MEMORIE di una Rèfola.
Il dialetto di questa città, [...], ha una parola precisa per indicare un colpo di vento.
La parola è simile a un’altra della lingua madre: ma è femminile, perciò di significato profondamente diverso.
E la parola non descrive il colpo di vento in genere, ma un colpo di vento.
Uno in particolare.
Rèfola.
Non
refolo, che è una bava di aria insulsa, un soffio che può persistere
nel tempo, senza regalare se non una breve sensazione, a stento
registrata dalla mente che la riceve tramite la pelle.
Nulla di tutto questo.
La rèfola è qualcosa di magico, un breve respiro fatato che scompare prima ancora di dare coscienza di sé.
Una sottile consapevolezza, forse l’eco di un ricordo o la premonizione di un futuro rimpianto.
Si presenta come un sospiro fresco.
Porta sollievo, racconta di territori ariosi e di cime innevate, di mandorli in fiore e di spuma sugli scogli.
Ma è solo un’illusione.
(Maurizio De Giovanni - "In fondo al tuo cuore")
Nessun commento:
Posta un commento