I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

sabato 26 luglio 2008

IMMAGINE INTERNAZIONALE

Imperitura memoria ...



... di quello che i mass-media italiani (tanto per cambiare) non ci hanno mostrato.

Ok, episodio ormai datato (2 luglio 2003). Ma non superato, temo.
Chi mi aiuta a diffondere il video? Trovo sia molto istruttivo.

mercoledì 23 luglio 2008

VIAGGI PENSATI

martedì 22 luglio 2008

POESIE INCIVILI - CAMILLERI A PIAZZA NAVONA

8 luglio 2008 - Piazza Navona, Roma.

Fine ed acutissimo Camilleri.
Da ascoltare, riascoltare, riascoltare ...




"5 poesie incivili, inedite, ogni poesia di 8 versi, 5 per otto fa 40.
Ce la sbrighiamo con poco
".


Ai monomaniaci basta appena un fugace pretesto
per sprofondarli nel loro delirio particolare,
nella loro ossessione devastante.
Le sue parole scatenanti sono Giustizia e Giudici.
A sentirle, la sua trasformazione è immediata,
il sorriso gli si muta in un ghigno,
dalla faccia gli cade la maschera variopinta
e, sotto, appare una tavola di Cesare Lombroso.


Onde ridurre ulteriormente le spese
il Ministro della Giustizia ordina che,
solo per Lui,
la prescrizione sia preventiva e pregressa
ancor prima che i processi siano prefissati a ruolo,
e pertanto i PM che l’iscrissero nel registro degli indagati
siano pregiudizialmente mandati in proscrizione.
Per favore, attenti agli errori di stampa.


Ha più scheletri dentro l’armadio Lui
che la cripta dei cappuccini a Palermo.
Ogni tanto di notte, quando passa il tram,
le ossa vibrano leggermente
e a quel suono gli si rizzano i capelli sintetici.
Teme che le ante dell’armadio si aprano,
che torme, non di fantasmi ma di giudici in toga,
balzino fuori agitando come nacchere scintillanti manette.


Non importa che abbia avuto due mogli
e che le sgualdrinelle confortino le sue notti.
Non importa che la sua morale abbia più buchi di un colabrodo,
che abbia corrotto, falsificato i bilanci, giurato il falso,
prevaricato, adottando la menzogna come stile di vita.
Non importa!
Sia ricevuto in Vaticano con tutti gli onori.
Pecunia, antica saggezza, non olet.


Si prendano subito le impronte digitali dei bambini Rom,
ordina un paio di baffi sul nulla.
E i baffi giurano che non è razzismo
ma solo umana pietà verso i bambini costretti a mendicare.
Che cuore, che generosità!
Mi tornano in mente i versi di un grandissimo:
"Sei così ipocrita che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso
sarai all'inferno ma ti dirai in paradiso".



Grande, Maestro!

sabato 19 luglio 2008

PROMEMORIA



1994-2008



"Ecco dunque dov’era il paradosso del discorso del Presidente. Noi normali, indubbiamente aiutati dal nostro desiderio di esser menati per il naso, fummo veramente menati per il naso (populus vult decipi, ergo decipiatur), e così astuta era stata la combinazione di un uso ingannevole delle parole con un tono ingannatore che solo i cerebrolesi ne rimasero indenni, e sfuggirono all’inganno".
O. Sacks

venerdì 18 luglio 2008

DICONO DI NOI



...
And he seemed to have solved his personal difficulties with a string of ad personam laws that secured his legal position and protected his business empire.

Yet ten weeks after the swearing-in of Mr Berlusconi’s new government, the political agenda is dominated more than ever by his personal and corporate interests. In its short life, the government has put forward at least four ad personam measures.
...

Berlusconi fiddles, Italy burns

No comment.
Solo tanta vergogna. Mi dissocio, questo Governo che NON ho votato NON mi rappresenta.

giovedì 17 luglio 2008

TELEVISIONE EDUCATIVA


"Trovo la televisione davvero molto istruttiva. Ogni volta che qualcuno mette in funzione l'apparecchio, me ne vado nell'altra stanza a leggere un libro".

Groucho Marx

mercoledì 16 luglio 2008

BEATA SOLITUDINE


assaporando un breve frammento
di riconquistata libertà




Click selvaggio
(Ecco perché non tutti dovrebbero essere liberi
di usare una macchina fotografica)

domenica 13 luglio 2008

sabato 12 luglio 2008

PERICLE e PAOLO ROSSI



«Il nostro ordine politico non si modella sulle costituzioni straniere. Siamo noi d'esempio ad altri, piuttosto che imitatori.
E il nome che gli conviene è democrazia, governo nel pugno non di pochi, ma della cerchia più ampia di cittadini: vige anzi per tutti, da una parte, di fronte alle leggi, l'assoluta equità di diritti nelle vicende dell'esistenza privata; ma dall'altra si costituisce una scala di valori fondata sulla stima che ciascuno sa suscitarsi intorno, per cui, eccellendo in un determinato campo, può conseguire un incarico pubblico, in virtù delle sue capacità reali, più che nell'appartenenza a questa o a quella fazione politica.
Di contro, se si considera il caso di un cittadino povero, ma capace di operare un ufficio utile allo Stato, non gli sarà d'impedimento la modestia della sua condizione.
Nella nostra città, non solo le relazioni pubbliche s'intessono in libertà e scioltezza, ma anche riguardo a quel clima di guardinga, ombrosa diffidenza che di solito impronta i comuni e quotidiani rapporti, non si va in collera con il vicino, se fa un gesto un po' a suo talento, e non lo si annoia con visi duri, sguardi lividi, che senza voler esser un castigo, riescono pur sempre molesti.
La tollerante urbanità che ispira i contatti tra persona e persona diviene, nella sfera della vita pubblica, condotta di rigorosa aderenza alle norme civili dettata da un profondo, devoto rispetto: seguiamo le autorità di volta in volta al governo, ma principalmente le leggi e più tra esse quante tutelano le vittime dell'ingiustizia e quelle che, sebbene non scritte, sanciscono per chi le oltraggia un'indiscutibile condanna: il disonore.
"Rubato" qui.



Il commento tagliente ed esilarante del leggendario Marco Travaglio:

venerdì 11 luglio 2008

CHIUDONO LE STALLE ...

... ma i buoi sono tutti fuori.


ROMA - Non ci sarà più nessuna sospensione dei processi, ma solo un rinvio, fino a 18 mesi, di quelli 'meno importanti'. E' quanto prevede l'emendamento presentato questa mattina dal governo al decreto sicurezza che di fatto elimina l'automatismo della sospensione di un anno dei processi per reati commessi entro il giugno 2002: una misura che era stata aspramente criticata da magistrati e opposizione. E che aveva suscitato non poche perplessità anche al Quirinale. Ora, la norma che il governo vuole introdurre al decreto sicurezza dice soltanto che i capi degli uffici giudiziari dovranno tener conto, nella formazione dei ruoli d'udienza, delle priorità indicate nella direttiva di carattere generale introdotta nell'emendamento.

[sempre se vuoi leggere proprio tutto ...]
Sempre da: Ansa.it

Colui che sta al potere per farsi gli affari suoi (sì, sono molti, se non tutti, ma uno in particolare "svetta" tra gli altri!) è tranquillo. Si è inventato l'impunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Che è riuscito a fare approvare.
(Evidentemente l'opposizione ombra funziona benissimo. E' in grado di vigilare efficacemente affinché siano rispettati la Costituzione, nonché i valori ed i principi democratici. Tutto rigorosamente nelle sedi istituzionali. Non servono le manifestazioni di Piazza, sono dannose per la nostra immagine).
Ora può accettare che vengano rimandati solo alcuni processi. Il "suo" può anche non rientrare tra essi. Tanto, Lui non può essere processato per nulla.

Mi piace sempre di più questo Paese.

giovedì 10 luglio 2008

NON CI RESTA CHE PIANGERE




LA CAMERA LICENZIA IL LODO ALFANO, E' SCONTRO
di Marco Dell'Omo

ROMA - A tempo di record, la Camera licenzia il lodo Alfano, che impedisce di processare le quattro cariche più alte dello Stato: premier, presidente della Repubblica e presidenti di Camera e Senato. Il disegno di legge è stato approvato dall'assemblea di Montecitorio con 309 voti favorevoli, 263 contrari e 30 astenuti. A favore ha votato tutta la maggioranza, contro il Pd e l'Italia dei Valori, mentre ad astenersi sono stati i deputati dell'Udc.

La palla passa ora al Senato, dove la maggioranza conta di approvare il lodo Alfano brevissimamente, e comunque in tempo utile per fermare il processo Mills, nel quale il premier Silvio Berlusconi figura come imputato con l'accusa di corruzione in atti giudiziari.

[ vuoi proprio leggere il resto? ]
(da: Ansa.it)


Video aggiunto il 12.07.2008.

FREEDOM

La libertà - Bruno Bozzetto.


E' ora di dare le testate contro i muri.

domenica 6 luglio 2008

INTERCETTAZIONI E PRIVACY



SENZA ALTRE PAROLE

PRE e PAP (Stefano Benni)

Dramma teologico-neurologico in un atto.
Personaggi: il pre e il pap.

Pre — Buongiorno Sua Santità.
Pap — Buongiorno signor premier... sono lieto di questo incontro, utile a rafforzare i legami che uniscono la nostra chiesa al vostro stato e alla fattiva collaborazione che...
Pre — Mi scusi Santità ma abbiamo solo mezz’ora e vorrei venire al dunque.
Pap — Prego?
Pre — Al dunque, al vero motivo della mia visita. Dunque, io non sono contento di voi...
Pap — Ma come? Con tutto il sostegno che vi abbiamo dato, lo IOR, i cardinali, i vescovi...
Pre — No. Io non sono contento... del suo superiore...
Pap — Intende dire?
Pre — Proprio di Lui. Mi spiego. Io non dovrei avere più pensieri, né problemi. Sono uno statista che ha fallito due volte e mi hanno rieletto. Sono dieci volte più ricco di quando ho cominciato a fare politica. L’opposizione mi regge lo strascico. E a forza di leggi ad personam, sono intoccabile. Sto eliminando i giudici, la magistratura, i processi, ripulendo la stampa, nessuno potrà più sfiorarmi...
Pap — E allora?
Pre — A allora? Non vede come sono esasperato, con quanta rabbia continuo ad accanirmi, a dire che ce l’hanno tutti con me, a tentare di spegnere ogni critica... e che cos’è questo secondo lei?
Pap — Uh, credo di capire.
Pre — Esatto. E’ questa maledetta coscienza, il senso di colpa, il sapere cosa veramente sono. Crede lei che se fossi convinto di essere innocente, se fossi sereno e in pace con me stesso, mi darei tanto da fare? No, ho sempre quel rovello, quel rimorso, quel coltello nel fianco.
Pap — Ma figliolo, bisogna accettare...
Pre — No Santità scusi se glie lo dico ma il Suo Superiore ce l’ha con me. Continua a torturarmi. E io non so più che leggi fare, che televisioni e giornali comprare, che bugie dire. Continuo a sentirmi colpevole e disonorato, vivo come se fossi un evaso, e ogni mio atto lo denuncia.
Pap — Ma Lui non c’entra...
Pre — C’entra, c’entra. C’entra fin dall’inizio. Lui è prevenuto. Guardi come mi ha fatto piccolo, guardi cosa devo fare per coprire i segni della sua palese inimicizia. E non solo mi ha fatto cadere i capelli, ma mi arrovella, mi fa rosicare, non mi fa dormire la notte. Insomma lei deve intervenire contro questa persecuzione...
Pap — Premier, io posso dire ai vescovi di intervenire nel dibattito politico, posso darle dei consigli su come investire, posso assolverla, ma non posso parlare direttamente con Lui...
Pre — Come sarebbe a dire! Che capo è lei? Se lei è il capo, deve avere il filo diretto, il telefono rosso, come Bush! Deve parlare con Lui e dire che lo ricuso.
Pap — Ma lei bestemmia!
Pre — Uffa, sono stanco di dover dimostrare la mia innocenza sapendo benissimo che non sono innocente. Quindi lo ricuso. Sceglierò un altro Dio.
Pap — Orrore!
Pre — Sì, Letta e Schifani stanno compilando una lista di centoventi divinità pagane. Ci metto niente, a sostituire il crocefisso nelle scuole con un totem. Faccia qualcosa o le tasso gli immobili!
Pap (barcollando) — No, questo no.
Pre — Allora agisca subito. Deve dire al suo capo che la smetta di avercela con me, che non voglio avere più rimorsi, né rodermi l’anima.
Pap — Sì, ma praticamente cosa vuole?
Pre — Voglio che in luogo e data certa, in modo che le televisioni possano riprendere l’evento, le nubi si squarcino e dall’alto scenda una luce, un angelo, o qualcosa di altrettanto gradito all’audience, e che una voce tonante dica al mondo: quest’uomo è un martire, quest’uomo è innocente, quest’uomo è assolto, nessuno lo tocchi più.
Pap — Non credo che si possa fare...
Pre — Si può, si può, lei deve avviare l’operazione SSS, Silvio Santo Subito. Non saboti il dialogo! Se si rifiuta, si prepari pure a trasferire altrove il Vaticano, che ne dice del deserto libico?
Pap — No, la prego. Ciò che chiede è difficile...
Pre — Lei ha tre giorni di tempo. Dopodiché io ricuserò lei e il suo datore di lavoro.
Pap — Mi lasci sette giorni.
Pre — Va bene. Allora devo andare, ecco il regalo che le avevo portato. Un mio ritratto di dieci metri da mettere al posto del Cenacolo.
Pap — Ecco il regalo per lei. Una palla di vetro con la neve artificiale e dentro un nano.
Pre (furente) — Lo vede? Anche lei è d’accordo con lui. La ricuso! Lei è prevenuto! Lei mi perseguita (cerca di aggredirlo, si scontra con le guardie svizzere. Il seguito è soggetto alla censura per le intercettazioni).

da: stefanobenni.it

sabato 5 luglio 2008

VIVE LA DIFFERENCE

Il bello della differenza - Bruno Bozzetto.