I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

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giovedì 21 aprile 2011

COME ERAVAMO - Verso il Brione


Immagini tratte dal Calendario "Arco Ieri e Oggi", realizzato per il 2010 dal Comune di Arco (Trento), con il contributo della Provincia Autonoma di Trento.






lunedì 18 aprile 2011

COME ERAVAMO

Varignano d'Arco, ristorante Belvedere.
Altri tempi - stampa non datata

lunedì 21 settembre 2009

DARE A CESARE ...

Sarà campanilismo, sarà che mi sento parte in causa (anche se non lo sono in modo diretto). Ma, pur lontano da casa, ho avuto la ventura di imbattermi nell'ennesimo soliloquio dell'attuale Presidente del Consiglio, Berlusconi, il quale si è appropriato di opere non sue, spacciando per proprio il lavoro degli altri.
Nulla di nuovo.

Non se ne fa una questione di bandiera, l'importante è che l'aiuto che serve giunga realmente a chi ne ha bisogno.
Ma è fastidioso che chi lavora davvero debba sempre lasciare che i riflettori puntino su chi si vanta.


A questo proposito: nemmeno il Presidente della Provincia Dellai, bensì i volontari della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, dei Nu.Vo.La, dell'Associazione Psicologi per i Popoli ... ( ecco chi ) avrei voluto ascoltare. Testimonianze reali, non chiacchiere di chi "non c'era".
( Leggi qui )

Roma, 15 set. - (Adnkronos) - "Non vedro' 'Porta a Porta' stasera, ad ogni modo spero che stasera sia protagonista il presidente della provincia di Trento e che si festeggi il dono dei prefabbricati costruiti dalla provincia di Trento, non le villette promesse da Berlusconi che non sono pronte". Lo dichiara Massimo D'Alema dialogando con i giornalisti a margine della presentazione del 'Festival della Salute' di Viareggio.
Alcuni articoli




Lavori in corso in Abruzzo .
Un elogio particolare alla cucina dei Nu.Vol.A. - ho avuto modo di testarla in prima persona.
Semplicemente stupenda.
In Abruzzo hanno raddoppiato i pasti previsti, per far fronte alle richieste!

Una testimonianza di chi ha lavorato in prima persona
(e ci ha lavorato davvero!).














Le casette di Onna e il disagio del prof. Claudio Eccher

La stampa è in netto contrasto con l’atmosfera di serenità e di fervore che si respirava ad Onna

È una sensazione di disagio quella che provo leggendo la stampa di questi giorni e le polemiche fiorite attorno alla consegna delle casette ai terremotati d’Abruzzo, in netto contrasto con l’atmosfera di serenità e di fervore che si respirava ad Onna il 15 settembre su quel lungo stradone invaso di mezzi, di persone e di volontari che portava al «villaggio della speranza».

Sui visi dei nostri volontari, che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare, non si leggeva alcun tratto di insoddisfazione, ma piuttosto l’orgoglio di aver contribuito in maniera determinate alla rinascita della speranza nei cuori degli amici abruzzesi.
Non ho colto insomma, né negli incontri con la gente, né nella cerimonia pubblica alla quale ho avuto modo di prendere parte, in rappresentanza del Consiglio Provinciale assieme al presidente della Provincia Dellai, quell’atmosfera celebrativa e trionfante tributata al nostro premier e poi variamente descritta da molti mezzi di comunicazione. Tutti sapevano, come è stato giustamente rimarcato, che le «belle casette» erano state donate dal Trentino.

Certo l’emozione era percepibile, sia fra la gente, sia fra i volontari e le autorità intervenute, ma era dovuta anche all’orgoglio di essere riusciti a realizzare, tutti assieme e in un unico grande progetto, una scommessa ritenuta impossibile pochi mesi fa.
Sono i risultati ciò che conta e lo spirito di solidarietà e di partecipazione con il quale tutto un Paese, unito in grande sforzo, è riuscito a realizzare.

Sono questi i momenti in cui bisogna guardare più alla sostanza che alla forma. Nei quali un Paese dimostra la sua compattezza e i valori che sono alla base del suo stare assieme. Ecco perché – commentando a caldo la giornata di Onna- ho detto che è sbagliato ideologizzare i problemi e offuscare questa grande operazione di solidarietà con polemiche o speculazioni.

È l’Italia intera che ha vinto una scommessa impensabile e bene ha fatto Dellai a smorzare toni e polemiche, a non cadere nel trabocchetti di D’Alema e Bersani che, da questa vicenda, volevano trarre ulteriore materiale per i loro giochi politici.
Il Trentino, da questa vicenda, è uscito a testa alta fedele a quello stile di discrezione e concretezza che è tipico della gente di montagna, il resto sono solo chiacchiere improduttive.
Claudio Eccher
(Vicepresidente Consiglio provinciale)

21/09/2009

lunedì 20 luglio 2009

TRENTINO, ITALIA

Il quotidiano l'Adige del 19 luglio riporta tra le altre alcune notizie legate alle modalità di affidamento e gestione degli appalti pubblici in Trentino. Che purtroppo sembra non fare eccezione rispetto alle altre regioni Italiane.

Una notizia colpisce in modo particolare quando i protagonisti sono noti, persone conosciute, con cui si è avuto a che fare faccia a faccia.

Leggo, purtroppo senza sorpresa, a pagina 15 (l'Adige, 19 luglio 2009):
Un appalto da oltre 21 milioni di euro di fatto assegnato ancor prima di preparare il bando di gara. È la vicenda della costruzione della nuova Rsa dell'ex Istituto per sordomuti, oggi Azienda pubblica di servizi alla persona «Beato de Tschiderer», così come ricostruita dall'imprenditore Fabrizio Collini nell'interrogatorio sostenuto il 24 settembre 2008, davanti al titolare dell'inchiesta Giano Bifronte, il sostituto procuratore della Repubblica Pasquale Profiti.
«Chi ha iniziato la vicenda dei Sordi con me - spiegò il costruttore agli inquirenti - è stato il dott. Leonesi . Alla fine dell'anno scorso nel suo ufficio mi chiese se volevo interessarmi per la costruzione del palazzo dei Sordi e mi diede contestualmente il dischetto del progetto, dicendomi che avrei potuto guardarli in via tecnica, avrei potuto pensarci, perché lui avrebbe desiderato che il palazzo dei Sordi fosse stato costruito da un'impresa trentina, meglio dire un gruppo di imprese che rimanesse a Trento, aveva fiducia di Collini per sentito dire, e quindi mi aveva chiesto se volevo interessarmi...
Avevo chiesto se c'era bisogno di qualcosa e lui mi aveva chiesto una sponsorizzazione di 5 mila euro per l'acquisto di una statua di un presepio che lui aveva vicino al suo ufficio e che adesso la statua è nel mio ufficio... [che c'entra l'acquisto di una statua di un presepio con un appalto pubblico? n.d.A.]
Ho visto subito che il progettista era l'architetto Marco Angelini, che conoscevo abbastanza bene... A me sembrava che Angelini sapesse assolutamente tutto e sapesse anche lui che Leonesi mi aveva parlato». A occuparsi della parte tecnica relativa all'appalto fu Giuseppina Leonardi , geometra della Civil Engineering di Angelini.
Rimaneva da decidere la commissione di gara: «Leonesi un giorno mi chiamò e mi chiese a chiare lettere se io potevo indicargli un presidente di commissione in una persona abbastanza ad alto livello, sia tecnica che come qualifica perché a lui interessava una mia idea, e doveva essere di fuori Trento». Collini, per una volta, si trovò in difficoltà: «Io non sapendo a che santo votarmi, perché io a Trento conoscevo qualche professore universitario o cosa, a Milano non avevo tante conoscenze, ho parlato con mio cugino Sergio». Il cugino gli indicò il nome di un professore del Politecnico di Milano che Collini girò a Leonesi con una fotocopia su cui erano indicati i recapiti: «Al pomeriggio la medesima fotocopia era in mano della geometra Leonardi, perché mi ha telefonato dicendomi: "Guarda che ho disposizioni dal piccoletto", che così chiamavamo Leonesi, di "procedere a contattare il professore per vedere la disponibilità a diventare presidente di gara"».
A quel punto bisognava scegliere gli altri commissari: «Leonesi, tanto per rendere complicata la vita, ne voleva 5. Io ho detto subito: "Diamogliela a Sussarellu . Se ci fosse il caso che qualche concorrente sbaglia formalmente, Sussarellu è uno rigido e lo butta fuori", e perlomeno così tiriamo via un nome... Leonesi mi aveva accennato, e aveva accennato anche Angelini, che lui voleva Zanoni . Angelini mi ricordo aveva fatto il nome di Campostrini , che era l'ingegnere capo, mi sembra, del Comune di Rovereto
[Ing. Luigi Campostrini, Dirigente dell'Area Tecnica del Comune di Arco, passato poi al Comune di Rovereto nel corso dell'anno 2008, da qualcuno definito "Cardinale Richelieu", con lo scopo, beninteso, di adularlo. n.d.A.].
Gli ho chiesto: "Ma siamo tranquilli? Dopo che non vengano fuori stupidate". Angelini mi ha detto: "No, no, se è Campostrini è una garanzia».
Nel frattempo si arricchisce il parco progettisti: «Avevamo chiesto l'intervento dell'ingegner Kurdoglu come Soprint, la società fra Kurdoglu e Angelini. Kurdoglu sapeva benissimo la vicenda, non l'ha gestita, però abbiamo parlato più volte e aveva lasciato andare avanti la Leonardi nella gestione dell'appalto... Alla fine Leonesi mi presenta una certa ingegner Buratti , dicendole: "Guarda che Collini si sta guardando il palazzo dei Sordi, e quindi se ha bisogno di qualche cosa dagli una mano". Io la Buratti non so neanche chi è, penso che facesse impianti.
Da qui capisco perché un giorno mi si presenta in ufficio Petrolvilla , nella persona dell'ingegnere, e mi dice che ha avuto disposizioni o ordini di mettersi in contatto con me. Io ho risposto Petrolvilla che io non avevo nessun ordine di quel genere lì». Acompletare il tassello mancava soltanto del corrispettivo che Collini avrebbe dovuto versare: «La definizione economica era fatta di due numeri e mezzo: il primo numero era lo 0,65% su tutto l'importo, cioè sui 22 milioni di euro; il 3% ad acquisizione di appalto sull'importo che avrebbe progettato Angelini, quindi era l'importo dei lavori meno gli impianti che valevano circa 8 milioni di euro». ...

Intercettazioni telefoniche ed ambientali che consentono di scoprire i reati. Permettono di fatto le indagini.
Pubblicazione dei testi rilevanti, che danno la possibilità ai cittadini di comprendere la levatura dei politici (e dirigenti pubblici) che amministrano i nostri soldi.
Che poi non succeda nulla, e non venga voglia a nessuno di approfondire le questioni ... è un altro paio di maniche.
Lasciatemi almeno l'indignazione.
Conoscenza è libertà.

domenica 28 giugno 2009

28 GIUGNO - STORIA RUBATA

Perché ogni anno,
il 28 giugno alle otto del mattino,
suona il campanone della Torre Apponale
a Riva del Garda



La mattina del 28 giugno, alle otto del mattino, in tutta la città si sentono i rintocchi della Renga, la grande campana sulla cima della Torre Apponale: perché?
Molti, soprattutto fra i giovani e i turisti, se lo saranno chiesto.

E' il risultato di una decisione presa qualche anno fa dal Consiglio Comunale di Riva del Garda per ricordare a tutti l'eccidio di quel giorno nel lontano 1944.

C'era la guerra e tutta l'Italia, dopo l'otto settembre, era occupata dalle truppe tedesche, e molti volevano riconquistare la libertà perduta dall'avvento del fascismo nel 1922, e porre fine alla guerra con le sue tragedie.

A Riva un gruppo di giovani studenti del liceo Maffei guidati da Gastone Franchetti, promuovono il tentativo di costituire bande partigiane; ad essi si uniscono altri cittadini, ufficiali, carabinieri, ma una spia fascista si annida fra loro: i nazisti vegono informati e decidono di stroncare questo inizio di rivolta.

Il 28 giugno del 1944 a Riva, Arco, Nago, Rovereto e Trento, alle prime ore dell'alba, una squadra di S.S. uccide 16 persone. Altre furono prelevate per chiuderle in carcere.

Questi ragazzi assassinati a diciotto anni, questi uomini torturati e fatti morire nelle nostre città o nel carcere di Bolzano, sono stati i nostri eroi della Resistenza, le persone che con il loro coraggio hanno contribuito a darci la libertà, la democrazia della quale, dal 25 aprile 1945, gode il nostro paese.

Per questo, per la difesa della libertà e della democrazia, il Consiglio Comunale di Riva del Garda ha voluto questi rintocchi a ricordo, nel tempo, di quel sacrificio.


A cura dei sopravvissuti a quell'eccidio
25 aprile 2009

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
http://www.anpi.it/

Comitato Provinciale ANPI
Via al Torrione, 8
38100 TRENTO
Tel. 0461/238874


Sono tempi bui per la Democrazia.
Dovremmo imparare dalla Storia.
Lo dobbiamo a noi stessi.

mercoledì 29 ottobre 2008

LA RELATIVITA' DELL'ETICA

Cronaca locale: alcuni dipendenti di un supermercato vengono accusati di furto.
Colti in flagrante, le indagini avviate a seguito di una denuncia dell'azienda.
Non entro nel merito della questione, tutt'ora aperta.
Colpiscono (e preoccupano) le dichiarazioni degli interessati, che si lamentano di "essere stati trattati come delinquenti".
Il codice penale se non erro prevede il reato di furto. In questo caso aggravato.
Prevede l'arresto in flagranza di reato. Prevede una pena.
Il codice di procedura penale prevede le modalità con le quali l'autorità giudiziaria deve comportarsi in questi casi.
Legge uguale per tutti ("Lodo" Alfano docet).
"Nemmeno avessimo commesso un omicidio o spacciato droga", lamenta uno degli indagati.
Mi risulta che a seconda del reato i codici penale e di procedura prevedano "conseguenze" specifiche. Furto è reato. Chi lo commette deve essere perseguito. A norma di legge.
Ma forse, in un Paese in cui rubare a vario titolo e con diverse modalità è l'attività preferita dei più, in cui gli amministratori ed i rappresentanti dei cittadini per primi danno il "buon esempio", gridando al complotto e alla persecuzione ogniqualvolta vengono sospettati, inquisiti, condannati per reati vari, la percezione di legalità è un tantino adulterata.
Non mi piace. Per niente.

ARCO - Ieri era corsa la voce che Eurospar di Arco stesse proponendo ai dipendenti denunciati per furto di licenziarsi in cambio di un ritiro della denuncia. E che alcuni avessero già accettato. Nega assolutamente la circostanza Angelo Pigatto, responsabile delle risorse umane del gruppo Aspiag di Eurospar. «Non c'è in atto - dice - nessuna azione di questo tipo. Non c'è nessun baratto. Per i cinque che erano stati arrestati è in corso la sospensione cautelare attraverso la quale anche i dipendenti possono produrre le loro giustificazioni; non sappiamo nemmeno chi siano invece i dieci denunciati per furto. Nei confronti di questi non ci siamo ancora mossi, quando tutto sarà appurato con chiarezza e si arriverà a delle certezze, solo allora procederemo anche con loro con la sospensione cautelare dal servizio». Ha destato parecchio stupore nel Basso Sarca l'operazione Backdoor che ha portato in cella per un giorno cinque dipendenti sorpresi a portare via merce dal magazzino sul retro del supermercato: Giorgio Dalla Bona 43 anni di Arco, Andrea Riccadonna 32 anni di Arco, Cristian Ferrari 25 anni di Trento, Marika Betta 30 anni di Rovereto e Arianna Tonoli 29 anni di Riva.
Altri dieci sono stati denunciati a piede libero.
Per scoprire quanto avveniva i carabinieri della compagnia di Riva hanno utilizzato delle telecamere nascoste. In tutto sono 15 su una cinquantina i dipendenti.
I cinque colti in flagrante, secondo quanto verificato dai militari, avevano con loro circa 1.300 euro di merce. I furti sarebbero iniziati da due anni e mezzo.
Dal 2006 infatti all'Eurospar di Arco i conti non tornavano.
Le perdite di fatturato, considerate fisiologiche tra lo 0,3 e lo 0,5% perché imputabili a merce danneggiata o al taccheggio di clienti, erano balzate all'1,90% nel 2008. In termini monetari, gli ammanchi complessivi ammonterebbero a circa 300 mila euro.
Ieri Giorgio Dallabona si è lamentato per il trattamento subito dalla stampa.
Si è limitato a dire: «Siamo stati trattati come criminali come dei disperati ma le cose non stanno così».
Uno dei responsabili di sede di Arco, solo indagato, non ha voluto spiegare nulla. Arianna Tonoli ha dichiarato alla stampa che si trattava di merce «destinata a finire tra i rifiuti» e che quindi sarebbe stato montato un caso del tutto esagerato.
Anche Andrea Riccadonna ha deplorato il fatto di «essere stati trattati alla stregua dei peggiori delinquenti, nemmeno avessimo commesso un omicidio o spacciato droga. Potevano esserci altri modi per affrontare le cose. Si poteva risolverla internamente all'azienda».
da: Quotidiano l'Adige del 27.10.2008

La vicenda dei cinque commessi sorpresi dai carabinieri di Riva del Garda a portare via merce dal magazzino dell'Eurospar di via Cavallo ad Arco continua a tenere banco nel Basso Sarca. Nell'operazione, denominata «Back Door» e partita in seguito da una denuncia presentata in estate dalla direzione della società che gestisce il supermercato, sono finiti altri dieci dipendenti, denunciati a piede libero. Tutti sono chiamati a rispondere di furto aggravato e continuato in concorso. Quando i militari dell'Arma hanno chiuso l'indagine (condotta con appostamenti e riprese video), cogliendo in flagranza i cinque (da cui l'arresto), pronti a prendere... il volo c'erano 1.300 euro di merce. La quota di alimentari (nel pacco anche biancheria per la casa, dvd, cd e un piccolo stereo) è stata devoluta dall'Eurospar al convento dei frati di Massone. Gli arrestati sono comunque già stati scarcerati, ma non sono tornati al lavoro, perché sospesi. Già venerdì scorso erano stati sentiti dal magistrato, si erano però avvalsi della facoltà di non rispondere. «Per il momento possiamo muoverci su informazioni certe e quindi abbiamo disposto la sospensione cautelare solo per i cinque dipendenti di Arco che erano stati arrestati, anche per consentire loro di preparare la difesa. Degli altri dieci denunciati, mancando una notifica formale, non sappiamo neppure i nomi». Così Angelo Pigatto, responsabile risorse umane dell'Aspiag Service srl, che abbiamo raggiunto telefonicamente nella sede centrale della società a Mestrino, in provincia di Padova. [...] Nel caso venisse giudizialmente accertata la responsabilità dei dipendenti indagati, scatterebbe per loro il licenziamento? «In questo caso si tratterebbe di giusta causa. Ma, naturalmente, bisogna attendere gli esiti dell'inchiesta». [...]
da: Quotidiano l'Adige del 28.10.2008

giovedì 25 settembre 2008

MA CHI L'AVREBBE MAI DETTO ...

L'architetto Marco Angelini non si accontentava di avere una linea diretta con Silvano Grisenti.

Il «Richelieu» del Basso Sarca teneva rapporti con professionisti e amministratori in tutto il Trentino per aggiudicarsi lavori e appalti. Dal cellulare intercettato dalla guardia di finanza sono infatti emerse varie telefonate dalle quali «si evince - scrive il gip - che Angelini vanta un canale preferenziale di conoscenze, idoneo a consentire l'inserimento di membri tecnici della commissione di appalto, che possano aprire la via per l'aggiudicazione della gara».
Ma chi chiamava l'architetto di Arco? Contatti sono stati registrati con l'architetto Lamberto Amistadi , figlio del consigliere provinciale della Margherita Adelino , candidato per l'Upt alle elezioni del 26 ottobre. Il nome del professionista, laureatosi a Venezia, è salito alla ribalta della cronaca giusto un mese fa per la ristrutturazione di casa Amistadi a Roncone, paese di cui il padre fu sindaco: incarico affidato dalla giunta comunale il 25 agosto, progetto preliminare presentato il giorno dopo, in tempo per rispettare il termine del 31 agosto (in origine era il 31 luglio) posto dall'assessore provinciale margheritino ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi per presentare domanda di contributo per i centri storici. Alle chiamate di Angelini rispondeva spesso l'architetto Massimo Leonardelli, suo socio nella «Civil re 2 srl», assessore comunale all'urbanistica di Coredo, già coordinatore della Margherita in val di Non e la scorsa estate entrato a far parte del consiglio di amministrazione del Mezzocorona calcio, il cui direttore generale, Monica Morandini , è pure candidata per le provinciali con l'Upt. Al vaglio degli inquirenti anche le telefonate con l'assessore ai lavori pubblici di Caldonazzo, Alberto Grassi.
«Ulteriori significativi contatti tesi a formare commissioni di gara compiacenti - si legge nell'ordinanza - sono quelli intrattenuti con Luigi Campostrini, responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Arco (nel frattempo ha assunto lo stesso incarico a Rovereto, ndr) al quale l'indagato suggerisce nominativi da inserire nelle commissioni di alcune gare».
Su Angelini due anni fa aveva concentrato la sua attenzione il consigliere provinciale Mauro Delladio (Forza Italia) che il 10 novembre 2006 aveva presentato una dettagliata interrogazione per sapere tutti gli incarichi ricevuti dal professionista arcense - «persona che secondo le cronache politiche sarebbe molto vicina all'assessore Grisenti» - alla luce del «ruolo venuto ad assumere negli ultimi anni, in particolare dal 2003 in poi». Dalla risposta del governatore Lorenzo Dellai emergevano i due incarichi (da 135.600 euro l'uno) di assistenza e supporto tecnico assegnati alla Civil Engineering per la predisposizione del patto territoriale Baldo-Garda (luglio 2003) e di quello della Predaia (agosto 2004). Per entrambi il gruppo di lavoro della società veniva coordinato da Marco Angelini: per il Baldo-Garda era stato ingaggiato anche Tiziano Salvaterra , destinato pochi mesi dopo a diventare assessore provinciale su chiamata di Dellai, per la Predaia Ernesto Rigoni, già direttore dell'Apt del Trentino. E in entrambi i casi aveva garantito il suo apporto Marco Raffaelli, presidente dell'Apt di Folgaria, titolare della società Macro di Volano, consulente turistico con incarichi ricevuti per lo studio di fattibilità per un centro acquatico a Trento, per l'indagine sul ruolo del Bondone come stazione turistica invernale e da Tesino Group per il progetto «Baite del Lagorai». Ma nel 2000 fecero discutere altri due incarichi assegnati alla Macro sas: il primo, per 244 milioni di lire, pagato dalla Provincia per il patto territoriale del Tesino e il secondo (48 milioni) dal comprensorio Alta Valsugana per «la riqualificazione delle aree prospicienti i laghi di Levico e Caldonazzo», praticamente lo stesso progetto di Angelini ora all'esame degli investigatori. E in entrambi i casi Raffaelli poteva contare sulla partnership di un consulente turistico di lusso: Mario Malossini.
da: l'Adige.it

INTERCETTAZIONI TUTTE TRENTINE

Il professionista gettonato dai Comuni 24/09/2008 15:21
Dal telefono di Angelini, intercettato dagli inquirenti, partivano chiamate non soltanto con Fabrizio Collini e presidente e direttore dell'Autobrennero, Silvano Grisenti e Carlo Costa, ma pure con alcuni amministratori locali

«Per quanto di competenza, da riscontri e verifiche effettuate nell'archivio degli incarichi professionali, all'architetto Marco Angelini risulta affidato un incarico in data 15 novembre 1991, riguardante la progettazione esecutiva del restauro della p.ed. n. 1153/1 nel comune catastale di Fiavé per un importo complessivo di 169.955.000 lire». Così il 27 febbraio 2007 il governatore Lorenzo Dellai rispondeva a un'interrogazione del consigliere provinciale Mauro Delladio (Forza Italia). In effetti il professionista di Arco, in carcere per l'inchiesta sugli appalti della procura della Repubblica e della guardia di finanza, non ha praticamente mai ricevuto incarichi diretti dalla Provincia. Per questo motivo gli investigatori stanno concentrando la loro attenzione su progetti, consulenze e direzioni lavori affidate all'architetto Angelini da Comuni e altri enti pubblici.
Finito in cella in qualità di progettista della riqualificazione dell'Istituto arcivescovile per sordi «Beato de Tschiderer», ora i finanzieri stanno concentrando la loro attenzione anche sugli altri incarichi pubblici affidati ad Angelini. Il professionista, secondo quanto finora emerso dalle indagini, è infatti sospettato di aver programmato alcuni interventi illeciti su nomine di commissioni di gara in modo da alterare a proprio favore l'esito dell'aggiudicazione di progetti e appalti. Dal telefono di Angelini, intercettato dagli inquirenti, partivano infatti chiamate non soltanto con l'imprenditore Fabrizio Collini e presidente e direttore dell'Autobrennero, Silvano Grisenti e Carlo Costa, ma pure con alcuni amministratori locali. Nel mirino c'è innanzitutto il mega progetto di riqualificazione dei laghi di Caldonazzo e Levico , un'opera da 31 milioni di euro che riguarda i territori dei comuni di Pergine, Levico, Tenna, Caldonazzo e Calceranica . Tre sono i progetti sovraccomunali: interventi sulle spiagge (5.760.000 euro), il riordino fondiario e la ripresa della viticoltura sul colle di Tenna (9.104.000 euro), la nuova rete sentieristica e ciclopedonale. Ciascun comune prevede inoltre interventi sul proprio territorio: il museo della miniera a Calceranica con ulteriori 800 metri di tracciato interno (1.360.000 euro), il polo culturale a palazzo Trapp a Caldonazzo (4.025.000 euro), il golf a Levico (9.033.000 euro), la riqualificazione di S.Cristoforo, della base nautica Cus e di palazzo Crivelli a Pergine (7.300.000 euro), a Tenna il forte e Le Terrazze. Ma nel municipio di Caldonazzo, nel quale si sono recati i finanzieri, Angelini ha anche ricevuto l'incarico di redigere il documento preliminare al piano regolatore generale. Atti e delibere sono stati acquisiti anche in Comune a Mezzocorona, probabilmente per il progetto della nuova scuola media, presentato a fine agosto 2006 da Angelini, un'opera da dieci milioni di euro a servizio anche dei territori di Roveré della Luna, Faedo, San Michele e Mezzocorona. Molti altri sono gli incarichi professionali ricevuti da enti pubblici negli ultimi due anni. Quest'anno, ad esempio, l'architetto arcense è stato nominato consulente per la variante al piano regolatore generale di Ala. Lo scorso 27 agosto la giunta Tomasoni gli ha affidato anche l'incarico per la progettazione esecutiva del nuovo centro sociale di S.Margherita. Le competenze in campo urbanistico di Angelini sono state ampiamente utilizzate pure a Storo, paese in cui ha trattato il Prg per oltre dieci anni, curandone prima l'adozione definitiva (1999) e firmando alla fine dell'anno scorso la variante in qualità di commissario ad acta. Analogo incarico ha svolto nel 2007 anche per il Prg di Pelugo . Di piani urbanistici l'architetto si è occupato negli ultimi 15 anni anche in valle di Ledro, in particolare a Molina, Pieve e Tiarno di Sopra. L'Unione dei Comuni ledrensi gli ha affidato la redazione del progetto del nuovo polo per la protezione civile (carabinieri, vigili del fuoco, soccorso alpino e croce rossa) previsto a servizio di tutta la valle a Pieve . A Nago-Torbole l'anno scorso la giunta comunale gli ha assegnato la progettazione definitiva della «riqualificazione dell'area circostante la Casa della Comunità di Nago», mentre a Dro si era occupato del progetto per il cimitero. Restando nella zona del Basso Sarca, è a firma Angelini il progetto di recupero di Palazzo Lutti-Salvadori a Riva del Garda per il quale la giunta comunale l'altroieri ha revocato la direzione lavori. Risalgono a quest'anno due incarichi ricevuti dal Comune di Borgo Valsugana : uno del valore di 10 mila euro per uno studio di fattibilità per lo sviluppo urbano del paese e del sistema dei parcheggi in centro storico; assieme all'Aia Engineering dell'ingegner Cesare Kurdoglu, pure coinvolto nell'inchiesta della procura, la Civil Engineering di Angelini si è inoltre aggiudicata la progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori di messa a norma e potenziamento della piscina di Borgo, prevalendo su altre venti offerte in forza di un ribasso record del 72,27% su una gara a base d'asta di 329 mila euro con un risparmio per l'amministrazione di 218 mila euro. Ad Angelini l'amministrazione di Pieve di Bono ha affidato la progettazione della caserma dei vigili del fuoco e la riqualificazione dell'area Vela. A Isera lo studio della Civil Engineering è stato invece incaricato dal Comune della redazione del progetto esecutivo e del coordinamento della sicurezza per i lavori di realizzazione di un garage interrato e della nuova aula magna. Anche per la scuola materna di Nave San Rocco , un'opera molto contestata in paese, la progettazione è stata assegnata all'architetto Angelini per un compenso pari a 245 mila euro. Ed avveniristico è stato definito il progetto presentato nel febbraio scorso a Vigo Rendena per realizzare il nuovo municipio con la canonica annessa.

da: l'Adige.it

martedì 16 settembre 2008

PARADISO PERDUTO

TRENTINOPOLI: ARRESTATI MARCO ANGELINI, GIACOMINO OSELLA, GIUSEPPE TODESCA, GIUSEPPINA LEONARDI, FABRIZIO COLLINI
MARGHERITA COGO: "I POLITICI INDAGATI SI DIMETTANO DALLE RISPETTIVE CARICHE"
Indagati anche Mario Malossini e Silvano Grisenti. Per le condotte a sfondo sessuale (anche su minori) l'imprenditore Fabrizio Collini è stato colpito dall'emissione di un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare. Giuseppina Leonardi è agli arresti domiciliari

Dellai: "Sono stupito e preoccupato. Lo stupore nasce dal coinvolgimento nell'inchiesta anche di persone stimate"
16/09/2008 13:41
Un vero terremoto nel mondo imprenditoriale e politico trentino. La guardia di finanza ha arrestato questa mattina 5 persone di cui 4 sono in carcere e una è agli arresti domiciliari e ne ha denunciate altre 15 nell’ambito di un’indagine iniziata l’autunno scorso. Le ipotesi di reato per amministratori, dipendenti pubblici, imprenditori e professionisti sono quelle di turbativa d’asta e corruzione. Le indagini si riferiscono a episodi avvenuti nel 2007 e nel 2008 e si sono svolte a Trento e Milano con l’impiego di 115 militari. Sono comunque ancora in corso e gli arresti finora eseguiti rappresentano la conclusione di una prima fase. "L'ipotesi della Procura - ha spiegato il procuratore capo di Trento, Stefano Dragone - è che le modalità di gestione di alcuni appalti non fossero economicamente vantaggiose per gli uffici pubblici e si valuterà anche l'ipotesi di corruzione". In carcere, a Brescia, Padova, Vicenza e Verona, sono stati Marco Angelini, architetto della società trentina Civil Engineering, Fabrizio Collini, amministratore e socio della ditta di costruzioni di Trento Collini spa, Giacomino Osella, presidente di una società di trasporti pubblici trentina, l'Air (azienda intercomunale rotaliana) spa e Giuseppe Todesca, avvocato della stessa società. Si trova invece agli arresti domiciliari Giuseppina Leonardi, geometra della Civil Engineering. Gli indagati a piede libero sono Fabio Antolini, imprenditore edile della Ediiltione spa, Sergio Collini, della stessa Collini spa, Carlo Costa, direttore tecnico dell'A22, autostrada del Brennero, Giuseppe Grisenti, geometra della società trentina di progettazione Arca Engineering, il fratello Silvano Grisenti, presidente dell'A22 spa, Michele Groff, ingegnere dell'Arca Engineering, Fulvio Kapeller, imprenditore di una società trentina di pavimenti in legno, la Dkz srl, Cesare Kurdoglu, ingegnere dell'impresa trentina Aia Engineering srl, Dino Leonesi, dirigente della Provincia autonoma di Trento e presidente dell'istituto Beato de Tschiderer, ex istituto vescovile per sordi, il consigliere provinciale di Forza Italia Mario Malossini, Vigilio Nicolini, presidente del consorzio bim del Chiese ed ex assessore ai lavori pubblici provinciale, Aristide Nuzzi, contabile della Collini spa, Stefano Oberosler, imprenditore dell'azienda di costruzioni Oberosler cav. Pietro spa, Sussarellu Tommaso, dirigente della Provincia autonoma di Trento e Walter Zancan, ingegnere della società Geoingegneria. Per le condotte a sfondo sessuale, Fabrizio Collini è stato colpito dall'emissione di un'ulteriore ordinanza di custodia cautelare.


Non so perché, non mi stupisco.
Non so come mai, sono convinta che nulla cambierà (non in meglio).
Non so se il 26 ottobre andrò a votare ...

mercoledì 16 luglio 2008

BEATA SOLITUDINE


assaporando un breve frammento
di riconquistata libertà




Click selvaggio
(Ecco perché non tutti dovrebbero essere liberi
di usare una macchina fotografica)

mercoledì 28 maggio 2008

CUCINA TIPICA TRENTINA

Non ne posso più di questa valle di lacrime. Ho voglia di ... quisquilie. Panem et circenses, in parole povere.
Questa ricetta "sui generis" mi ha fatto sorridere, e in un accesso di patriottismo/campanilismo/provincialismo (e cose insulse così), ho pensato bene di diffonderla. Per chi non ha avuto la grazia di assaggiarli, posso garantire: i canederli sono davvero stupendi (ma soprattutto buonissimi)!
Ecco un assaggio musicale della cucina tipica Trentina.
Se qualcuno volesse produrre una traduzione in lingua italiana (io non ne sono in grado!) ...