I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

mercoledì 26 dicembre 2012

ASSASSINIO

Leggo in questi giorni di una nuova, e probabilmente come sempre inutile e sterile polemica.
L'argomento è pregnante, i contenuti importanti.

"Donne provocanti, se uccise colpa loro: il volantino ‘accusa’ le donne di meritarsi il peggio per essersi allontanate dalla virtù e dalla famiglia. Un pensiero condiviso dal parroco, e proprio la mattina di Natale, che a molti dei parrocchiani non è andato giù".
Bene.
Avrei una lista di persone che hanno variamente provocato le mie ire, negli anni.

Se l'omidicio non è più tale, quando istigato dalla vittima stessa, fatemelo sapere.


Secondo qualcuno, dunque:

"Proseguiamo nella nostra analisi su quel fenomeno che i soliti tromboni di giornali e Tv chiamano "femminicidio". Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi? Notoriamente, l'aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi. 
Una stampa fanatica e deviata, attribuisce all'uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza. In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera. 
Tuttavia, non è serio che qualche psichiatra esprima giudizi, a priori e dalla Tv, senza aver esaminato personalmente i soggetti interessati. Non sarebbe il caso di analizzare episodio per episodio, senza generalizzare e seriamente, anche per evitare l'odio nei confronti dei mariti e degli uomini? Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell'arroganza, ...
... si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti.
Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera... 
Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise.
Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?
Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?
Potrebbero farne a meno. 
Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all'abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: "forse questo ce lo siamo cercate anche noi"?
Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l'immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano.

Quindi, se non ho capito male,
se tornando a casa dopo una giornata lavorativa di 13 ore o più, trovo piatti sporchi e biancheria da lavare, e il caro maritino sul divano, poco vestito e abbandonato in posizione languida e provocante, 
posso ritenermi autorizzata ad ESAGERARE un filino e piantargli un coltello da cucina in mezzo agli occhi?

Mi risulta che l'omicidio costituisca ancora reato.
Che privare una persona della propria vita, considerato che una sola ne abbiamo, sia indescrivibilmente grave ("grave" è understatement).

Penso che se avessi passato per le armi tutti coloro che mi hanno provocato o mi provocano, saremmo molti meno (e molto più simpatici!). 
Ma non si fa.
Non è lecito, non è giusto. Non è sano.

Su un aspetto concordo: chiamiamo i fatti con il loro nome.
Non "femminicidio", bensì omicidio, assassinio (Art. 575 c.p.).



martedì 25 dicembre 2012

UN ALTRO ANNO



DO YOU KNOW ... ?

"Do they know it's Christmas?" Vintage. 1984-2012 Ventotto anni fa, tempo di inizio adolescenza.

sabato 22 dicembre 2012

AI POSTUMI L'ARDUA SENTENZA

Qualcuno in questo periodo consigliava di bere come se i Maya avessero ragione.

Se stai leggendo questo post, probabilmente la fine del mondo ha da venire.
E ti trovi di fronte ai grandi dilemmi della vita.
Non hai pensato ai regali per Natale. E non sai ancora cosa farai la notte di Capodanno.





Per ingannare tutto questo tempo extra che non credevi di avere, puoi leggere Il Ristorante alla Fine dell'Universo.
E' in tema. Ed è una buona compagnia.


venerdì 14 dicembre 2012

OMOFOBIA E SESSISMO

Ho sentito spesso dire, tra scherzo e serietà, che i maschi eterosessuali si dimostrano tanto preoccupati e schifati dai maschi omosessuali perche in fondo questi ultimi risvegliano in loro un celato desiderio, la nascosta consapevolezza di avere un lato omosessuale a propria volta.

Non credo sia così.
Credo che ancora una volta la ragione risieda nella tradizione estremamente maschilista, nella nostra pseudo-cultura permeata di sessismo.
Che permette, rende lecito, favorisce, considera normale che un uomo si permetta nei confronti di una donna apprezzamenti più o meno espliciti, a volte anche pesanti.
Abitudine del maschio a rivolgere "complimenti", che si ritiene debbano essere accettati senza riserve dalla femmina che ne è oggetto .
La quale troppo spesso nemmeno coglie la nota di squalificazione, di svilimento, l'offesa celata dietro un esplicito complimento all'italiana.
Non si accetta la possibilità che tale complimento, apprezzamento, sguardo, gesto così teatralmente galante sia smascherato per quello che è: manifestazione di una società fortemente sessista che considera la donna alla stregua di ornamento, non per quello che è, ovvero una persona, con la propria individualità e le proprie specificità.

Quando il pesante apprezzamento si fa avance, e se non gradito si tramuta in molestia, ancora non viene compreso il moto di distacco, di repulsione, quando c'è, da parte della donna.
Non si tiene conto dell'aggressività di questo "puntare la preda".
Naturale forse, certo socialmente accettato solo a senso unico.

In questo contesto in cui il maschio si ritiene a buon diritto, seppure con diversi gradi di aggressività  nel comportamento manifesto, incontrastato predatore, si inserisce il "pericolo" costituito da un altro predatore.
Un maschio che abbia come oggetto del desiderio un altro maschio.

Sarebbe logico ritenere che un'avance non gradita possa essere semplicemente rifiutata, e che il rifiuto venga accolto, seppure a malincuore, senza ulteriori conseguenze.
Così dovrebbe essere. Tra uomo e donna, o tra persone dello stesso genere.

L'immaginario maschilista però considera "naturale" e legittima un'aggressione verbale, l'uso dello sguardo per violare l'intimità dell'altra, e in qualche modo anche un contatto fisico, ancorché non cercato e non gradito.
Per meglio dire, non considera l'eventualità che tale gesto possa essere a buon diritto non gradito.

Ecco che, temendo di trovarsi dall'altra parte di quello sguardo, oggetto di quell'apprezzamento verbale, o (non sia mai!) di dover subire un'avance fisica, che si dà per scontato non contempli in risposta un ascoltato "no grazie", si insinua la paura.

Omofobia, per l'appunto.




giovedì 13 dicembre 2012

MONDO ROVESCIO

REVERSO
Reverso from ArtFx on Vimeo.
Barney vit avec son père Walter dans une petite maison de banlieu. Il tente de mener une vie normale, même si Barney est différent: Sa gravité est inversée...

Barney lives with his father, Walter, in a littler suburban house. He tries to live a normal life eventhough Barney is different: His sense of gravity is inverted...

Un film de / A film by:
Kimberly Honma / Clément Lauricella et Arthur Seguin.

Promotion ARTFX 2012 www.artfx.fr

martedì 4 settembre 2012

PROIETTILI



Io credo nella teoria dell'unico proiettile.

Ci si può innamorare molte volte, ma c'è un unico proiettile con inciso un nome.
E se sei abbastanza fortunato da venire colpito da quell'unico proiettile, puoi star certo che la ferita non guarirà più.

(Michael Connelly, in Lame di luce)

venerdì 24 agosto 2012

ETICA NAIVE

sabato 21 luglio 2012

E VERRANNO A CHIEDERTI




lunedì 4 giugno 2012

RIPOSTIGLIO



Ho messo via un pò di rumore
dicono così si fa nel comodino c'è una mina
e tonsille da seimila watt.
Ho messo via i rimpiattini
dicono non ho l'età
se si voltano un momomento
io ci rigioco perchè a me... va.
Ho messo via un pò di illusioni
che prima o poi basta così
ne ho messe via due o tre cartoni
comunque so che sono lì.
Ho messo via un pò di consigli
dicono è più facile
li ho messi via perchè a sbagliare
sono bravissimo da me.
Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te
Ho messo via un pò di legnate
i segni quelli non si può
che non è il male nè la botta
ma purtroppo il livido.
Ho messo via un bel pò di foto
che prenderanno polvere
sia su rimorsi che rimpianti
che rancori e sui perchè
Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via te
In queste scarpe
e su questa terra che dondola
dondola dondola dondola
con il conforto di
un cielo che resta lì
Mi sto facendo un pò di posto
e che mi aspetto chi lo sa
che posto vuoto ce n'è stato ce n'è ce ne sarà.
Ho messo via un bel pò di cose
ma non mi spiego mai il perchè
io non riesca a metter via
riesca a metter via,
riesca a metter via te

mercoledì 23 maggio 2012

NON NOVITA'




mercoledì 16 maggio 2012

MISURE

La dimensione più crudele
è il tempo.

lunedì 7 maggio 2012

DONNE E DOLORI

Ho trovato questo post.
Che desidero condividere.
Sarà che il tema della discriminazione, per me saliente da sempre,
in questo periodo costituisce un quotidiano tormento (purtroppo).

Sarà che non se ne parla abbastanza, o forse sì.
Ma certamente non nel modo appropriato.
Dovrebbe essere superato da tempo. Potremmo dedicarci ad altro, sarebbe ora.
Purtroppo siamo ancora lontan*. Molto lontan*. Troppo lontan*.


Dalla parte delle Cretine
da: www.freddynietzsche.com

lunedì 30 aprile 2012

IS FEMINISM ON THE RISE IN ITALY?


http://www.guardian.co.uk 

Compared to women in Italy, we are making progress 

It seems Italian women in the media are no better off, post-Berlusconi – and they are aspiring to the British model Imagine a beautiful young woman between two wizened men. 
They take off her coat to reveal a low-cut top and then make her say things in her funny foreign accent like a ventriloquist's doll. 

Now imagine this clip in English on a prime-time BBC news programme. Just imagine. 
This is what happened in Italy when Rai Uno, the state-owned channel, broadcast this news item on La Donna del Festival earlier this year. Rai thought nothing of broadcasting it at 8 pm, never dreaming that any Italian would complain. 
The channel, led by a female general manager, Lorenza Lei, were wrong. 
 Natascha Fioretti, equal opportunities director at the Associazione Pulitzer, complained and when Rai refused to apologise – saying that the clip was "only a game" – she launched a petition on Facebook. Some 4,000 people have signed so far. Surely this is a sign that feminism in Italy – for so long a dirty word in the era of the lothario-cum-president – is on the rise? 

My experience last week, on a panel about women and the media at the International Journalism Festival in Perugia, suggested not.
Instead of a renaissance in the woman's movement following the resignation of Silvio Berlusconi last year, the women I met spoke of their despair at what they describe as a gender backlash since Berlusconi quit.
"They say, 'now Berlusconi is gone, women are OK and there are more important things to worry about'," explains Fioretti.
Asked whether Italy is a good place to be a woman, Loredana Lipperini, who writes for La Repubblica, snorted: "In the light of this data there's no reason to be optimistic." Much of the focus last week – unsurprising given the nature of the festival – was not the fact that Italy has one of the lowest rates of working women, nor that pay inequality means that women are paid 40% less than men, it is the way they are regularly demeaned or treated as decoration in the media, particularly on screens long dominated by Berlusconi. (The owner of MediaSet could still influence the state-owned broadcaster Rai by making senior appointments).
This situation means that I found myself in the slightly unusual position of hearing the UK held up as some sort of role model when it comes to women and the media. Makes a change, eh? Even with page 3, advertising that promotes skeletal children and national TV screens largely devoid of wrinkly women, the strides made to recognise what women think and say rather than just what they look like in the UK is applauded in Italy. So while a classics professor might be forced to defend her long grey hair and lack of makeup, she simply wouldn't be given the gig in Italy.
The Leveson inquiry may have moved swiftly on from the complaints made by women's groups about the objectification and treatment of women to deal with corruption at the highest levels of office, but I came away encouraged by the sense that the way women are portrayed in the UK media is improving, if in no way equal to men.
I haven't let Italian vino go to my head.

The problems talked about in Perugia – the way violence against women is regularly seen as the woman's fault, the double standards meted out to female politicians, the way the word "feminist" is still laden with negative connotations, to name just a few, are all media issues that cross national boundaries – but there has been change. We once thought nothing of watching scantily clad women totter on our prime-time TV screens promising to save the world one furry animal at a time on Miss World.
Now we can turn to the web to complain; not always, and not enough, but we should at least be cheered by the opportunity. Perhaps I'm wrong. Has anyone out there got equally egregious examples of sexist TV in the UK? Or the worst bits of the British press? Let me know. It's always good to keep a list.
 

Jane Martinson
The Guardian,
Monday 30 April 2012


... no, it is not.

sabato 24 marzo 2012

CANZONE

domenica 1 gennaio 2012

VERTIGINI

La vertigine non è
paura di cadere
ma
voglia di volare.