I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

mercoledì 31 ottobre 2007

CLEMENTINA, CORAGGIO ...



Clementina Forleo è un giudice (per le indagini preliminari – GIP). Lavora presso la Procura di Milano.
Qualche anno fa (2005) il suo nome è apparso nelle cronache per aver assolto due cittadini tunisini accusati di terrorismo internazionale. La sentenza (prima confermata dalla Corte d’Assise d’appello di Milano, e successivamente annullata dalla Cassazione), Una sentenza scomoda, in tempi di caccia alle streghe.

Sta conducendo l’inchiesta sulla scalata di Antonveneta-RCS ( un “disegno criminoso di ampia portata”, … , che si stavaconsumando ai danni dei piccoli e medi risparmiatori in una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale” … )

Da intecettazioni telefoniche risulta (stupore!) che diversi politici di spicco abbiano avuto un ruolo attivo nelle vicende oggetto di indagine.
Il GIP ha inviato numerose intercettazioni telefoniche in Parlamento, che dovrebbe “rendere possibile la procedibilità penale nei confronti dei suoi membri - inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni (intervenute sull'utenza in uso al Consorte) - i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti, nè personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata". rainews24.rai.it
E’ davvero uno strano paese, il nostro.
Una persona normale penserebbe che chi viene colto con le mani nella marmellata debba essere se non altro sospettato, e che sia legittimo, giusto equo e doveroso procedere nei suoi confronti per accertare se davvero l’abbia rubata.
In Italia no.
Si parte con il balletto di opinioni supportate da nulla, non un dato, non un fatto. E si agisce immediatamente, con forza e tenacia, contro chi vorrebbe veder trionfare giustizia e legalità.

Così non si indaga per accertare il significato reale delle parole udite nelle intercettazioni. Non si cercano i responsabili di reati ai danni di persone meno abbienti e meno “potenti”.
Clementina Forleo chiede «Perché i vertici dell'Arma non fanno luce su quanto ho denunciato?»
www.corriere.it

Clementina Forleo ha ritirato a Pescara il premio «Paolo Borsellino» dall'associazione Società civile, il 27 ottobre scorso.

<<Sono convinta che in momenti di forte crisi istituzionale come questa i magistrati hanno il dovere di non essere prudenti, di non essere sobri, di non stare a casa a scrivere sentenze, di parlare e di esprimersi". Lo scandalo dei magistrati che parlano "scoppia sempre quando questi magistrati nelle loro inchieste toccano i poteri forti, quei fili dove c'è scritto "chi tocca muore">>.
www.repubblica.it

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati lasciati soli. Anche loro venivano screditati, non erano ascoltati, anche a loro venivano tolte le risorse per lavorare.
Vogliamo che qualcosa cambi? E’ importante saper riconoscere chi lavora davvero e chi si limita a sputare belle parole.
Non diamo peso alle vuote parole, chiediamo dati, informazioni vere, fatti! Pretendiamo un po’ di legalità. Anche se siamo italiani…

Non abbandoniamo anche Forleo e De Magistris.

martedì 23 ottobre 2007

martedì 16 ottobre 2007

OCCASIONI PERDUTE

Ancora una volta hanno perso l'occasione per cambiare rotta.

Palazzo Chigi si vanta dell'avvio della procedura di assegnazione delle frequenze WiMax, sembra quasi un servizio reso ai cittadini, un'innovazione per il Paese.
A ben guardare invece, si tratta della solita bufala italiana.
Pochi soggetti economici si accaparreranno la concessione delle licenze.
E venderanno a caro prezzo ai cittadini la possibilità di accedere alla rete, di scambiare liberamente informazioni, in poche parole di esercitare i propri diritti.


Wimax: procedura per assegnazione frequenze
È stata avviata il 15 ottobre 2007 dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, la procedura di assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze "WiMax" (Worldwide Interoperability for Microwave Access). I diritti d'uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, sono rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi senza l'autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni. La tecnologia WiMax è un sistema di radiocomunicazioni che consente di offrire all'utente servizi di accesso a larga banda alle reti, tramite collegamenti via radio fra una singola stazione base localizzata in una posizione fissa ed un numero di stazioni utente collegate a detta stazione base. Essa permette di portare la banda larga anche là dove è impossibile realizzare collegamenti Internet via cavo, consentendo di coprire vasti territori con una singola antenna, e richiedendo, quindi, investimenti molto limitati. ... (leggi il resto)

E' interessante leggere la "procedura" prevista (ed approvata) per l'assegnazione delle frequenze.
In particolare segnalerei i requisiti dei soggetti che possono partecipare alla gara, ovvero:
• prevedere nel proprio oggetto sociale il complesso delle attività connesse all’utilizzo dei diritti d’uso;
• prevedere nel proprio statuto una durata pari almeno a quella dei diritti d’uso;
• essere titolare di autorizzazioni generali per le reti e/o i servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico o dimostrare la propria idoneità tecnica e commerciale nel settore;
• essere o impegnarsi a costituire una società di capitali.
Estremamente significativi sono inoltre gli importi minimi per ogni diritto d'uso. Sono numeri a 7 cifre, decimali esclusi.

Credo che i servizi pubblici debbano essere tali. Ovvero gestiti (bene!) dall'ente pubblico e messi a disposizione di tutti i cittadini.
Non ha senso delegare a privati (che hanno come finalità il lucro) la gestione e la distribuzione di servizi. E' ormai assodato, è sotto gli occhi di tutti.
La qualità non migliora (anzi, in molti casi è addirittura peggiore rispetto a quella - pur scarsa - garantita da una gestione pubblica), i costi non diminuiscono, le garanzie per i cittadini vengono meno.
C'è una petizione on-line , che probabilmente lascerà il tempo che trova.
Scriveva Beppe Grillo il 28 gennaio 2005:
Sono un partigiano della terza guerra mondiale, quella dell’informazione.
Non siamo privati dell’informazione, oggi c’è la sommersione dell’informazione.
L’unico modo per assicurare la sopravvivenza della democrazia è avere la garanzia che il governo non controlli la possibilità dei cittadini di condividere informazioni e di comunicare.
E ancora, sull'argomento:
15 giugno 2007

giovedì 11 ottobre 2007

IN VINO VERITAS



"Nel paese della bugia, la verità è una malattia".
Gianni Rodari.

martedì 9 ottobre 2007

BIRMANIA - ITALIA

Aung San Suu Kyi
Premio Nobel per la pace nel 1991.

Rinchiusa agli arresti domiciliari dal governo birmano, Aung San Suu Kyi non è potuta essere presente alla cerimonia di premiazione: a Stoccolma c'erano al suo posto il marito e i due figli che hanno consegnato ai membri della Fondazione una sua fotografia. Loro stessi, d'altronde, non avevano contatti con lei dal 1990, l'anno in cui è cominciata la sua detenzione.
Aung San Suu Kyi è la leader del movimento democratico che nel Myanmar (così la giunta militare che ha preso il potere nel 1988 ha ribattezzato la Birmania) persegue la cosiddetta "seconda lotta per l'indipendenza". Il movimento ha vinto le elezioni del 1990, ma la giunta ha respinto il verdetto popolare e ha reagito con una dura repressione.








Nelle ultime settimane si è sentito parlare della Birmania.


Non è ancora tempo di relegare la repressione di Myanmar a notizia di second'ordine. Siamo ben lontani dal rispetto dei diritti civili ed umani. Il "cauto ottimismo" dell'ONU, e la proposta di sanzioni (che la Cina peraltro non approva ....) nei confronti della giunta Birmana non bastano.
Suonano vuoto.




Birmania (Myanmar) - 29.1.2007 - "Scheda del conflitto"
(da Peacereporter.net)
PARTI IN CONFLITTO
1948-OGGI: il conflitto vede il governo militare del paese contro diversi movimenti armati separatisti: tra questi quelli che combattono attivamente sono l’Unione Nazionale Karen (KNU), l’Esercito dello Stato di Shan (SSA) e il Partito Progressista Nazionale Karenni (KNPP). Differentemente hanno firmato un cessate il fuoco col governo l’Organizzazione per l’Indipendenza Kachin (KIO), l’Esercito di Stato Unito Wa (UWSA), l’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar e la Lega Nazionale per la Democrazia (NDL). Le minoranze etniche nel Myanmar sono oltre 35. Il paese è guidato dal 1948, anno dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, da una giunta militare che reprime le libertà fondamentali della popolazione e deporta i civili di origine diversa da quella birmana.
VITTIME
Il divieto d’accesso nelle zone di conflitto, note anche come “black area”, rende impossibile determinare con certezza il numero delle vittime. Si stima, comunque, che siano almeno 30 mila i morti tra la sola popolazione Karen dall’inizio del conflitto.
RISORSE CONTESE
Il Myanmar è il secondo produttore di oppio al mondo dopo l’Afghanistan, con più di 60 mila ettari di piantagioni di papavero.
FORNITURA ARMAMENTI
La Cina, insieme a Singapore, ha venduto armi al regime militare al governo, ma negli ultimi anni ha iniziato a temere le connessioni tra i cartelli criminali birmani e le mafie cinesi. Negli ultimi mesi i signori della guerra e della droga avrebbero ripiegato aprendo una rete clandestina di trasporto d’armi dalla Russia e dall’Europa Orientale. Il governo militare accusa la Thailandia di sostenere i gruppi ribelli. Tutte le parti in lotta si finanziano con i proventi della vendita di eroina.

I fatti recenti:
PeaceReporter - Dossier Birmania "La rivoluzione non violenta dei monaci birmani"

Repubblica.it - Birmania, foto choc "buca" la censura. Manifestanti schiacciati dai camion. Un'altra fonte attendibile, dopo il generale disertore, parla di fosse comuniGambari e l'Onu "Inaccettabile tornare alla situazione prima della protesta"


lunedì 8 ottobre 2007

9 ottobre 1967









Ernesto "Che" Guevara è stato ucciso 40 anni fa.




Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno, fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia, giovanili ciarpami, arrivò la notizia...
Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto, sapere a brutto grugno che Guevara era morto: in quel giorno d'ottobre, in terra boliviana era tradito e perso Ernesto "Che" Guevara...
Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza, perché con lui era morta una nostra speranza: erano gli anni fatati di miti cantati e di contestazioni, erano i giorni passati a discutere e a tessere le belle illusioni...
"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...
"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...
Passarono stagioni, ma continuammo ancora a mangiare illusioni e verità a ogni ora, anni di ogni scoperta, anni senza rimpianti:
" Forza Compagni, all'erta, si deve andare avanti! "
E avanti andammo sempre con le nostre bandiere e intonandole tutte quelle nostre chimere... In un giorno d'ottobre, in terra boliviana, con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...
Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa che "Che" Guevara è morto, mai più ritornerà.
Ma qualcosa cambiava, finirono i giorni di quelle emozioni e rialzaron la testa i nemici di sempre contro le ribellioni...
"Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva... "Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva...
E qualcosa negli anni terminò per davvero cozzando contro gli inganni del vivere giornaliero:
i Compagni di un giorno o partiti o venduti, sembra si giri attorno a pochi sopravvissuti...
Proprio per questo ora io vorrei ascoltare una voce che ancora incominci a cantare:
In un giorno d'ottobre, in terra boliviana, con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...
Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa che "Che" Guevara è morto, forse non tornerà.
Ma voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni
e voi, a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate,
il "Che" ritornerà,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate,
il "Che" ritornerà !

giovedì 4 ottobre 2007

V-day, giustizia e varie amenità

Di ritorno dal mio periodo di latitanza, non mantengo le promesse: non sono più presente, non sono più costante.

Posto questo meraviglioso video, un monologo gustosissimo di Marco Travaglio.



Adoro quest'uomo.
Quasi quasi gli chiedo di ... sposarmi!