I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

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martedì 20 dicembre 2016

EMPATIA FLOREALE


L'empatia è intuitiva, ma è qualcosa su cui si può lavorare a livello intellettuale (cit.).

Ovvero, la si può apprendere. 
Volendo. E cercando prima, utilizzando poi,  strumenti adeguati.

Chi non prova empatia, potrebbe non esserne capace (ma potrebbe impararlo), oppure semplicemente potrebbe non trovare la motivazione che spinga ad interessarsi alle sorti altrui. 

Spiegare a chi è patologicamente narcisista che è patologicamente narcisista è necessario.
 
Spiegare a chi è patologicamente narcisista che è patologicamente narcisista è inutile, 
poiché è patologicamente narcisista.



sabato 7 febbraio 2015

MASCHERE NUDE


Persona. In origine (etrusca) la maschera indossata dagli attori teatrali.
Oggi intesa come "individuo", "essere umano".

Dilaga sul web e per le strade questa mania di dividere in categorie, di affibbiare etichette, di attribuire appartenenze totalizzanti.

La teoria degli insiemi insegna che è possibile appartenere a più categorie senza che per questo l'individualità di un "soggetto" sia alterata.
La psicologia  rileva che l'attribuzione di un'etichetta, da sola, provoca distorsioni nella percezione che potrebbero essere alla base di interi genocidi (cfr. Tajfel).

Abbiamo gli strumenti per conoscere, abbiamo la possibilità di esercitare il pensiero critico, abbiamo le strutture cognitive per superare le semplificazioni.
Ragionare per euristiche è comodo, funzionale, il più delle volte adattivo, nel quotidiano.
 
Ma dovremmo ricordarci di mettere in funzione i neuroni, di cercare informazioni, di elaborare dati, di uscire dalle gabbie delle appartenenze "minimali" quandi affrontiamo questioni importanti, serie, gravi, che coinvolgono la vita nostra e di altre persone.

Persone, per l'appunto. 
Prima che neri, bianchi, gialli o rossi, maschi o femmine, cristiani o musulmani o ebrei o politeisti o atei, ... 

E dovremmo iniziare a capire che una qualità non può descrivere indistintamente tutti gli appartenenti ad un gruppo. MAI.

A chi dice che "è naturale" dividere in gruppi e categorie, e ragionare per esclusioni, sarebbe opportuno rispondere che, per l'appunto, abbiamo tutti gli strumenti per rendercene conto ed evitare di farlo, ed abbiamo altrettanti strumenti per accorgerci che ci sono persone che sfruttano questa tendenza per orientare e controllare le masse.
La nascita dei totalitarismi (tutti) affonda le sue radici in questo.

Il fatto che sia "naturale" non significa che sia positivo. E non significa che non si possa superare. D'altra parte, ci consideriamo la specie "superiore" quando ci fa comodo, per poi appellarci agli istinti più primitivi quando questo avvalla le nostre piccole convinzioni. 









giovedì 11 settembre 2014

REPETITA ...

Il segreto dell'invisibilità: il SEP (Somebody Else's Problem)


Within the novel "Life, the Universe and Everything", Douglas Adams character Ford Prefect describes Somebody Else's Problem as:
An SEP is something we can't see, or don't see, or our brain doesn't let us see, because we think that it's somebody else's problem.... The brain just edits it out, it's like a blind spot. If you look at it directly you won't see it unless you know precisely what it is. Your only hope is to catch it by surprise out of the corner of your eye.

The narration then explains: The technology involved in making something properly invisible is so mind-bogglingly complex that 999,999,999 times out of a billion it's simpler just to take the thing away and do without it....... The "Somebody Else's Problem field" is much simpler, more effective, and "can be run for over a hundred years on a single torch battery.

This is because it relies on people's natural predisposition not to see anything they don't want to, weren't expecting, or can't explain. 

Geniale Douglas Adams, sempre.

domenica 31 agosto 2014

INSPIRATION


A dispetto di chi crede che la vita debba essere sofferenza ed impegno faticoso e serissimo.
Sacrificio fine a sé stesso.

Gli obiettivi si raggiungono in modo più semplice ed efficace, se mentre si lavora duramente si è in grado di apprezzare appieno ciò che si fa.

Un discorso divertente, "light hearted".
Sul "nonsense" del vivere. E non solo.



Esilarante, stucchevole. Dissacrante.
Promuove il critical thinking, stimola a ragionare, ci ricorda che ridere non è da stupidi, se lo si fa in modo intelligente.

Una personalità interessante. Travolgente.
Dice cose interessanti e sensatissime, con un'ironia pungente, tagliente, incisiva, spietata.

Un genio.
Che, per dirla con Tim Minchin, è un "pazzo con un'audience"
"A genius is a mentally ill person with an audience"

Assolutamente INSPIRING.

lunedì 14 luglio 2014

DELITTO e CASTIGO


 "Quando uno ha la casa devastata dai ladri 
e sa che i ladri non saranno puniti, 

quando ha un parente che è stato investito da una macchina pirata 
e sa che il colpevole se la caverà con poco o niente, 

allora la vittima prova un senso di abbandono e di angoscia

Penso che questa società,  indebolendo la certezza della pena, tolga alla giustizia una delle sue funzioni più importanti cioè quella di deterrente:  
molte persone sicure dell'impunità commettono reati".

Giuseppe Pontiggia

sabato 26 novembre 2011

PECULIAR

giovedì 15 aprile 2010

SVEGLIATI BIANCANEVE!

In "Prima le Donne e i Bambini", Elena Gianini Belotti scriveva:
"Da bambina divoravo libri d'avventure nei quali i protagonisti erano solo uomini e tutti correvano rischi terribili" [...] "Qualche volta c'era un personaggio demminile, in queste storie, ma era del tutto marginale. Aspettava soltanto, sognando il ritorno dell'eroe. La storia importante era una storia di uomini e le donne erano solo un'appendice trascurabile".
[...] 
E denuncia "la più grande turlupinatura della storia". Di cui, bambina lettrice di libri al maschile, non si rendeva conto.

In "Dalla parte delle Bambine" l'autrice denuncia il condizionamento sociale che le fiabe per bambini agiscono nei confronti dei generi.
Sistematicamente valorizzando l'azione e la determinazione maschile e nel contempo sistematicamente e matematicamente schiacciando l'arbitrio , l'intraprendenza e l'autonomia femminile.
Mentre in Italia ci dibattiamo tra discutibili battute sessiste per lo più  accolte in Italia come umoristiche leggerezze senza importanza (ma che hanno un impatto pesante sull'immaginario collettivo, già deviato, che vede la donna come "quota rosa" e mai come individuo pensante e agente), avvallate dall'avvenenza di  Ministre-veline, che non hanno idea di cosa significhi "pari-opportunità", in Spagna qualcosa si muove.
Verso l'affermazione della "maggiore età" del genere femminile.

La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».

Siamo lontani anni luce dalla reale affermazione dell'individuo in quanto tale, dalla liberazione dagli stereotipi e dall'accettazione della persona in quanto essere umano. 
Finché non considereremo perfettamente incidentali attributi quali il genere, la cittadinanza, l'etnia, e non saremo in grado di guardare oltre le apparenze, alla ricerca dell'essenza e del valore delle singole persone, non potremmo affermare di aver realizzato quella giustizia sociale su cui vantiamo di costruire la nostra società "civile".
E' un lungo cammino, che deve partire dall'infanzia.
E tra i modelli per l'infanzia le fiabe ricoprono un ruolo di primaria importanza.

Svegliati, Biancaneve!

sabato 9 gennaio 2010

MARGHERITA DELLE POSSIBILITA'



Un po' "artistica", ma rende l'idea.
Quasi quasi mi piace di più così.

mercoledì 17 giugno 2009

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE


“La Grande Bugia
è una bugia così enorme
da far credere alla gente
che nessuno potrebbe
avere l’impudenza
di distorcere la verità
in modo così infame”




(Adolf Hitler, “Mein Kampf”)