dall'inizio della guerra lanciata da George W. Bush, una partecipazione che negli anni scorsi ha attirato piu' volte gli strali di al Qaida.

E ancora:

22 luglio, 22:33  
La morte di Osama non ferma il terrore
- di Stefano Polli
ROMA - La morte del simbolo e della guida del terrorismo globale di inizio secolo non ha fermato il terrorismo. L'uccisione di Osama bin Laden ha avuto un forte impatto emotivo e ha chiuso una caccia durata un decennio all'uomo che attacco' l'America l'undici settembre di dieci anni fa. Ma non ha chiuso la partita. E' importante continuare a combattere contro il terrorismo, ha detto il presidente Barack Obama appena raggiunto dalla notizia degli attacchi di Oslo.
D'altra parte, le immagini del centro sventrato della capitale norvegese ricordano in maniera drammatica quelle degli attacchi alla metropolitana di Londra o alle stazioni di Madrid. E anche il coordinamento tra l'attacco al cuore della citta' e la sparatoria al meeting dei laburisti ricorda in maniera sinistra le capacita' militari dei vari gruppi di fuoco che hanno colpito in mezzo mondo negli ultimi anni. In realta' e' ancora presto per indicare una matrice agli attacchi di Oslo.
Le prime rivendicazioni da parte di alcuni gruppi islamici non sembrano pienamente credibili. E' quindi ancora prematuro attribuire al terrorismo di stampo islamico la responsabilita' di questa nuova strage, anche se le prime ipotesi della polizia vanno in quella direzione. Ma, sicuramente, come ha detto ancora Obama, gli attacchi in Norvegia mostrano come nessun Paese ''grande o piccolo'' e' immune alla violenza e al terrorismo. E anche la decisione della polizia norvegese di ''rafforzare i controlli alle frontiere'', applicando la norma che permette la sospensione della libera circolazione prevista dagli accordi Schengen - ai quali la Norvegia aderisce anche se non fa parte dell'Unione europea - getta nuovamente e plasticamente l'Europa nell'incubo degli attacchi terroristici.
Era noto che Al Qaida, gia' molto prima della morte di bin Laden, era diventata una galassia senza punti di riferimento con gruppi locali, autonomi e indipendenti, in grado di programmare e gestire attacchi terroristici senza avere contatti con la ''Casa madre'' nascosta e sperduta sulle montagne tra l'Afghanistan e il Pakistan. Di questo si sono avute numerose conferme in questi anni. Da Oslo, oggi si e' avuta la conferma che il terrorismo non e' stato sconfitto e che puo' avere molte facce. Puo' colpire in qualsiasi momento, anche in una calda e serena serata d'estate, e in ogni luogo, anche in una delle capitali piu' sicure e tranquille del mondo.
La comunita' internazionale, alle prese da troppo tempo con problemi che stenta a risolvere, fa fatica a comprendere pienamente - agendo, soprattutto, di conseguenza - che una nuova forte collaborazione internazionale deve essere alla base della lotta al terrorismo. Il terrorismo purtroppo non e' ancora sconfitto. Le illusioni - semmai qualcuno ne avesse avute - dopo l'uccisione di bin Laden hanno, inevitabilmente, avuto vita breve.


Il tutto poi sonoramente smentito.
Ma nell'immaginario collettivo, cosa rimane?
 




lunedì 21 febbraio 2011

LA DOLCE VITA

Ecco come ci vedono. Di che essere fieri.

La Douche Vita
02/17/11
Venice sinks under the weight of Silvio Berlusconi's giant balls as he faces statutory rape charges.



Esilarante, se non sei italiano.

Attenzione:
non è tanto Berlusconi ad essere preso di mira, quanto il popolo italiano.

And then there’s Italy
A day of protest calling for an in____ leader to step down
One banner reads “Resign and get your head checked”

FINALLY
it appears that Italian people have had enough of Silvio Berlusconi
For 3 terms and about 9 years as Italy’s Prime Minister

Through a tax fraud case related to his Spanish television company
through an influence peddling scandal concerning construction contracts
through allegation of bribery
embezzlement
ties to organized crime
using olive oil that is not exactly a virgin
allegations that were de-emphasize thanks to a near monopoly Berlusconi holds on Italy’s news media
and rendered ___ anyway by a law Berlusconi passed exempting himself from prosecution while in office

Now I know why Venice is sinking. It is under the weight of Silvio Berlusconi’s giant balls.
They’re gigantic!

I was in one of them once and I thought it was a gondola.
Wait a minute I’m in the Prime Minister’s pants!

Apparently ONLY NOW, ONLY NOW has he gone too far

The Italian Prime Minister Silvio Berlusconi who ….. today on charges that he had sex with underage prostitutes in one of his bunga bunga sex parties.

I know many of you right now are probably focusing on the compound adjective “bunga bunga”


But by now I’d like to draw your attention to the earlier phrase “with an underage prostitute”
which is one of the rare phrases that sound no more romantic in it natural Italian.
I believe the phrase is “statutory rape”

Of course Berlusconi NOW must be very worried
“Berlusconi denies the charges in his first public
coming on the issue sent on judges order
and he said among other things
“I’m not worried in the least”

Wow, nothing sticks to this guy
Which is impressive, because after all the allegations ___ about him
it seems like he would be quite sticky.

That’s like Charlie Sheen, with diplomatic immunity.
And instead of raising half a man he’s running italy.

Let’s hear from one of Berlusconi’s above age friends with bunga fits

“How much money did he give you?”
“It doesn’t matter.
That’s not the matte”

“Well, some people say that it does matter, because it would suggest that he was
either paying for your services or to keep you quiet”

“Or that he was helping me, just because he cared for me”

Yes, yes.
You’re like the daughter he never fucked.

giovedì 17 febbraio 2011

NEL CALDERONE, PER FARE CONFUSIONE ?

Trovo in rete questo video. "Ti sputtanerò", cantata sulle note di "In Amore" (Gianni Morandi e Barbara Cola).

Fin dalle prime parole si intuisce che il testo non è studiato per denunciare il marcio che ormai dilaga nel nostro Paese, ma ancora una volta per confonere le idee a chi idee chiare forse ancora non ha.



Vediamo un po' ...


Ti sputtanerò al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans.
Riferimento a Marrazzo?
Ricordiamo che non ha commesso reati, è stato vittima di ricatto da parte di Carabinieri ... E che la persona con cui è stato sorpreso (qui sì in violazione della privacy) è morta in modo violento.


Ti consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei.
Quali intercettazioni? Quelle autorizzate dalla magistratura? Non sono illegali, fanno parte di un indagine giudiziaria.

Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu.
Il materiale in mano alla magistratura è stato raccolto legalmente, dalle forze di Polizia, nell'ambito di inchieste avviate su fondato sospetto di reato. Gli inquirenti hanno consegnato il materiale ai giudici.


E le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby che ti fotterò.

E se Emilio Fede non si vede ce lo aggiungo col Photoshop.
Ho già sentito Lele Mora che dichiara cosa?
Tutto
Bene, queste sono le prove sulla base delle quali c'è stato un rinvio a giudizio. Non è uno scherzo. 
E se si ritengono "sufficienti" per un processo "immediato", forse non si tratta di falsi ...

Ti sputtanerò sarà un po’ il mio tarlo con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi mogli e buoi tutti tuoi
Ecco, qui Fini non è stato indagato. 



e ti sto sputtanando
dove?
in questura
pure?
porto anche la Santanché.


Le ragazze stanno dalla parte mia e so che mi sostengono
se l’affitto in via dell’Olgettina è intestato a me.

Tuo cognato già lo sai io lo dimostrerò
che la casa al Principato appartiene a lui.


Ti sputtanerò farò l’inventario con Noemi e la D’Addario dei festini tuoi
Non sono le feste il problema ... si tratta di sfruttamento della prostituzione (anche minorile), piuttosto. Questo è reato.

ti sputtanerò dirò a D’Agostino che tua suocera e Bocchino han gli inciuci in Rai.
E se tu intercetti la Nicole Minetti c’è Ghedini che intercetterà te.
ATTENZIONE: distinguiamo tra le intercettazioni giudiziarie, autorizzate dalla Magistratura ed effettuate dalle forze dell'ordine, ed i dossier privati, ottenuti in modo illecito, quelli sì in violazione della privacy dei cittadini.
Qui si cerca di confondere le idee ...


Ti sto sputtanando dove? Da Santoro. Quando? Ora. Chiamo.

Ti sputtanerò.
Non mi butti giù.
Sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu.
Se c'è stato un rinvio a giudizio, devono esserci motivazioni fondate. Non si tratta dell'esito aleatorio di un rimpallo di "sputtanamenti" fatti a casaccio da persone che litigano. E' il risultato di indagini. Ufficiali ed istituzionali.
Non facciamo confusione ...




Ecco l'originale. Può piacere, ma anche no.

mercoledì 3 novembre 2010

SPECCHIETTI, ALLODOLE E POLLI

«Sono fatto così da sempre: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay»

Eccola, l'ennesima scempiaggine Presidenziale.
C'è chi gli da ragione (ebbene sì), chi definisce la battuta "omofoba", chi si indigna per i "facili costumi" di un anziano omino che dovrebbe rappresentare il proprio Paese (e probabilmente lo fa davvero) ...

Ma possibile che nessuno dica che le "belle ragazze" non sono oggetti da guardare, bensì persone? 
Possibile che nessuno dica che l'omosessualità non è un reato, la pedofilia e lo sfruttamento della prostituzione sì?

Possibile che ancora una volta il Piccolo Comunicatore riesca a centrare l'obiettivo?

Non si tratta di gusti od orientamento sessuale.
Si tratta del valore che l'omino attribuisce alle persone. Oggetti, né più né meno. Al suo servizio, per il proprio piacere. Uomini e donne. In particolare queste ultime.

E si tratta di reati.
Di utilizzo improprio del denaro pubblico, di ricatti, di prostituzione, di droga, ...

E i polli?
Polli arrapati, che danno ragione al Premier: meglio una gallina oggi che un gay ...
Polli benpensanti, che appena appena si indignano (ma durerà pochissimo) perché un personaggio (sic!) pubblico si permette lussi e lussuria a pagamento.

Non è un'infelice battuta omofoba. Non solo.
Lede la dignità delle persone omosessuali, di quelle di genere femminile, di coloro che ancora credono di essere in grado di pensare.
E soprattutto, distoglie l'attenzione dalla realtà dei fatti. Chi ha potere si picca di poter delinquere indisturbato ed impunito.
Tanto nessuno ci fa caso.



giovedì 27 maggio 2010

CREDULONI



Manovra urgente.

La crisi è più grave del previsto (no, solo di quanto ci hanno raccontato. Noi ce ne eravamo accorti da tempo!).

Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani (non ci dicono ancora cosa hanno messo dove).




Forse non ha detto di che anno?
L'ha detto, l'ha detto ...


E ora via con l'ottimismo.

giovedì 15 aprile 2010

SVEGLIATI BIANCANEVE!

In "Prima le Donne e i Bambini", Elena Gianini Belotti scriveva:
"Da bambina divoravo libri d'avventure nei quali i protagonisti erano solo uomini e tutti correvano rischi terribili" [...] "Qualche volta c'era un personaggio demminile, in queste storie, ma era del tutto marginale. Aspettava soltanto, sognando il ritorno dell'eroe. La storia importante era una storia di uomini e le donne erano solo un'appendice trascurabile".
[...] 
E denuncia "la più grande turlupinatura della storia". Di cui, bambina lettrice di libri al maschile, non si rendeva conto.

In "Dalla parte delle Bambine" l'autrice denuncia il condizionamento sociale che le fiabe per bambini agiscono nei confronti dei generi.
Sistematicamente valorizzando l'azione e la determinazione maschile e nel contempo sistematicamente e matematicamente schiacciando l'arbitrio , l'intraprendenza e l'autonomia femminile.
Mentre in Italia ci dibattiamo tra discutibili battute sessiste per lo più  accolte in Italia come umoristiche leggerezze senza importanza (ma che hanno un impatto pesante sull'immaginario collettivo, già deviato, che vede la donna come "quota rosa" e mai come individuo pensante e agente), avvallate dall'avvenenza di  Ministre-veline, che non hanno idea di cosa significhi "pari-opportunità", in Spagna qualcosa si muove.
Verso l'affermazione della "maggiore età" del genere femminile.

La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».

Siamo lontani anni luce dalla reale affermazione dell'individuo in quanto tale, dalla liberazione dagli stereotipi e dall'accettazione della persona in quanto essere umano. 
Finché non considereremo perfettamente incidentali attributi quali il genere, la cittadinanza, l'etnia, e non saremo in grado di guardare oltre le apparenze, alla ricerca dell'essenza e del valore delle singole persone, non potremmo affermare di aver realizzato quella giustizia sociale su cui vantiamo di costruire la nostra società "civile".
E' un lungo cammino, che deve partire dall'infanzia.
E tra i modelli per l'infanzia le fiabe ricoprono un ruolo di primaria importanza.

Svegliati, Biancaneve!

domenica 11 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY



Qualcuno vuole che Emergency se ne vada dall'Afghanistan.

Emergency è una ONG (Organizzazione non Governativa) italiana, fondata da Gino Strada e da sua moglie Teresa Sarti nel 1994.

Gli operatori di Emergency portano assistenza sanitaria qualificata nei Paesi in cui sono in corso conflitti che provocano inevitabilmente morte e distruzione tra le popolazioni civili.
Regola degli ospedali di Emergency (centri di eccellenza dal punto di vista medico), è prestare cure a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione alcuna.
Negli ospedali di Emergency entrano persone, non possono entrare armi.

Tutti hanno diritto a cure qualificate e gratuite.
Non importa il credo religioso né lo schieramento politico, un paziente, malato o ferito (o entrambe le cose) è un essere umano che necessita di cure, ed ha diritto ad ottenerle.

“Se si può fare qualcosa per salvare una vita umana sia sempre meglio farla che il suo contrario, a prescindere da chi è la persona da tirare fuori dai guai.
A prescindere anche dai giochi della politica”.

Due libri di Gino Strada, assolutamente da leggere:

Smisurata ammirazione per il lavoro dei professionisti che operano a tutti i livelli in Emergency.
Esempio da seguire dal punto di vista professionale ed umano.
Prova evidente della possibilità concreta di coniugare efficienza e competenza con i più alti valori umani.

martedì 15 dicembre 2009

IL PIU' AMATO DAGLI ITALIANI

Condivido tutto, al 100%,.
Considerazioni da ascoltare attentamente, ne vale la pena.



Ammiro ed invidio quest'uomo.
Esprime in modo mirabilmente logico e fluente ciò che "io" penso.



passaparola

lunedì 19 ottobre 2009

REATI E DISINFORMAZIONE SCHIZOFRENICA

Corrompere giudici è reato.
Camminare per strada e dedicarsi alle proprie faccende, senza delinquere, nel proprio giorno di libertà dal lavoro non lo è.

La libera informazione italiana però supera sé stessa.

Questo il video, in cui vengono commentate le "incomprensibili stravaganze" di un signore che in un giorno qualunque fa cose qualsiasi.



Ecco l'arguto commento alle immagini ... schizofrenia pura:

" ... in giro per Milano, il giudice Raimondo Mesiano, nel suo week-end lontano dalle scartoffie del Tribunale e dagli impegni istituzionali sveste la toga e si cala nei panni di comune cittadino, certo non di cittadino qualunque; alle sue stravaganze in realtà siamo ormai abituati.
Passeggia l'uomo Raimondo Mesiano per le strade milanesi. Davanti al negozio del suo barbiere di fiducia attende il turno. E' impaziente, non riesce a stare fermo. Avanti e indietro. Si ferma, aspira la sua sigaretta, e poi ancora avanti e indietro. [...]
Lui va avanti e indietro, avanti e indietro. Si rilassa solo al momento di barba e capelli.
Finita la toilette continua la sua passeggiata.
Due sole volte si sofferma, una al semaforo l'altra a pochi metri dal passaggio pedonale, per accendere l'ennesima sigaretta della mattina, come fosse uno spot all'incontrario .
Prima di uscire dal nostro campo visivo ci regala un'altra stranezza. Guardatelo seduto su una panchina. Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese, di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare".

Propongo una rilettura, perché qualcosa sfugge alla logica:

" ... in giro per Milano, il giudice Raimondo Mesiano, nel suo week-end lontano dalle scartoffie del Tribunale e dagli impegni istituzionali sveste la toga e si cala nei panni di comune cittadino, certo non di cittadino qualunque; alle sue stravaganze in realtà siamo ormai abituati.


Il giudice è nel suo giorno libero. Durante il week end. E che fa? Udite: PASSEGGIA PER MILANO.

Passeggia l'uomo Raimondo Mesiano per le strade milanesi. Davanti al negozio del suo barbiere di fiducia attende il turno.
Ecco la prima stranezza: va dal barbiere nel suo giorno libero. Secondo Brunetta i dipendenti pubblici lo farebbero durante l'orario di servizio. Ahi Ahi.
E ... ATTENDE IL TURNO. Pratica anti-italiana. L'italiano che si rispetti sgomita e passa avanti agli altri. Non attende educatamente il proprio turno.
E' impaziente, non riesce a stare fermo. Avanti e indietro. Si ferma, aspira la sua sigaretta, e poi ancora avanti e indietro. [...]

Lui va avanti e indietro, avanti e indietro.

Altra incomprensibile stranezza: spegne la sigaretta PRIMA di entrare dal barbiere.
Educato e rispettoso delle regole. Altra pratica poco italiana.

Si rilassa solo al momento di barba e capelli.
Finita la toilette continua la sua passeggiata.

SCANDALO. Si fa tagliare barba e capelli, e poi che fa? Inaudito. Passeggia per Milano.
E' il suo giorno libero ...
Due sole volte si sofferma, una al semaforo l'altra a pochi metri dal passaggio pedonale, per accendere l'ennesima sigaretta della mattina, come fosse uno spot all'incontrario .

Eh, qui si rasenta il surreale. Un pedone che si ferma al semaforo. Non siamo a Londra!
Lo spot alla rovescia mi sfugge davvero. Chi mi spiega cosa significa?

 Prima di uscire dal nostro campo visivo ci regala un'altra stranezza.

Come se non bastassero le passeggiate sul marciapiede a Milano con sosta dal barbiere ...

Guardatelo seduto su una panchina.

OSA sedersi su una panchina a Milano. Durante il week end, quando non lavora? Irrecuperabile.

Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese, di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare".

Qualcuno spieghi alla "giornalista" che in effetti il signor Mesiano NON si trova in Tribunale.
In ogni caso ... da quando indossare una camicia, un paio di pantaloni, scarpe e calzini è considerato "eccentricità"?
Nemmeno indossasse un tutù di tulle rosa.
Comunque sia, mi stupisco e mi indigno quando sento parlare di corruzione, di sfruttamento della prostituzione, di furti, evasione fiscale ed omicidi ... indossare un paio di calzini blu mi sembra rientri nel diritto di ciascuno. 
De gustibus ...



E per finire: che ne è della privacy? Come può essere che le intercettazione giudiziarie (quelle per cui le forze dell'ordine su mandato della magistratura intecettano sospetti delinquenti allo scopo di raccogliere le prove per condannarli - qualora colpevoli) sono uno scandalo in un Paese libero come l'Italia, mentre un pedinamento ad opera di sedicenti giornalisti di un libero e comune cittadino è lecito e normalmente ammesso?
A me sembra intimidatorio.
Non mi importa dei calzini di chicchessia. Mi spaventa il messaggio mafioso.
E' un gran brutto momento per il nostro Paese ...


venerdì 2 ottobre 2009

LA VOCE DELLA VERITA'



Per non dimenticare


E' stata uccisa. Raccontava ciò che vedeva.
Chi dovrebbe indagare sulla sua morte proprio da questa ha tratto molti vantaggi.
Era una giornalista vera. Non sappiamo quasi più cosa significhi questo mestiere.
Da non dimenticare.

Avrei voluto conoscerla.

martedì 16 giugno 2009

PROPOSTA DI LEGGE E INFORMAZIONE

Si è un po' parlato dell'intervento di Grillo alla Commissione Affari Costituzionali, in Senato.
Non si è sentito molto a proposito dei contenuti della proposta di legge.
Si è preferito come spesso accade porre l'accento sugli aspetti coreografici, lessicali, di colore.

I tre punti della proposta sono:

1- NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI. No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado e in attesa di giudizio finale.

2- DUE LEGISLATURE. No ai parlamentari di professione da 20 e 30 anni in Parlamento - Nessun cittadino italiano può essere eletto in parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.

3- ELEZIONE DIRETTA. No ai parlamentari scelti dai segretari di partito - I candidati al parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.

Queste sono le informazioni che dovrebbero raggiungere tutti i cittadini.

***

Credo anch'io che Grillo avrebbe dovuto rivolgersi alla Commissione in termini più "formali".
Esclusivamente perché, sapendo perfettamente quale tipo di risalto viene dato dai media alle sue iniziative, avrebbe fatto meglio a non porgere il fianco alle solite accuse di volgarità.
Comprensibili la tensione e l'imbarazzo di fronte
ad una commissione ufficiale, imbalsamata ed ostile.
Ma purtroppo nelle sedi istituzionali non è incisivo come dovrebbe.
Guarda qui


Basta! Parlamento pulito