I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

domenica 23 dicembre 2007

FESTE E BUONI PROPOSITI

In quest'anno di eventi e cambiamenti
non sempre positivi,
è difficile per me trovare le parole giuste per augurare Buone Feste.

Non tutto dipende da noi,
spesso anzi la vita ci coglie impreparati.

Molto però rimane conseguenza delle nostre parole e delle nostre azioni.
Sperare va bene, ma è importante anche fare.
Un pezzo di quello che accade è in mano nostra.

Rubo parole che condivido ad una persona come noi,
che per aver voluto fare niente più del proprio dovere
da molti anni ormai non festeggia più il Natale.

Perché una società vada bene,
si muova nel progresso,
nell’esaltazione dei valori della famiglia,
dello spirito, del bene, dell’amicizia,
perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati,
per avviarsi serena nel cammino
verso un domani migliore,
basta che ognuno faccia il suo dovere

Giovanni Falcone.


sabato 22 dicembre 2007

Un pessimo Natale

Quel 24 Dicembre, a Babbo Natale,
tutto quello che poteva andare storto, andava storto.
Le renne avevano avuto la dissenteria e avevano ridotto la stalla a un disastro,
e aveva dovuto spalare merda per tutta la notte.
Aveva caricato la slitta da solo perchè gli gnomi erano in sciopero,
e aveva dovuto scaricarla perchè un pattino era rotto,
aveva perso tutta la mattinata a ripararlo
e si era anche tagliato malamente un pollice con l'ascia,
e quelle maledette renne erano scappate e ci aveva messo una vita a recuperarle.
Metà dei giocattoli non erano arrivati,
e quelli che gli avevano consegnato erano tutti della lista delle consegne dell'anno prima.
Gli elfi si erano ubriacati,
e aveva dovuto cercarsi i doni giusti in magazzino da solo,
e si era ammaccato il naso e un ginocchio quando gli si era rotta la scala.
Nel mettersi i pantaloni li aveva strappati perchè era ingrassato troppo,
non c'era verso di trovare il cappello, aveva perso gli occhiali,
aveva bruciore di stomaco
e quando aveva cercato una birra in frigo l'aveva trovato rotto
e comunque la birra era finita.
In quel momento bussò alla porta un Angelo con un albero di Natale e chiese:
"Dove devo metterlo, questo abete?"

Ecco come è nata l'usanza
di mettere l'Angelo
sulla cima dell'albero di Natale...









martedì 11 dicembre 2007

PROLOGO

C'era una volta un piccolo uomo, e conduceva una piccola vita, e un giorno incominciò a preparare una piccola valigia.

Ed Essi dissero: "Parti? E dove vai?"
E lui disse: "Preparo la mia valigia e vado a Connemara".

Ed Essi dissero: "Vorrai dire che vai a Connemara, Dio permettendo".
E lui disse: "Voglio dire che vado a Connemara".

E così Dio lo trasformò in una rana e lo mise in un pantano e ve lo tenne per sette anni.
E poi Dio lo trasformò di nuovo, e che cosa fece l'ometto? Ricominciò subito a preparare la sua piccola valigia.

Ed Essi dissero: "Parti? E dove vai?"
E lui disse: "Vado a Connemara".

Ed Essi dissero: "Vuoi dire che vai a Connemara, Dio permettendo".
E lui disse: "Voglio dire che vado a Connemara, oppure torno nel pantano".

(Vecchie favole spagnole di F. Caballero)

martedì 4 dicembre 2007

IL RE E' VESTITO

Un altro giorno triste.


Qualche giorno fa Peacereporter.net titolava:
Russia - 20.11.2007
Il re è vestito
Le elezioni del 2 dicembre saranno un plebiscito per Putin


E Repubblica.it pochi giorni dopo riportava:
ESTERI - (25 novembre 2007)
Il leader di Altra Russia voleva manifestare contro le prossime "elezion-farsa".
Le accuse: organizzazione non autorizzata e resistenza alla poliziaMosca, arrestato il candidato anti PutinCinque giorni di carcere per Kasparov
(leggi tutto)


Oggi Peacereporter.net prosegue:
Russia - 03.12.2007
Il trucco c'è (e si vede)
L'Orso pigliatutto, ma con un asso nella manica: i brogli

C'è qualcosa di molto marcio, in tutto questo.
E come sempre, staremo immobili a guardare.

Russia - 03.12.2007
Record voti per Putin in Cecenia e repubbliche caucasiche
Il presidente che nel 1999 ha ordinato l'invasione della Cecenia e il bombardando a tappeto la sua capitale Grozny e che negli ultimi anni ha militarizzato le confinanti repubbliche caucasiche perseguitando la maggioranza musulmana ha fatto il pieno di voti proprio in queste regioni. In Cecenia il partito putiniano ha conquistato la percentuale bulgara del 99,4 percento secondo l'agenzia Itar-Tass. Il record è stato stabilito però nella vicina repubblica caucasica della Karacievo-Circassia: 100 percento delle preferenze a 'Russia Unita'. Putin ha spopolato anche in altre turbolente repubbliche caucasiche: in Daghestan il suo partito ha incassato l'89 percento e in Inguscezia il 98,72 percento.


Cosa scriverebbe sul "suo" giornale Anna Politkovskaja, se fosse ancora viva?












domenica 2 dicembre 2007

ANIMA E CORPO

"Le anime hanno un loro particolar modo d'intendersi, d'entrare in intimità, fino a darsi del tu, mentre le nostre persone sono tuttavia impacciate nel commercio delle parole comuni, nella schiavitù delle esigenze sociali".


L. Pirandello (da "Il fu Mattia Pascal")

mercoledì 28 novembre 2007

PESSIMISMO E FASTIDIO



"L'ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili.



Il pessimista sa che è vero".
Oscar Wilde

sabato 10 novembre 2007

DELITTI E CASTIGHI

Nei giorni scorsi non ho potuto fare a meno di ascoltare i resoconti che i media hanno dato dell’omicidio compiuto a Roma. (Repubblica.it)
Una signora aggredita, violentata e picchiata a morte.
Nei giorni in cui giornali e radio si indignavano per un’aggressione feroce, barbara, ingiustificata ed ingiustificabile, pensavo che l’autore di quell’omicidio dovesse essere arrestato e condannato. E non potevo fare a meno di considerare che in Italia la certezza della pena è più un modo di dire che una auspicabile realtà. Quasi subito il presunto omicida è stato individuato e, per fortuna!, arrestato.
Nello stesso tempo leggevo ed ascoltavo con preoccupazione i toni e le parole usate dagli stessi media e quelle che questi riportavano per conto dei politici.
Troppi riferimenti agli “stranieri”, al “rumeno”, alla mancanza di sicurezza, alla necessità di espellere gli stranieri dall’Italia, alla Romania, all’immigrazione, ...

L’orecchio dello spettatore medio è un orecchio inesperto. Le persone dimostrano un comportamento ed un atteggiamento passivi di fronte ai mass media, sembrano non sapere che informarsi deve essere un processo attivo di raccolta di informazioni e notizie, seguito da altrettanto attive riflessione ed approfondimento, ma si limitano ad accogliere ciò che i notiziari confezionano - nel modo in cui lo confezionano.

Un orecchio inesperto, un ascoltatore acritico, avrebbe recepito un messaggio piuttosto distorto, pensavo.
Il fatto di cronaca riguarda un delitto. Aggravato dal trattamento che la vittima ha subito, e probabilmente anche da motivi futili che hanno spinto l’assassino ad agire.
Un commento sensato avrebbe potuto riguardare il nostro codice penale (e di procedura penale), riportando la pena prevista per tale reato, ed i “passi” necessari per giungere alla condanna del colpevole.
Un approfondimento serio avrebbe indagato sulla situazione in cui versa la giustizia in Italia.
Volendo fare un po’ di gossip, giusto per incrementare l’audience (che, ahimè, è uno degli indicatori di successo anche per i notiziari!) si sarebbe potuto raccontare la storia dell’assassino e divulgare qualche particolare sulla vita della signora uccisa (prassi discutibile, a mio modo di vedere).

Perché l’accento è invece stato posto sulla nazionalità del presunto assassino? Perchè i servizi “a tema” confezionati in quei giorni riguardavano le comunità di Rumeni, il problema dell’immigrazione, gli sbarchi clandestini ed i permessi di soggiorno?
Un assassino è un po’ meno criminale se è Italiano o Statunitense piuttosto che Polacco, Arabo o Inglese? Il giudizio di merito si da sulla base dell’etnia e della nazionalità o delle azioni compiute?

Ed ecco che, prevedibile, arriva un altro atto criminale: il pestaggio di alcuni lavoratori, guarda caso rumeni. (ilmessaggero.it)
Ed ecco che i media partono in quarta condannando l’aggressione “squadrista”, e cercando all’apparenza di smorzare i toni (mentre nella realtà altro non stanno facendo che alimentare pensieri razzisti).

Vorrei sentire un linguaggio più “asettico”, più notizie e meno commenti fuorvianti. Ai tempi della scuola se si andava “fuori tema” si prendeva un brutto voto in italiano.
Perchè i nostri “giornalisti” non approfondiscono l’argomento centrale delle loro notizie e si dilungano in modo inutile e troppo spesso dannoso su aspetti marginali quando non addirittura slegati dalle informazioni che dovrebbero divulgare?

Non mi piace.

QUANTO MI PIACE QUESTO GOVERNO!



Un "allegro riassunto" dell'attività governativa.
Come dico sempre: "Se non fosse tragico sarebbe comico".

giovedì 1 novembre 2007

QUANDO SI DICE IMMAGINE INTERNAZIONALE

From Times Online - October 24, 2007

A geriatric assault on Italy's bloggers.
Italy's leaders barely understand word processors, let alone the web. Now they've turned against the country's bloggers.
Bernhard Warner

Il titolo è tutto un programma (come troppo spesso accade, sarebbe comico se non fosse veramente tragico!):
Assalto geriatrico ai bloggers d'Italia.
I leader italiani capiscono appena i word processors, figuriamoci la Rete. Ora sono insorti contro i bloggers.
E l'intero articolo è una chicca di amara ironia.
Sarebbe davvero divertente, se non parlasse di ... noi!
By G8 standards, Italy is a strange country. Put simply, it is a nation of octogenarian lawmakers elected by 70-year-old pensioners. Everyone else is inconsequential.

O, se preferisci (a tuo rischio e pericolo!) leggiti la mia parziale traduzione:

Per gli standard del G8, l'Italia è un Paese strano. In parole povere, è una nazione di legislatori ottuagenari eletti da pensionati settantenni. Chiunque altro non conta.

Romano Prodi, il primo Ministro, è un arzillo 68-enne, che ha battuto il 71-enne Silvio Berlusconi alle elezioni lo scorso anno. Il Presidente Giorgio Napolitano, 82 anni, ha davanti a sè altri 6 anni di mandato; il suo predecessore aveva 86 anni quando uscì di scena. Nell'improbabile eventualità che l'Italia entri in guerra, la decisione verrebbe presa da un capo di stato che aveva poco meno di vent'anni quando i tedeschi si arresero alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Questa stridente prospettiva è l'introduzione doverosa a qualsiasi discussione con gli estranei sulla politica italiana, credo. Se il governo italiano sembra incapate di adattarsi al mondo moderno, la spiegazione è abbastanza semplice. Qualsiasi Paese si comporterebbe nello stesso modo, se al potere ci fossero i nostri nonni.

Di recente, i legislatori italiani hanno di nuovo preso di mira la vita moderna, introducendo una legge incredibilmente generale secondo la quale i bloggers, ed anche gli utilizzatori di reti sociali sarebbero tenuti a registrarsi presso lo Stato. Anche un inoffensivo blog sulla squadra di calcio del cuore o un adolescente che si lamente dell'ingiustizia della vita sarebbe soggetto alla supervisione governativa, ed anche a tassazione - anche se non si tratti di un sito web commerciale.

Fuori dall'Italia, la legislazione ha provocato ilarità da parte degli osservatori attivi e poco comprensivi. Il sito boingboing.net argutamente riferisce che l'Italia intende proporre un "Ministero per i Blog". Il sito Out-law.com è più diretto, e definisce la norma una legge "anti-blogger".

E' comprensibile che non ci sia allarmismo nei loro toni. Abbiamo seguito questa via innumerevoli volte. I funzionari statali in preda al panico, che si trovino nello Zimbawe, in Cina o in Italia (sì, è la seconda volta che questa cosa viene proposta qui), annunciano una nuova museruola per internet, e gli esperti cittadini della rete trovano semplicemente un modo per aggirarla. Anche un adolescente inquieto conosce probabilmente un metodo a prova di idiota per mascherare il proprio indirizzo IP. Per di più, si può facilmente supporre che servizi come Blogger o Typepad Blog siano ospitati su server ben al di fuori del bel paese, rendendo una legge idiota virtualmente inapplicabile.

E infine non dimentichiamo che stiamo parlando dell'Italia, un posto dove gli idraulici così come gli industriali sono evasori fiscali seriali. Non ti agitare, amico. Goditi il sole, vino rosso e tagliatelle ("Don’t sweat it, amico. Enjoy the sunshine, vino rosso and tagliatelle").

Forse è a causa di tutte queste ovvie questioni che il disegno di legge è già sottoposto ad alcune revisioni. Se viene ratificato - e al momento pare sia spaventosamente probabile - il Ministro delle Comunicazioni dovrebbe decidere chi si dovrà registrare.

Il che è sconfortante. L'intendo di questo disegno di legge, così come è stato scritto quando aleggiava in consiglio dei Ministri, sarebbe di imbavagliare i bloggers che, per coloro che detengono il potere, sono diventati da qualche tempo un gruppo problematico.

Sono guidati dall'idealista (qualcuno lo chiama "populista") Beppe Grillo, un comico-diventato attivista-diventato blogger. Grillo è uno dei commentatori dell'italian-style più letti in Italia e, grazie al suo blog in inglese, anche fuori dal Paese. Agisce per conto dei meno privilegiati (leggi: i giovani Italiani), conducendo una campagna per un governo ed un business più trasparenti.

... Ecco, mi sono stufata di tradurre.
L'autore continua dicendo che Grillo pensa che la legge sia stata pensata per lui. E che, vero o no, avrebbe in ogni caso un effetto devastante su tutti i bloggers italiani. Sulla libertà di pensiero ed informazione, sui giovani in primis, e sulle attività didattiche e di divulgazione scientifica.
Insomma, un pasticcio come solo in Italia sappiamo fare.
Perchè è più importante imbavagliare chi si esprime che risolvere i problemi reali. Quelli, a quanto pare, fanno comodo.

Mi dissocio, non mi sento italiana, voglio cambiare Pianeta!

CONCORRENZA ALL'ITALIANA

"... presso il TAR del Lazio, è depositato un ricorso ad oggetto “ANNULLAMENTO DELIBERA 209/07/CONS RECANTE: PROCEDURE PER ASSEGNAZIONE DIRITTI D'USO DI FREQUENZE PER SISTEMI BROADBAND WIRELESS ACCESS (BWA) NELLA BANDA A 3.5 GHZ - (23 BIS)”Il ricorrente è la MGM Production Group Srl, società già detentrice di una licenza WiMAX in Germania.Interessante l’elenco delle parti resistenti: oltre ad AGCom e Ministero delle Comunicazioni compaiono H3G, Telecom Italia SpA, TIM Telecom Italia Mobile SpA, Vodafone e Wind Telecomunicazioni. Si direbbe a definitiva dimostrazione che gli operatori mobili hanno tutta l’intenzione di accaparrarsi le frequenze ed evitare ad altri di entrare nel recinto del mobile".

Cosa dice Beppe? "... per il WiMax, la tecnologia che trasmette a 50 chilometri con costi di impianto molto bassi che dovrebbe risolvere il problema dell’ultimo miglio, Paolo ha avuto un’intuizione straordinaria: chi meglio dei responsabili del nostro digital divide può risolvere il problema del digital divide? Dopo un rapido consulto con Telecom, Vodafone, H3G e Wind ha deciso di farli partecipare al bando. “Per incrementare la competizione nelle telecomunicazioni” ha spiegato".

Sempre più penso che abbiamo perso un'altra occasione.

mercoledì 31 ottobre 2007

CLEMENTINA, CORAGGIO ...



Clementina Forleo è un giudice (per le indagini preliminari – GIP). Lavora presso la Procura di Milano.
Qualche anno fa (2005) il suo nome è apparso nelle cronache per aver assolto due cittadini tunisini accusati di terrorismo internazionale. La sentenza (prima confermata dalla Corte d’Assise d’appello di Milano, e successivamente annullata dalla Cassazione), Una sentenza scomoda, in tempi di caccia alle streghe.

Sta conducendo l’inchiesta sulla scalata di Antonveneta-RCS ( un “disegno criminoso di ampia portata”, … , che si stavaconsumando ai danni dei piccoli e medi risparmiatori in una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale” … )

Da intecettazioni telefoniche risulta (stupore!) che diversi politici di spicco abbiano avuto un ruolo attivo nelle vicende oggetto di indagine.
Il GIP ha inviato numerose intercettazioni telefoniche in Parlamento, che dovrebbe “rendere possibile la procedibilità penale nei confronti dei suoi membri - inquietanti interlocutori di numerose di dette conversazioni (intervenute sull'utenza in uso al Consorte) - i quali all'evidenza appaiono non passivi ricettori di informazioni pur penalmente rilevanti, nè personaggi animati da sana tifoseria per opposte forze in campo, ma consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata". rainews24.rai.it
E’ davvero uno strano paese, il nostro.
Una persona normale penserebbe che chi viene colto con le mani nella marmellata debba essere se non altro sospettato, e che sia legittimo, giusto equo e doveroso procedere nei suoi confronti per accertare se davvero l’abbia rubata.
In Italia no.
Si parte con il balletto di opinioni supportate da nulla, non un dato, non un fatto. E si agisce immediatamente, con forza e tenacia, contro chi vorrebbe veder trionfare giustizia e legalità.

Così non si indaga per accertare il significato reale delle parole udite nelle intercettazioni. Non si cercano i responsabili di reati ai danni di persone meno abbienti e meno “potenti”.
Clementina Forleo chiede «Perché i vertici dell'Arma non fanno luce su quanto ho denunciato?»
www.corriere.it

Clementina Forleo ha ritirato a Pescara il premio «Paolo Borsellino» dall'associazione Società civile, il 27 ottobre scorso.

<<Sono convinta che in momenti di forte crisi istituzionale come questa i magistrati hanno il dovere di non essere prudenti, di non essere sobri, di non stare a casa a scrivere sentenze, di parlare e di esprimersi". Lo scandalo dei magistrati che parlano "scoppia sempre quando questi magistrati nelle loro inchieste toccano i poteri forti, quei fili dove c'è scritto "chi tocca muore">>.
www.repubblica.it

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati lasciati soli. Anche loro venivano screditati, non erano ascoltati, anche a loro venivano tolte le risorse per lavorare.
Vogliamo che qualcosa cambi? E’ importante saper riconoscere chi lavora davvero e chi si limita a sputare belle parole.
Non diamo peso alle vuote parole, chiediamo dati, informazioni vere, fatti! Pretendiamo un po’ di legalità. Anche se siamo italiani…

Non abbandoniamo anche Forleo e De Magistris.

martedì 23 ottobre 2007

martedì 16 ottobre 2007

OCCASIONI PERDUTE

Ancora una volta hanno perso l'occasione per cambiare rotta.

Palazzo Chigi si vanta dell'avvio della procedura di assegnazione delle frequenze WiMax, sembra quasi un servizio reso ai cittadini, un'innovazione per il Paese.
A ben guardare invece, si tratta della solita bufala italiana.
Pochi soggetti economici si accaparreranno la concessione delle licenze.
E venderanno a caro prezzo ai cittadini la possibilità di accedere alla rete, di scambiare liberamente informazioni, in poche parole di esercitare i propri diritti.


Wimax: procedura per assegnazione frequenze
È stata avviata il 15 ottobre 2007 dal ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, la procedura di assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze "WiMax" (Worldwide Interoperability for Microwave Access). I diritti d'uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, sono rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi senza l'autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni. La tecnologia WiMax è un sistema di radiocomunicazioni che consente di offrire all'utente servizi di accesso a larga banda alle reti, tramite collegamenti via radio fra una singola stazione base localizzata in una posizione fissa ed un numero di stazioni utente collegate a detta stazione base. Essa permette di portare la banda larga anche là dove è impossibile realizzare collegamenti Internet via cavo, consentendo di coprire vasti territori con una singola antenna, e richiedendo, quindi, investimenti molto limitati. ... (leggi il resto)

E' interessante leggere la "procedura" prevista (ed approvata) per l'assegnazione delle frequenze.
In particolare segnalerei i requisiti dei soggetti che possono partecipare alla gara, ovvero:
• prevedere nel proprio oggetto sociale il complesso delle attività connesse all’utilizzo dei diritti d’uso;
• prevedere nel proprio statuto una durata pari almeno a quella dei diritti d’uso;
• essere titolare di autorizzazioni generali per le reti e/o i servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico o dimostrare la propria idoneità tecnica e commerciale nel settore;
• essere o impegnarsi a costituire una società di capitali.
Estremamente significativi sono inoltre gli importi minimi per ogni diritto d'uso. Sono numeri a 7 cifre, decimali esclusi.

Credo che i servizi pubblici debbano essere tali. Ovvero gestiti (bene!) dall'ente pubblico e messi a disposizione di tutti i cittadini.
Non ha senso delegare a privati (che hanno come finalità il lucro) la gestione e la distribuzione di servizi. E' ormai assodato, è sotto gli occhi di tutti.
La qualità non migliora (anzi, in molti casi è addirittura peggiore rispetto a quella - pur scarsa - garantita da una gestione pubblica), i costi non diminuiscono, le garanzie per i cittadini vengono meno.
C'è una petizione on-line , che probabilmente lascerà il tempo che trova.
Scriveva Beppe Grillo il 28 gennaio 2005:
Sono un partigiano della terza guerra mondiale, quella dell’informazione.
Non siamo privati dell’informazione, oggi c’è la sommersione dell’informazione.
L’unico modo per assicurare la sopravvivenza della democrazia è avere la garanzia che il governo non controlli la possibilità dei cittadini di condividere informazioni e di comunicare.
E ancora, sull'argomento:
15 giugno 2007

giovedì 11 ottobre 2007

IN VINO VERITAS



"Nel paese della bugia, la verità è una malattia".
Gianni Rodari.

martedì 9 ottobre 2007

BIRMANIA - ITALIA

Aung San Suu Kyi
Premio Nobel per la pace nel 1991.

Rinchiusa agli arresti domiciliari dal governo birmano, Aung San Suu Kyi non è potuta essere presente alla cerimonia di premiazione: a Stoccolma c'erano al suo posto il marito e i due figli che hanno consegnato ai membri della Fondazione una sua fotografia. Loro stessi, d'altronde, non avevano contatti con lei dal 1990, l'anno in cui è cominciata la sua detenzione.
Aung San Suu Kyi è la leader del movimento democratico che nel Myanmar (così la giunta militare che ha preso il potere nel 1988 ha ribattezzato la Birmania) persegue la cosiddetta "seconda lotta per l'indipendenza". Il movimento ha vinto le elezioni del 1990, ma la giunta ha respinto il verdetto popolare e ha reagito con una dura repressione.








Nelle ultime settimane si è sentito parlare della Birmania.


Non è ancora tempo di relegare la repressione di Myanmar a notizia di second'ordine. Siamo ben lontani dal rispetto dei diritti civili ed umani. Il "cauto ottimismo" dell'ONU, e la proposta di sanzioni (che la Cina peraltro non approva ....) nei confronti della giunta Birmana non bastano.
Suonano vuoto.




Birmania (Myanmar) - 29.1.2007 - "Scheda del conflitto"
(da Peacereporter.net)
PARTI IN CONFLITTO
1948-OGGI: il conflitto vede il governo militare del paese contro diversi movimenti armati separatisti: tra questi quelli che combattono attivamente sono l’Unione Nazionale Karen (KNU), l’Esercito dello Stato di Shan (SSA) e il Partito Progressista Nazionale Karenni (KNPP). Differentemente hanno firmato un cessate il fuoco col governo l’Organizzazione per l’Indipendenza Kachin (KIO), l’Esercito di Stato Unito Wa (UWSA), l’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar e la Lega Nazionale per la Democrazia (NDL). Le minoranze etniche nel Myanmar sono oltre 35. Il paese è guidato dal 1948, anno dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, da una giunta militare che reprime le libertà fondamentali della popolazione e deporta i civili di origine diversa da quella birmana.
VITTIME
Il divieto d’accesso nelle zone di conflitto, note anche come “black area”, rende impossibile determinare con certezza il numero delle vittime. Si stima, comunque, che siano almeno 30 mila i morti tra la sola popolazione Karen dall’inizio del conflitto.
RISORSE CONTESE
Il Myanmar è il secondo produttore di oppio al mondo dopo l’Afghanistan, con più di 60 mila ettari di piantagioni di papavero.
FORNITURA ARMAMENTI
La Cina, insieme a Singapore, ha venduto armi al regime militare al governo, ma negli ultimi anni ha iniziato a temere le connessioni tra i cartelli criminali birmani e le mafie cinesi. Negli ultimi mesi i signori della guerra e della droga avrebbero ripiegato aprendo una rete clandestina di trasporto d’armi dalla Russia e dall’Europa Orientale. Il governo militare accusa la Thailandia di sostenere i gruppi ribelli. Tutte le parti in lotta si finanziano con i proventi della vendita di eroina.

I fatti recenti:
PeaceReporter - Dossier Birmania "La rivoluzione non violenta dei monaci birmani"

Repubblica.it - Birmania, foto choc "buca" la censura. Manifestanti schiacciati dai camion. Un'altra fonte attendibile, dopo il generale disertore, parla di fosse comuniGambari e l'Onu "Inaccettabile tornare alla situazione prima della protesta"


lunedì 8 ottobre 2007

9 ottobre 1967









Ernesto "Che" Guevara è stato ucciso 40 anni fa.




Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno, fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia, giovanili ciarpami, arrivò la notizia...
Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto, sapere a brutto grugno che Guevara era morto: in quel giorno d'ottobre, in terra boliviana era tradito e perso Ernesto "Che" Guevara...
Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza, perché con lui era morta una nostra speranza: erano gli anni fatati di miti cantati e di contestazioni, erano i giorni passati a discutere e a tessere le belle illusioni...
"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...
"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...
Passarono stagioni, ma continuammo ancora a mangiare illusioni e verità a ogni ora, anni di ogni scoperta, anni senza rimpianti:
" Forza Compagni, all'erta, si deve andare avanti! "
E avanti andammo sempre con le nostre bandiere e intonandole tutte quelle nostre chimere... In un giorno d'ottobre, in terra boliviana, con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...
Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa che "Che" Guevara è morto, mai più ritornerà.
Ma qualcosa cambiava, finirono i giorni di quelle emozioni e rialzaron la testa i nemici di sempre contro le ribellioni...
"Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva... "Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva...
E qualcosa negli anni terminò per davvero cozzando contro gli inganni del vivere giornaliero:
i Compagni di un giorno o partiti o venduti, sembra si giri attorno a pochi sopravvissuti...
Proprio per questo ora io vorrei ascoltare una voce che ancora incominci a cantare:
In un giorno d'ottobre, in terra boliviana, con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...
Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa che "Che" Guevara è morto, forse non tornerà.
Ma voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni
e voi, a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate,
il "Che" ritornerà,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà, dove non l'aspettate,
il "Che" ritornerà !

giovedì 4 ottobre 2007

V-day, giustizia e varie amenità

Di ritorno dal mio periodo di latitanza, non mantengo le promesse: non sono più presente, non sono più costante.

Posto questo meraviglioso video, un monologo gustosissimo di Marco Travaglio.



Adoro quest'uomo.
Quasi quasi gli chiedo di ... sposarmi!

venerdì 7 settembre 2007

VACATION TIME


Intendo trasformare questo periodo di semi-latitanza dal Web in una vacanza "vera".
I buoni propositi includono per il futuro, al rientro, una presenza un filino più costante in questo mio spazio virtuale ma non troppo.

Naturalmente domani non mancherò di firmare per l'iniziativa di legge popolare per un Parlamento PULITO!

Iscriviti al Vaffanculo Day

sabato 1 settembre 2007

8 settembre - V-day

Una "TV" che vale la pena tenere accesa:

Guarda la TV del V-Day!



Legge di iniziativa popolare.
"PARLAMENTO PULITO"

1. NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI
Nessun cittadino può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

2. DUE LEGISLATURE
Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.

3. ELEZIONE DIRETTA
I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.

IO NON MI SENTO ITALIANO!
(il grande Giorgio Gaber)

giovedì 30 agosto 2007

8 SETTEMBRE - V-Day

Si sta avvicinando il "V-day".
Iscriviti al Vaffanculo Day
Ma di cosa si tratta?
Legge di iniziativa popolare.
"PARLAMENTO PULITO"

1. NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI
Nessun cittadino può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

2. DUE LEGISLATURE
Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislature. La regola è valida retroattivamente.

3. ELEZIONE DIRETTA
I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta.

Semplice. Chiaro. Giusto. Logico. Lineare.
Credo sia doveroso firmare.
Per non aspettare sempre che qualcun altro risolva i problemi per noi.
Perché non sarà la classe politica a rinunciare ai propri privilegi.

A Trento, in via Mazzini.
A Torbole sul Garda, in via Matteotti
(presso il "Power Bar", dalle ore 07.00 alle ore 17.00).


Ci sono anch'io!
(Cercami in questa pagina)

venerdì 3 agosto 2007

martedì 17 luglio 2007

V-day

Mi limito a "copincollare".
Niente commenti, non servono.
L'iniziativa è da sostenere. Nei contenuti.

Beppe Grillo e il V-day!

da: Repubblica.it
CORTE CONTI: OK BEPPE GRILLO, VIA I POLITICI CORROTTI
Via, per sempre, i politici corrotti: chi riveste una carica pubblica e viene condannato in via definitiva per "cattiva amministrazione", non deve avere la possibilita' di candidarsi di nuovo. A sorpresa, la Corte dei Conti si dichiara d'accordo con la proposta, che definisce "un po' forte, clamorosa", come quella di Beppe Grillo che recentemente ha depositato alla Cassazione una richiesta di legge popolare per un "Parlamento pulito". Il procuratore generale della magistratura contabile Claudio De Rose, in occasione di una riflessione sui risultati raggiunti dalla Procura generale in vista del suo prossimo collocamento a riposo, si spinge ancora piu' in la': "Chi e' condannato in via definitiva deve essere destituito dalla carica che riveste". L'ineleggibilita' e la revoca del mandato dovrebbe riguardare in particolare chi si macchia di corruzione in tema di appalti o di frodi comunitarie, fenomeno questo che "non accenna a diminuire". Sulla stessa linea, il viceprocuratore generale aggiunto Mario Ristuccia: "C'e' una domanda nel paese di corretto uso delle risorse pubbliche. Se c'e' un amministratore che le usa in modo distorto, una sanzione accessoria di questo tipo sarebbe la garanzia di cui la Nazione avrebbe bisogno".

Il v-day è l' 8 settembre 2007!

martedì 3 luglio 2007

GIUDIZI UNIVERSALI



Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza complicare il pane
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,
togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace
Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori
come Mastroianni anni fa, come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già
Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio
Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio
Potrei ma non voglio fidarmi di te io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più...
Vuoti di memoria,
non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia
piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola, fra poco pioverà
e non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà
Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei...

Samuele Bersani (1997)

sabato 30 giugno 2007

ESEAP LEB LI ...

Il nostro Mondo va alla rovescia.
Siamo talmente apatici che non facciamo più una piega nel considerare normale la follia.
Qualcuno denuncia qualcosa, ma di solito non viene preso sul serio.
Se l'informazione viene sostituita dallo spettacolo, che folklore sia ... ma con un po' di sostanza!

Iscriviti al Vaffanculo Day

"L’Italia è il Paese di Valentino Rossi e del maggior numero di morti per incidenti stradali. Il Paese del sole senza impianti di energia solare. Il Paese dell’arte con discariche e inceneritori e rigassificatori come nessuno in Europa. Il Paese del Diritto Romano con 350.000 leggi inapplicabili e in conflitto tra loro. La libertà di stampa, quella poca che ci è rimasta, è in pericolo. Il Parlamento voterà a luglio al Senato una legge per impedire che siano rese pubbliche le intercettazioni disposte dalla magistratura che riguardano i politici".
(http://www.beppegrillo.it)


domenica 3 giugno 2007

UNA CAREZZA AI BAMBINI

In questi giorni è arrivato (finalmente) in Italia il video “Sex Crimes and Vatican” - su cui la BBC vanta i diritti.
Oggi ne parla anche Beppe Grillo, nel post “L’informazione asimmetrica”, nel quale denuncia ancora una volta la condizione in cui versa il cittadino che attinge ai soli media “istituzionali” per ottenere le informazioni.
Informatica, inglese, innovazione … erano le tre “i” che avrebbero dovuto segnare un cambiamento epocale, secondo un famoso (quanto palesemente fuorviante) spot elettorale di qualche anno fa.

Come volevasi dimostrare … nulla.

In merito all’argomento trattato dal video in questione, è interessante fare una ricerca nella Rete.
A titolo di esempio, un articolo datato 21 novembre 2005, tratto da Corriere della Sera.it dal titolo “Scandalo in Brasile, i diari dei preti pedofili”, in cui si legge tra l’altro:
… A una settimana dal caso clamoroso dell’arresto di padre Felix Barbosa Carreiro, un prete sorpreso in un’orgia di sesso e droga con 4 adolescenti adescati su Internet, il settimanale Istoè (Così è) ieri ha rivelato che il Papa, Benedetto XVI, ha inviato ai primi di settembre una commissione in Brasile per indagare sulle denunce di abusi sessuali compiute ai danni soprattutto di bambini poveri. In almeno due casi a testimoniare la veridicità dei racconti delle vittime sono gli stessi violentatori che hanno riportato le loro esperienze su un diario. Padre Tarcisio Tadeu Spricigo ha persino compilato le dieci regole per restare impuniti.
L’INCHIESTA - L’azione determinata di Benedetto XVI, prima di diventare pontefice a capo della congregazione per la dottrina delle fede e quindi responsabile delle indagini sui casi di abusi sessuali nella Chiesa, ha già portato alcuni risultati. Il periodico anticipa la relazione che gli inviati del Papa si apprestano a portare in Vaticano. Il quadro è allarmante. …


Sembra davvero che il Vaticano intervenga con fermezza per difendere i diritti umani!
Alla luce di informazioni più attuali però questo testo assume tutt’altro significato.

Viene da pensare che le parole di Angelo Giuseppe Roncalli (Papa Giovanni XXIII): «Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza del Papa. … » siano state fraintese.

sabato 2 giugno 2007

TENDENTE ALL'INFINITO


"Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo all'universo ho ancora dei dubbi".
A. Einstein

martedì 29 maggio 2007

LATITANZA RIFLESSIVA

Reduce da una settimana di vacanza “precoce” (rispetto alla stagione turistica).
Una settimana al mare, nel nulla. Senza internet, senza radio. Niente giornali, nessun contatto con le pseudo-notizie che quotidianamente in qualche modo ci raggiungono anche se non le cerchiamo.
Una terrazza a pochi metri dal mare, le rare voci umane per lo più parlano una lingua a me sconosciuta. Un Paradiso “orizzontale” (mancano le montagne, e per lo più sto poco in piedi).
Qualche giorno di sole, lettura e silenzio.
Tra l'altro leggo “La mafia spiegata ai miei figli” di Silvana La Spina. Denso di fatti e nomi, ottimo punto di partenza per approfondire un argomento di cui mi accorgo di non sapere nulla. Cosa mi colpisce, sopra tutto? La collusione delle istituzioni, dei governi, dei poteri “ufficiali” con una realtà criminale che si dice di voler debellare. Ipocrisia, giusto per semplificare.
Poi leggo “Pappagalli Verdi”, di Gino Strada. Scopro che esiste una mina che si chiama vs-50 e che è di produzione italiana. Poche pagine dopo faccio amicizia con una Valmara 69, altra mina italiana.
Ok, c’è una legge che ne proibisce la fabbricazione, in Italia. E’ del 1997. Consolante.
Leggo qualcosa di più spensierato, guardo il mare e penso che non ho voglia di tornare tra gli esseri umani. La realtà però ci insegue, ci raggiunge, forse non vogliamo davvero sfuggirle.

Back to usual life.



giovedì 17 maggio 2007

LATITANZA



Per un po' sarò qui, lontano da tutto.
Piacevole latitanza.

mercoledì 2 maggio 2007

ACQUA AMARA - Lupo Alberto


Qualche settimana fa, su "Lupo Alberto" n. 262 di aprile 2007, ho letto una storia che si intitola Fontamar ... ooops, pardon: "Acqua Amara".

E' solo un fumetto. Ma nelle striscie del Lupo più azzurro d'Italia trovo spesso contenuti tutt'altro che banali, un invito alla riflessione, ad ingaggiare quella "lotta contro l'imbecillità" il cui simbolo è un improbabile Enrico La Talpa con tanto di scolapasta in testa a mo' di elmo.
Lupo Alberto è un testimonial divertente, ci ricorda che spesso si riesce a pensare meglio mentre si sorride!
Per gentile concessione di Silver/McK, pubblico la riproduzione integrale di "Acqua Amara", che sembra un invito a partecipare attivamente alla campagna per la ripubblicizzazione dell'acqua.



Grazie a Silver, a tutto lo staff di Lupo Alberto, e ... ai personaggi della Fattoria McKenzie!

martedì 1 maggio 2007

INCENERITORE? NO, PER FAVORE!

C’è una associazione che dal 2004 si batte per la nostra salute.
Si occupa di rifiuti.

“Scopo dei cittadini di Nimby trentino è di portare tutte le informazioni possibili per argomentare costruttivamente sui migliori modi, al fine della salvaguardia della salute e della tutela del territorio, di gestione e di smaltimento dei rifiuti, siano essi urbani, industriali o speciali”.

Ho aderito anch’io alla catena del digiuno promossa da Nimby trentino, con il gruppo "Amici di Beppe Grillo" di Trento. Non perché penso che non mangiare per un giorno sia di per sé utile alla causa: non c’è relazione con la costruzione di un inceneritore o con lo smaltimento dei rifiuti! Credo che aderire a questa iniziativa sia un po’ come firmare una delle tante “petizioni on-line” che ci vengono proposte. Con un po’ di impegno in più.
Il 2 maggio ci sarò anch’io.

E’ la dimostrazione che l’Associazione Nimby non è sola, che altri gruppi, associazioni, comitati, e anche singoli individui, sostengono l’operato di Nimby, credono che si siano alternative “vere” per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.

Si tratta della nostra salute, del nostro futuro.
Come sempre accade, le “fonti ufficiali” squalificano i cittadini (e, peggio!, gli esperti) che lottano per il bene comune.
Non lasciamo che la disinformazione, la pigrizia, il menefreghismo abbiano la meglio su ciò che è bene per noi, per il nostro ambiente, per il nostro presente e per il futuro.

sabato 28 aprile 2007

PRIVACY O OMERTA' ???

di MARCO TRAVAGLIO
AL CITTADINO NON FAR SAPERE
Cari lettori, quando il Parlamento approva una legge all’unanimità, di solito bisogna preoccuparsi. Indulto docet. Questa volta è anche peggio.
L’altroieri, in poche ore, con i voti della destra, del centro e della sinistra (447 sì e 7 astenuti, tra cui Giulietti, Carra, De Zulueta, Zaccaria e Caldarola), la Camera hadato il via libera alla legge Mastella che di fatto cancella la cronaca giudiziaria. Nessuno si lasci ingannare dall’uso furbetto delle parole: non è una legge “in difesa della privacy” (che esiste da 15anni) nè contro “la gogna delle intercettazioni”. Questa è una legge che, se passerà pure al Senato, impedirà ai giornalisti di raccontare - e ai cittadini di conoscere - le indagini della magistratura e in certi casi persino i processi di primo e secondo grado.
Nonè una legge contro i giornalisti.
È una legge contro i cittadini ansiosi di essere informati sugli scandali del potere, ma anche sul vicino di casa sospettato di pedofilia. Vediamo perché. Oggi gli atti d’indagine sono coperti dal segreto investigativo finché diventano “conoscibili dall’indagato”.
Da allora non sono più segreti, e se ne può parlare. Per chi li pubblica integralmente, c’è un blando divieto di pubblicazione, la cui violazione è sanzionata con una multa da 51 a 258 euro, talmente lieve da essere sopportabile quando le carte investono il diritto-dovere di cronaca. Dunque i verbali d’interrogatorio, le ordinanze di custodia, i verbali di perquisizione e sequestro,
che per definizione vengono consegnati all’indagato e al difensore, non sono segreti e si possono raccontare e, di fatto, citare testualmente (alla peggio si paga la mini-multa). È per questo che, ai tempi di Mani Pulite, gli italiani han potuto sapere in tempo reale i nomi dei politici e degli imprenditori indagati, e di
cosa erano accusati. È per questo che, di recente, abbiamo potuto conoscere subito molti particolari di Bancopoli, Furbettopoli, Calciopoli, Vallettopoli, dei crac Cirio e Parmalat, degli spionaggi di Telecom e Sismi.
Fosse stata già in vigore la legge Mastella, Fazio sarebbe ancora al suo posto, Moggi seguiterebbe a truccare i campionati, Fiorani a derubare i correntisti Bpl,
Gnutti e Consortead accumulare fortune in barba alle regole, Pollari e Pompa a spiare a destra e manca.
Per la semplice ragione che, al momento, costoro non sono stati arrestati né
processati: dunque non sapremmo ancora nulla delle accuse a loro carico.
Lo stesso valeper i sospetti serial killer e pedofili, che potrebbero agire indisturbati senza che i vicini di casa sappiano di cosa sono sospettati.
La nuova legge,infatti,da un lato aggrava a dismisura le sanzioni per chi infrange il divieto di pubblicazione: arresto fino a 30 giorni o, in alternativa, ammenda da 10 mila a 100 mila euro (cifre che nessun cronista è disposto a pagare pur di dare una notizia).
Dall’altro allarga à gogò il novero degli atti non più pubblicabili.
Anzitutto “è vietata la pubblicazione, anche parziale o per riassunto, degli atti di indagine contenuti nel fascicolo del pmo delle investigazioni difensive, anche se non più coperti da segreto, fino alla conclusione delle indagini preliminari ovvero
fino al termine dell’udienza preliminare”. La notizia è vera e non é segreta,maè vietato pubblicarla: i giornalisti la sapranno, ma non potranno più raccontarla.
A meno che non vogliano rovinarsi, sborsandodecine di migliaia di euro.
È pure vietato pubblicare, anche solo nel contenuto, “la documentazione e gli atti relativi a conversazioni, anche telefoniche, o a comunicazioni informatiche o telematiche ovvero ai dati sul traffico telefonico e telematico,anche se non più coperti da segreto”. Le intercettazioni - che hanno il pregio di fotografare in diretta un comportamento illecito, o comunque immorale, o deontologicamente grave - sono sempre top secret.
Bontà loro, gli unanimi legislatori consentiranno ancora ai giornalisti di raccontare che Tizio è stato arrestato (anche per evitare strani fenomeni di desaparecidos, comenel vecchio Sudamerica o nella Russia e nell’Iraq di oggi). Si potranno ancora riferire, ma solo nel contenuto e non nel testo, le misure cautelari,
eccetto “le parti che riproducono il contenuto di intercettazioni”.
Troppo chiare per farle sapere alla gente.
E i dibattimenti? Almeno quelli sono pubblici, ma fino a un certo punto: “non possono essere pubblicati gli atti del fascicolo del pm, se non dopo la pronuncia della sentenza d’appello”. Le accuse raccolte (esempio, nei processi Tanzi, Wanna Marchi, Cuffaro, Cogne, Berlusconi etc.) si potranno conoscere dopo una decina d’anni da quando sono state raccolte: alla fine dell’appello.
Non è meraviglioso?
L’ultima parte della legge è una minaccia ai magistrati che indagano e intercettano ”troppo”, come se l’obbligatorietà dell’azione penale fosse compatibile
con criteri quantitativi o di convenienza economica: le spese delle Procure per intercettazioni (che peraltro vengono poi pagate dagli imputati condannati, ma questo nessuno lo ricorda mai) saranno vagliate dalla Corte dei Conti per eventuali responsabilità contabili. Così, per non rischiare di risponderne di tasca propria,nessun pm si spingerà troppo in là, soprattutto per gli indagati eccellenti.
A parte «Il Giornale», nessun quotidiano ha finora compreso la gravità del provvedimento. L’Ordine dei giornalisti continua a concentrarsi su un falso problema: quello del “carcere per i giornalisti”, che è un’ipotesi puramente teorica, in un paese in cui bisogna totalizzare più di 3 anni di reclusione per rischiare di finire dentro. Qui la questione non è il carcere: sono le multe. Molto meglio una o più condanne (perlopiù virtuali) a qualche mese di galera, che una multa che nessun giornalista sarà mai disposto a pagare.
Se esistessero editori seri, sarebbero in prima fila contro la legge Mastella. A costo di lanciare un referendum abrogativo. Invece se ne infischiano: meno notizie “scomode” portano i cronisti, meno grane e cause giudiziarie avrà l’azienda.
Mastella, comprensibilmente, esulta: «Un grande ed esaltante momento della nostra attività parlamentare».
Pecorella pure: «Una buona riforma, varata col contributo fondamentale dell’opposizione ». Vivi applausi da tutto l’emiciclo, che è riuscito finalmente là dove persino Berlusconi aveva fallito: imbavagliare i cronisti.
Ma a stupire non è la cosiddetta Casa delle Libertà, che facendo onore alla sua ragione sociale ha tentato fino all’ultimo di aumentare le pene detentive e le multe (fino al 500 mila euro!) per i giornalisti.
È l’Unione, che nell’elefantiaco programma elettorale aveva promesso di allargare la libertà di stampa. Invece l’ha allegramente limitata con la gentile collaborazione del centrodestra.
Ma chi sostiene che nell’ultimo anno non è cambiato nulla, ha torto marcio.
Quando le leggi-vergogna le faceva Berlusconi, l’opposizione strillava e votava contro. Ora che le fa l’Unione, l’opposizione non strilla, anzi le vota.
In vista del passaggio al Senato, cari lettori, facciamoci sentire almeno noi, giornalisti e cittadini.

da l'Unità (19.04.2007)

Quando scrive Travaglio, c'è ben poco da aggiungere.
Ho riportato integralmente il testo, condivido tutto. Come non potrei?
Ho un po' di nostalgia, dei "girotondi", delle manifestazioni, della satira.
Non è questione di "colore", si parla di etica, di programmi, di contenuti ... non ci siamo.


Marco Travaglio sul blog di Beppe Grillo

giovedì 26 aprile 2007

OGGI ...

... faccio parlare per me il "burattinaio di parole":

In giardino il ciliegio è fiorito
agli scoppi del nuovo sole,
il quartiere si è presto riempito
di neve di pioppi e di parole.
All' una in punto si sente il suono
acciottolante che fanno i piatti,
le TV son un rombo di tuono
per l' indifferenza scostante dei gatti;

come vedi tutto è normale
in questa inutile sarabanda,
ma nell' intreccio di vita uguale
soffia il libeccio di una domanda,
punge il rovaio d' un dubbio eterno,
un formicaio di cose andate,
di chi aspetta sempre l' inverno
per desiderare una nuova estate...

Son tornate a sbocciare le strade,
ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre
nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia,
sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria
grida di rondini e ragazzini;

come vedi tutto è consueto
in questo ingorgo di vita e morte,
ma mi rattristo, io sono lieto
di questa pista di voglia e sorte,
di questa rete troppo smagliata,
di queste mete lì da sognare,
di questa sete mai appagata
di chi starnazza e non vuol volare...

Appassiscono piano le rose,
spuntano a grappi i frutti del melo,
le nuvole in alto van silenziose
negli strappi cobalto del cielo.
Io sdraiato sull' erba verde
fantastico piano sul mio passato,
ma l' età all' improvviso disperde
quel che credevo e non sono stato;

come senti tutto va liscio
in questo mondo senza patemi,
in questa vista presa di striscio,
di svolgimento corretto ai temi,
dei miei entusiasmi durati poco,
dei tanti chiasmi filosofanti,
di storie tragiche nate per gioco,
troppo vicine o troppo distanti...

Ma il tempo, il tempo chi me lo rende?
Chi mi dà indietro quelle stagioni
di vetro e sabbia, chi mi riprende
la rabbia e il gesto, donne e canzoni,
gli amici persi, i libri mangiati,
la gioia piana degli appetiti,
l'arsura sana degli assetati,
la fede cieca in poveri miti?

Come vedi tutto è usuale,
solo che il tempo stringe la borsa
e c'è il sospetto che sia triviale
l' affanno e l' ansimo dopo una corsa,
l' ansia volgare del giorno dopo,
la fine triste della partita,
il lento scorrere senza uno scopo
di questa cosa... che chiami...

vita...


"Lettera", di Francesco Guccini
(in D'Amore, di Morte e di Altre Sciocchezze)


Live (purtroppo di pessima qualità ...)

domenica 22 aprile 2007

BUON COMPLEANNO!


Nata il 22.04.1909, compie oggi 98 anni.
Qualche anno fa ho letto l' "Elogio dell'Imperfezione", autobiografia di Rita Levi Montalcini. Ho preso in mano quel libro per caso, pensando che l'avrei riposto subito dopo. Mi sbagliavo. L'ho letto e gradito. Mi ha colpita la semplicità del linguaggio, la scorrevolezza del racconto, la narrazione quotidiana e quasi banale di una storia straordinaria.
Su di lei si trova materiale a non finire.
Io mi limito a farle gli auguri di buon compleanno, anche se lei non lo saprà.

lunedì 16 aprile 2007

BEPPE GRILLO vs. TELECOM


Intervento di Grillo all'Assemblea Telecom


Ecco i video dell'intervento di Beppe Grillo all'assemblea Telecom di Rozzano, oggi pomeriggio. Sono da vedere e da ascoltare.
Emotività ed efficacia del messaggio non sempre vanno d'accordo.
Ma forse rendono la persona più vera.

Intervento di Beppe Grillo - Prima parte:



Intervento di Beppe Grillo - Seconda parte:



Beppe Grillo prima dell'assemblea - più rilassato, più sorridente.



Qualche info in più:
La Consob mi ama. Da quando ho lanciato l’iniziativa ‘share action’ mi scrive regolarmente per chiedermi consigli. Io non mi tiro indietro e corrispondo. Un dialogo che va avanti da mesi. ... www.beppegrillo.it- Tronchetti 0,8

La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob)"boicotta" il Ministro Di Pietro e l'iniziativa di Beppe Grillo: www.beppegrillo.it - Consob e Di Pietro

AT&T LASCIA, AMERICA MOVIL RESTA
Da ansa.it:
...
I lavori si avviano così alla conclusione con il voto scontato sull'elezione dei candidati della lista Olimpia e quelli assicurati alle minoranze (Hopa e investitori istituzionali).

AMICI

Non sempre gli amici sanno come tirarti su. Ma trovano sicuramente un modo per non lasciarti cadere!

Non sempre gli amici sanno come tirarti su.
Ma trovano sicuramente un modo per ... non lasciarti cadere!"

domenica 15 aprile 2007

Dall'INVERNO all'INFERNO

Quando si parla del tempo significa che non si ha proprio niente da dire!
E' appena terminato un inverno che non c'è stato, e non si fa in tempo a godersi un po' di primavera. Questo sole di aprile fa venire voglia di spiaggia. La temperatura c'è. Solo l'escursione termica tra il giorno e la notte ci ricorda che non è ancora arrivata l'estate.

Ho visto di recente il film di Al Gore, "An Inconvenient Truth".



www.climatecrisis.net

Presentazione "americana", che per una volta non guasta: alternanza vivace tra dati scientifici e sdrammatizzazione umoristica, immagini e parole, emozione e ragione.
Un documentario piacevole, dai contenuti agghiaccianti.
Da vedere, e da non dimenticare.

Forse è già tardi per prendere provvedimenti che possano contrastare i cambiamenti climatici che i media cercano ancora per spacciarci quali normali fluttuazioni di temperatura che si ripetono nel corso dei secoli.
La situazione è seria, non si limita a non sapere più come vestirsi nelle cosiddette "mezze stagioni"!

martedì 10 aprile 2007

ASSASSINATO



Adjmal Nashkbandi - 25 anni.

lunedì 2 aprile 2007

DELLA POLITICA NON MI FIDO - Gino Strada

Sabato scorso Gino Strada è stato nuovamente ospite a "Chetempochefa".


Un messaggio accorato, preoccupato, giustamente arrabbiato, certamente indignato.
C'è ben poco da commentare. Le parole del grande Gino sono più che incisive.
Vale la pena fermarsi a riflettere.

Se si può fare qualcosa per salvare una vita umana sia sempre meglio farla che il suo contrario, a prescindere da chi è la persona da tirare fuori dai guai.
A prescindere anche dai giochi della politica
”.

Parla dell’operazione Achille in Afghanistan.
Sottolineando la contraddizione tra i bombardamenti che causano ogni giorno migliaia di vittime (di cui una piccola parte approda negli ospedali di Emergency, per la difficoltà nei collegamenti e negli spostamenti, o semplicemente perché … muore prima), e la richiesta di salvare una vita umana.
Parla di una “campagna militare di bombardamento, una campagna definita decisiva dalla Nato che si svolge in totale assenza di informazione, non c’è un giornalista”.
Parla di bombardamenti da parte dell forze NATO, seguiti da rastrellamenti da parte delle forze Afghane sul territorio.
Il cui risultato è una “collezione di vittime civili”.

Perché Emergency è una voce ascoltata?
Un milione e quattrocentomila Afghani curati da Emergency in 7 anni, è la risposta.
Azioni, non chiacchiere.

Cosa chiede Gino Strada, cosa si può fare per Ramatullah Hanefi (e per Adjmal Nashkbandi):
E’ doverosa una “richiesta ufficiale del Governo italiano al Governo afghano per la LIBERAZIONE IMMEDIATA di Ramatullah Hanefi, non che sia chiarita la posizione di Radmatullah … non c’è nulla da chiarire. Non c’è nessun mistero”.

"E’ in gioco la dignità ed il rispetto per gli esseri umani, specie per quelli per cui dovremmo portare gratitudine. "
Attualmente, dice Gino Strada, nonostante il Governo assicuri che sta facendo il possibile, “non ci sono trattative in corso”.

"Con i militari e con la Nato nessuno [rapporto] , né vogliamo averne, perché non vogliamo avere nessuna commistione.
Non vogliamo contribuire a quella favoletta che adesso mi sembra sia stata finalmente abbandonata anche ufficialmente, cioè che noi abbiamo militari, incursori … abbiamo tutta l’alta tecnologia distruttiva per costruire pozzi, fare neonatologia, aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, distribuire i chupa chupa ai bambini.
Con le forze politiche e con i gruppi all’interno dell’Afghanistan noi abbiamo da sempre una posizione di assoluta neutralità”.

“Curiamo tutti perché crediamo che il medico non possa chiedere di fronte a un paziente, specie se un paziente è in pericolo di vita: “Ma tu per chi hai votato, ma di che squadra sei”. Ma questa è follia totale. Un ospedale deve essere un luogo ospitale per chiunque ha bisogno, e curare tutti vuol dire non fare discriminazioni. Questo non significa sposare la causa di nessuno, personalmente non ci è simpatico nessuno di quelli che usano la violenza. Che abbiano l’uniforme o che abbiano il turbante, che siano militari in divisa oppure no. Chi ha scelto la strada della violenza secondo noi ha scelto una strada sbagliata e catastrofica per tutti. Questo non vuol dire che non si parla con tutti, sono proprio loro quelli da convincere”.

Chiarezza, onestà trasparenza, pubblicità.
Queste le armi per vincere le guerre. O meglio, per evitare le guerre.

Sottoscriviamo l'appello di Emergency per salvare un’altra vita:

giovedì 29 marzo 2007

RADICAL ATHEIST - ATEO CONVINTO

In tempi in cui sempre più spesso sentiamo aleggiare lo spettro di poco credibili “guerre di religione”, parlare di logica e scienza, e di etica e valori umani anziché sovrannaturali, e di diritti ed equità é un dovere.
Se non altro per ridurre la percezione delle differenze tra le persone, ed aumentare il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, quella umana.

Per puro piacere “estetico”, propongo una gustosa intervista a Douglas Adams (geniale autore della “Guida galattica per gli autostoppisti”, primo libro di una trilogia di … cinque!), in cui dichiara il proprio ateismo convinto e radicale. Ed argomenta in modo molto convincente la propria posizione in questo senso.

Per chi parla Inglese …


L'intervista da leggere

Per chi non parla Inglese, riporto alcuni significativi stralci (la traduzione è un po’ frettolosa e grossolana ... ):

AA: Sig. Adams, è stato descritto come un “ateo radicale”. E’ corretto?
Douglas: … se ti descrivi come “ateo”, qualcuno dirà: “non intendi “agnostico”? E devo rispondere che intendo proprio ateo. Non credo davvero che ci sia un Dio. In realtà sono convinto che non ci sia un Dio (una sottile differenza). Non vedo uno straccio di prova che suggerisca che ce ne sia uno.

Qualcun altro chiederà come posso affermare di saperlo? Credere che non c’è un Dio non è altrettanto irrazionale, arrogante, ecc. che credere che c’è un Dio? A questo rispondo di no, per molte ragioni.
Prima di tutto, io non credo che non ci sia un Dio. Non capisco cosa abbia a che vedere con questo un credo. Io credo o meno a mia figlia di 4 anni quando mi dice che non ha combinato quel disastro sul pavimento. Credo nella giustizia …
… io non credo che non ci sia Dio. Sono convinto che non ci sia, il che è completamente diverso e mi porta alla seconda ragione.
Non accetto le affermazioni attualmente in voga secondo cui ogni punto di vista è degno di rispetto tanto quanto qualsiasi suo opposto.

C’è qualcosa come l’ “onere della prova”, e nel caso di Dio, come nel caso della composizione della luna, questo si è radicalmente spostato. Dio era un tempo la migliore spiegazione che avessimo, ma ora ne abbiamo di immensamente migliori. Dio non è più una spiegazione per nulla, ma è diventato qualcosa che necessita a sua volta di una buona dose di dimostrazione. …

Negli anni spesi studiando storia, fisica, matematica, latino, ho imparato (per esperienza) qualcosa in meritoai fondamenti delle discussioni, delle prove, della logica … In effetti stavamo proprio imparando come individuare i differenti tipi di errori in logica, ed improvvisamante mi è parso chiaro che questi criteri semplicemente non si applicavano alle questioni religiose. Nell’educazione religiosa ci era richiesto di ascoltare con rispetto argomentazioni che, se fossero state utilizzate per supportare, per esempio, il motivo per cui le leggi sul grano (Corn Laws) furono abolite, sarebbero state derise in quando idiote e infantili e, in termini di logica e prove, semplicemente sbagliate.

sono affascinato dalla religione. (Il che è completamente diverso dal crederci!) Ha avuto un effetto talmente enorme sulle questioni umane. Che cosa è? Cosa rappresenta? Perché l’abbiamo inventata? In che modo continua a restare in vita? Che ne sarà? Adoro continuare a “rovistarci” …

Mi piace, questo autore. A modo suo era un grande.

martedì 27 marzo 2007

GINO STRADA

Sabato 24 marzo Gino Strada è stato ospite telefonico (da Kabul) di Fabio Fazio.


Ha parlato di Rahmatullah Hanefi, di Adjmal Nashkbandi, della missione di Emergency, del ruolo nelle trattative per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo.

Ascolta Gino Strada a Chetempochefa (24.03.2007)


Il grande Gino si dice preoccupato per il proprio collaboratore, che ha avuto un ruolo fondamentale nella trattativa con i rapitori di Mastrogiacomo.
Ed è preoccupato per il futuro del lavoro di Emergency in Afghanistan.
Lavoro che consiste nel salvare vite umane, non solo una, quella che in un dato momento mediatico si trova sotto i riflettori, ma tutte quelle che si possono salvare. Sempre, comunque, indipendentemente dagli assurdi giochi di una politica poco umana e per nulla umanitaria.


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