I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

giovedì 11 gennaio 2007

RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA

Nel 1992 l’acqua è stata declassata da “diritto” a “bisogno”.
Se ne è parlato un po’. Non abbastanza.
Un diritto è inalienabile, riguarda tutti, si riferisce a qualcosa di vitale, irrinunciabile.
L’accezione economica di “bisogno” esprime la “necessità o desiderio di un bene o di un servizio che, quando si accompagna a un adeguato potere d’acquisto, si traduce in domanda” (http://www.demauroparavia.it/14454).
E qui sta il nocciolo: quando l’acqua era un “diritto”, ciascuno aveva (almeno in teoria) la possibilità di reclamare la propria parte.
Da quando è ufficialmente stata definita “bisogno”, l’acqua è diventata una merce. Soggetta alle leggi di mercato. Chi non può permettersi di pagarla, non l’ottiene. Poco importa se per il mancato accesso all’acqua muoiono intere popolazioni.

http://www.acquabenecomune.org



E’ in corso la campagna di raccolta firme per la ripubblicizzazione dell’acqua in Italia.
Per riportare la gestione dei servizi e l’erogazione del bene in questione sotto il controllo pubblico.
Per fermare la privatizzazione!

Dal 13 gennaio, per 6 mesi, troveremo punti di raccolta firme per questa iniziativa.
Credo sia molto importante partecipare attivamente.

Scarica il testo della proposta di legge