I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

sabato 25 dicembre 2010

WE ARE THE WORLD

venerdì 17 dicembre 2010

DREAMS

Non basta sognare un mondo migliore.
E' ora di svegliarsi e fare qualcosa per ottenerlo.

giovedì 16 dicembre 2010

DO UT DES

Dov'è la doverosa indignazione?



No, non c'è nulla da ridere.
Nemmeno un sorriso amaro.

mercoledì 15 dicembre 2010

AGOPUNTURA o ANESTESIA

Agopuntura, Traffico, Siccità e Vulcani d'idee.



Non ci resta che emigrare.

lunedì 15 novembre 2010

CAMBIARE PIANETA

Credano lorsignori a quel che vogliono, lo si ritenga anche un artefatto della cinematografia pe' 'l diletto di bimbi e donnine, per quel che concerne noi, fortissimamente affermiamo un puro, mero, meraviglioso e pure incontestabile fatto storico che in pieno s'annunzia e si rapprende in questa semplie e pur trasvolante frase:
Alle ore 15.00 del 10 maggio 1939 - MARTE E' FACCISTA.





La verità è quello che vi dicono, e poi il problema in Italia non mai stato tanto di saperla, ma che saputala tutto resta uguale. 
Perché voi Italiani siete come i Mimimmi, cui tutto passa sopra senza un fiato.
Credete forse oggi voi di essere liberi.
Votate per 10 volte l'anno gente che a volte neanche conoscete, e che una volta eletta fa ciò che vuole, acciuccia e si spartisce. Sempre comanderà un'oligarchia che v'inganna col giuoco delle parti.
E allora dov'è povero postero il guadagno?
La dittatura è un sistema per opprimere il popolo la democrazia un sistema per costringere il popolo ad opprimersi da solo.
Ma ricordate, un popolo che perde la sua memoria ...  

... cosa stavo dicendo? Ah, sì ...

...

martedì 9 novembre 2010

L'ANELLO DEBOLE



Chi non si muove non può rendersi conto delle proprie catene.

Rosa Luxemburg

lunedì 8 novembre 2010

STUPIDO E' CHI LO STUPIDO FA?

 
Gli uomini nascono ignoranti, 
non stupidi.
La stupidità è il risultato dell'educazione.
 
Bertrand Russel (?)

mercoledì 3 novembre 2010

SPECCHIETTI, ALLODOLE E POLLI

«Sono fatto così da sempre: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay»

Eccola, l'ennesima scempiaggine Presidenziale.
C'è chi gli da ragione (ebbene sì), chi definisce la battuta "omofoba", chi si indigna per i "facili costumi" di un anziano omino che dovrebbe rappresentare il proprio Paese (e probabilmente lo fa davvero) ...

Ma possibile che nessuno dica che le "belle ragazze" non sono oggetti da guardare, bensì persone? 
Possibile che nessuno dica che l'omosessualità non è un reato, la pedofilia e lo sfruttamento della prostituzione sì?

Possibile che ancora una volta il Piccolo Comunicatore riesca a centrare l'obiettivo?

Non si tratta di gusti od orientamento sessuale.
Si tratta del valore che l'omino attribuisce alle persone. Oggetti, né più né meno. Al suo servizio, per il proprio piacere. Uomini e donne. In particolare queste ultime.

E si tratta di reati.
Di utilizzo improprio del denaro pubblico, di ricatti, di prostituzione, di droga, ...

E i polli?
Polli arrapati, che danno ragione al Premier: meglio una gallina oggi che un gay ...
Polli benpensanti, che appena appena si indignano (ma durerà pochissimo) perché un personaggio (sic!) pubblico si permette lussi e lussuria a pagamento.

Non è un'infelice battuta omofoba. Non solo.
Lede la dignità delle persone omosessuali, di quelle di genere femminile, di coloro che ancora credono di essere in grado di pensare.
E soprattutto, distoglie l'attenzione dalla realtà dei fatti. Chi ha potere si picca di poter delinquere indisturbato ed impunito.
Tanto nessuno ci fa caso.



giovedì 30 settembre 2010

NON CHIEDERCI LA PAROLA

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Eugenio Montale



Eppure, forse ...

mercoledì 29 settembre 2010

I NO CHE AIUTANO A CRESCERE

29 settembre 2010

Colta al voto l'ennesima occasione per restare piccoli.

lunedì 27 settembre 2010

IMMACOLATA IPOCRISIA

Pare che il riferimento all'immacolata concezione per propagandare un gelato sia considerata pubblicità blasfema da parte dell'ASA (Advertising Standards Authority) inglese.

Fedirici ice cream ad 001 La suora incinta che mangia il gelato? Non dove passa il Papa

"L’uso di immagini religiose è stato giustificato da parte della società che usa la satira e l’umorismo gentile per contestare la pertinenza e l’ ipocrisia della religione e gli atteggiamenti della Chiesa sulle questioni sociali".

Satira e umorismo gentile, attenzione. Perché altrimenti qui ci si offende.
Impensabile caricaturare. Impensabile un po' di umorismo. Impensabile anche usare la logica.
Vanno prese sul serio le caricature di sé stesse. Sempre.


Infatti: "... l’ ASA ha stabilito che l’uso di una suora incinta e il riferimento alla Immacolata Concezione può “probabilmente essere visto come una distorsione e una presa in giro delle credenze dei cattolici“.

Che invece si basano su presupposti assolutamente logici e scientifici.
Cosa si può distorcere la sacrosanta verità secondo cui una donna illibata avrebbe partorito (e non un bambino qualunque, badiamo bene, bensì una divinità)?
Come si può osare prendere in giro una credenza tanto evidentemente fondata?
Inaudito. Sacrilegio, vilipendio ...

Non si può. Non senza contraddittorio.

mercoledì 15 settembre 2010

SLEEPY ME

sabato 4 settembre 2010

HARD TO SAY I'M SORRY



No way.
Something's missing. Every day.
2007-2010

"Hard to say I'm Sorry" - Chicago, 1982.


Ev'rybody needs a little time away
I've heard her say
From each other
Even lovers need a holiday
Far away from each other
Hold me now
it's hard for me to say I'm sorry
I just want you to stay
After all that we've been through,
I will make it up to you
I promise to
And after all that's been said and done
you're just a part of me I can't let go
Couldn't stand to be kept away
Just for the day
From your body
Wouldn't want to be swept away
Far away from the one that I love
Hold me now
It's hard for me to say I'm sorry
I just want you to know
Hold me now
I really want to tell you I'm sorry
I could never let you go
After all that we've been through,
I will make it up to you
I promise to
And after all that's been said and done
you're just a part of me I can't let go
After all that we've been through,
I will make it up to you,
I promise to
You're gonna be the lucky one
You're gonna be the lucky one 
 

lunedì 30 agosto 2010

DA QUI A CENT'ANNI



Vorrei incontrarti fra cent'anni
Tu pensa al mondo fra cent'anni
Ritroverò i tuoi occhi neri
Tra milioni di occhi neri
Saran belli più di ieri
Vorrei incontrarti fra cent'anni
Rosa rossa tra le mie mani
Dolce profumo nelle notti
Abbracciata al mio cuscino
Starò sveglio per guardarti
Nella luce del mattino

Oh questo amore
Più ci consuma
Più ci avvicina
Oh questo amore
È un faro che brilla...

Vorrei incontrarti fra cent'anni
Combatterò dalla tua parte
Perché tale è il mio amore
Che per il tuo bene
Sopporterei ogni male
Vorrei incontrarti fra cent'anni
Come un gabbiano volerò
Sarò felice in mezzo al vento
Perché amo e sono amato
Da te che non puoi cancellarmi
E cancellarti non posso

Io voglio amarti voglio averti
Dirti quel che sento
Abbandonare la mia anima
Chiusa dentro nel tuo petto
Chiudi gli occhi dolcemente
E non ti preoccupare
Entra nel mio cuore
Lasciati andare


Oh questo amore
Più ci consuma
Più ci avvicina
Oh questo amore
È un faro che brilla
In mezzo alla tempesta
In mezzo alla tempesta
Senza aver paura mai...

Vorrei incontrarti fra cent'anni
Tu pensa al mondo fra cent'anni
Ritroverò i tuoi occhi neri
Tra milioni di occhi neri
Saran belli più di ieri

martedì 24 agosto 2010

LA DURA LOTTA



Prima ti ignorano,

poi ti deridono,

poi ti combattono.





Poi vinci.

Ghandi

venerdì 20 agosto 2010

GOMALANBRASS - AIDA "TASCABILE"

Giornata da ricordare, all'aperto sui monti Trentini,
ascoltando dei fuoriclasse ... fuori di testa.




Grandi, molto più che bravi, e simpaticissimi.

giovedì 19 agosto 2010

IL RE ...

“La maggior parte dei sudditi
crede di essere tale
perché il re è il Re,

non si rende conto
che in realtà
è il re che è Re
perchè essi sono sudditi “

(Karl Marx)

sabato 14 agosto 2010

AL DI LA' DI QUESTI ANNI

Al di là di questi anni - Marina Rei

Tutte le volte che il pensiero mi assale
Tutte le volte ci sto così male
Pensando a te vivo
Non c'è nessuno che poi possa salvarmi
Solo un futuro al di là di questi anni

Pensando a te vivo
Pensando a te
Sono cresciuta con la voglia di amare
Pensando a te
Con la paura di non arrivare
Tutte le volte che il pensiero mi assale
Tutte le volte penso che sia normale
Pensando a te vivo
E non c'è vita così lunga che duri
Ma così breve che un bambino la ignori

Solo vedendo te
Pensando a te
Sono cresciuta con la voglia di amare
Pensando a te
Scegliendo sempre il bene e non il male
E come un angelo
Oltre i confini del cielo
Io mi libererò
E non sarà più mistero
E come un angelo
Contro il buio più nero
Allora ritroverò
L'amore vero
Tutte le volte che il pensiero mi assale
Tutte le volte non ci sto più male
Pensando a te io vivo
Non c'è mattino senza un sole che sorge
E non c'è sera che il tramonto non scorge

Pensando a te vivo
Pensando a te
Sono cresciuta con la voglia di amare
Pensando a te
Scegliendo sempre il bene e non il male
E come un angelo (angelo)
Oltre i confini del cielo
Io mi libererò
E non sarà più mistero (oh oh oh oh)
E come un angelo (angelo)
Contro il buio più nero (nero)
Allora ritroverò (ritroverò)
L'amore vero
E come un angelo (angelo)
Oltre i confini del cielo
Io mi libererò
E non sarà più mistero (oh oh oh oh)
E come un angelo (angelo)
Contro il buio più nero (nero)
Allora ritroverò (ritroverò)
L'amore vero

venerdì 6 agosto 2010

DOVE ANDIAMO?



mercoledì 21 luglio 2010

ANNI IN SALITA


Per tutta la vita
Andare avanti
Cercare i tuoi occhi
Negli occhi degli altri
Far finta di niente
Far finta che oggi
Sia un giorno normale
Un anno che passa
Un anno in salita
Che senso di vuoto
Che brutta ferita
Delusa da te, da me,
Da quello che non ti ho dato

Per tutta la vita
Cercare un appiglio
L'autunno che passa
Ma forse sto meglio
Trovarsi per caso
In un bar del centro e sentirsi speciale
Ma l'amore è distratto,
L'amore è confuso
Tu non arrabbiarti, ma io non ti perdono
Delusa da te, da me,
Da quello che non mi hai dato...mai

Esplode
Il cuore
Distante
Anni luce fuori da me
Sei colpa mia
La gelosia
Infrange tutto e resta niente...

Le solite scuse,
Le solite storie,
Bugie, speranze,
A volte l'amore
Mi guardo allo specchio
Mi trovo diversa
Mi trovo migliore 


Un nuovo anno che passa
Un nuovo anno in salita

Che senso di vuoto
Che brutta ferita,
Ferita da te, da me,
Da quello che non c'è stato...mai

Esplode
Il cuore
Distante
Anni luce fuori da me
Sei colpa mia
La gelosia
Infrange tutto e resta niente...qui

Per tutta la vita
andare avanti...
Un anno in salita per me,
per te, per me, per te, per me...

Esplode
Il cuore
Distante
Anni luce fuori da me
Sei colpa mia
La gelosia
Infrange tutto e resta il niente...qui


domenica 13 giugno 2010

TRA IL CIELO E IL MARE




C'è da perdersi, in tutto quel blu.

Ricomincio da qui.



venerdì 4 giugno 2010

AND STILL




I still haven't found what I'm looking for.



I still haven't found what I'm looking for - U2 - 1987

giovedì 27 maggio 2010

CREDULONI



Manovra urgente.

La crisi è più grave del previsto (no, solo di quanto ci hanno raccontato. Noi ce ne eravamo accorti da tempo!).

Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani (non ci dicono ancora cosa hanno messo dove).




Forse non ha detto di che anno?
L'ha detto, l'ha detto ...


E ora via con l'ottimismo.

martedì 25 maggio 2010

PER LE RIME

Elvira Dones scrive:


"Egregio Signor Presidente del Consiglio,

le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi" 2. Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora  -  tre anni più tardi  -  che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.

Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.

In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci".


Ecco. 
Nessuno che sia stato in grado di rispondergli per le rime. 
Tranne una "bella" donna albanese.
Vergogna per il Paese in cui vivo.

venerdì 14 maggio 2010

A PAROLE

"Political language ... is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearance of solidity to pure wind."
Oscar Wilde

"Il linguaggio della politica è costruito per far sì che le bugie sembrino vere e l'omicidio dignitoso, e per dare una parvenza di solida realtà all'aria fresca"

Insomma, non ti fidar di loro. Mai.
E di nessuno.

martedì 11 maggio 2010

BRICOLAGE


Chiodo non scaccia chiodo.
Fa solo un altro buco.

Anonimo (o Autore sconosciuto)

lunedì 10 maggio 2010

CAFFE' CORROTTO

Se non fosse tragico sarebbe comico. Come al solito.





Non ce credo che ce so' i complotti
'sto Paese è pieno de corrotti

Lavoriamo tutti come muli 
ma l'italia è in mano ai paraculi


...



lunedì 26 aprile 2010

QUATTRO STRACCI




E guardo fuori dalla finestra e vedo quel muro solito che tu sai.
Sigaretta o penna nella mia destra, simboli frivoli che non hai amato mai;
quello che ho addosso non ti è mai piaciuto, racconto e dico e ti sembro muto,
fumare e scrivere ti suona strano, meglio le mani di un artigiano
e cancellarmi è tutto quel che fai;
ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare
e rido in faccia a quello che cerchi e che mai avrai!

Non sai che ci vuole scienza, ci vuol costanza, ad invecchiare senza maturità,
ma maturo o meno io ne ho abbastanza della complessa tua semplicità.
Ma poi chi ha detto che tu abbia ragione, coi tuoi "also sprach" di maturazione
o è un' illusione pronta per l'uso da eterna vittima di un sopruso,
abuso d' un mondo chiuso e fatalità;
ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare,
ma non raccontare a me che cos'è la libertà!

La libertà delle tue pozioni, di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,
di manuali contro le frustrazioni, le inibizioni che provavi quì a casa mia,
la noia data da uno non pratico, che non ha il polso di un matematico,
che coi motori non ci sa fare e che non sa neanche guidare,
un tipo perso dietro le nuvole e la poesia,
ma ora scommetto che vorrai provare quel che con me non volevi fare:
fare l' amore, tirare tardi o la fantasia!

La fantasia può portare male se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale, e nessuno ti può più impedire di adoperarla;
io, se Dio vuole, non son tuo padre, non ho nemmeno le palle quadre,
tu hai la fantasia delle idee contorte, vai con la mente e le gambe corte,
poi avrai sempre il momento giusto per sistemarla:
le vie del mondo ti sono aperte, tanto hai le spalle sempre coperte
ed avrai sempre le scuse buone per rifiutarla!

Per rifiutare sei stata un genio, sprecando il tempo a rifiutare me,
ma non c'è un alibi, non c'è un rimedio, se guardo bene no, non c'è un perchè;
nata di marzo, nata balzana, casta che sogna d' esser puttana,
quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori
ed hai annullato tutti fuori che te,
ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri,
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è,
io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è...

giovedì 22 aprile 2010

BRUTTE MALATTIE

""Correnti, metastasi dei partiti".
Come dire che i partiti sono un cancro.

mercoledì 21 aprile 2010

GIUSTIZIA E PREGIUDIZI

La Cassazione scagiona l'ex governatore da ogni ipotesi di reato.
Lui: su di me dette tante falsità
ROMA
L’ex governatore del Lazio Piero Marrazzo fu "chiaramente la vittima predestinata" di una "imboscata organizzata ai suoi danni" da alcuni carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale e nei suoi confronti non è ravvisabile alcuna responsabilità penale nè per quanto riguarda l’uso dell’auto blu, per raggiungere l’appartamento di di via Gradoli per incontrare il trans Natalie, nè per quanto riguarda l’eventuale utilizzo di cocaina.

Innocente. Non prescritto, nessun dubbio.
Non ha commesso reati.
Rimangono dei morti. Brenda è stata probabilmente assassinata.
E anche Cafasso.

Sento però ancora commenti estremamente negativi.
Persone che attribuiscono connotazione negativa all'avvenimento unicamente in quando non condividono i gusti sessuali del protagonista (suo malgrado!) di questa vicenda?
Sia chiaro, l'illecito è stato commesso da chi ha ricattato Marrazzo.
Non da Marrazzo. 

Ora, qualcuno vede la differenza tra chi si fa gli affari proprio con i propri soldi e nella propria vita privata, e chi invece spende soldi pubblici (e quindi miei e tuoi, nostri!) per frequentare prostitute (pudicamente chiamate  escort) in palazzi pubblici e durante incontri più o meno istituzionali?


Non mi stanno bene inoltre le affermazioni diversamente formulate, secondo cui:
- "andare con i trans è schifo"
- "andare con le prostitute (pardon, "escort") è normale istinto maschile"


Retaggio di una mentalità sessista, razzista, maschilista, scorretta, ottusa.
Al di là della morale.


martedì 20 aprile 2010

SESSO CON BAMBINI

"Segnalati 50 casi alla Diocesi"
Colloquio tra Karl Golser e il procuratore Guido Rispoli: molti fatti sono ormai prescritti ma si farà comunque piena luce sulle accuse.

Non tutti i preti sono pedofili. Non tutti i pedofili sono preti.
L'unica via perché non si faccia "di tutta l'erba un fascio" è agire secondo la legge. 

Abusare di minori è un reato gravissimo.
Coprire un reato commesso da altri ci rende complici, ed può configurare a sua volta reato (favoreggiamento).

Non dovrebbe fare notizia il fatto che il Vescovo di Bolzano abbia deciso di collaborare attivamente con la Procura. Dovrebbe essere normale.

Troppo spesso gli abusi su minori avvengono ad opera di adulti dei quali  le vittime sono portate (o "costrette") a fidarsi.
Pensiamoci: i ragazzini diffidano naturalmente degli estranei.
In un modo o nell'altro vengono messi in guardia, con qualche variante di "Non accettare le caramelle dagli sconosciuti"
Coloro dei quali i ragazzi si fidano sono i familiari e le figure adulte cui vengono affidati, quali insegnanti, preti, responsabili di gruppi giovanili (Scout, ...).
E quanti abusi su minori, da sempre, all'interno delle famiglie e delle comunità frequentate da giovani!

In generale, un reato commesso da una persona considerata "rispettabile" è, se possibile, ancora più grave. 
In quanto le vittime (e anche gli osservatori esterni) sono portate a non voler credere che quella persona apparentemente tanto affidabile sia in realtà un delinquente.
In questi casi, purtroppo frequenti, si tende a non credere ai racconti delle vittime. Si tende a cercare una giustificazione per il criminale.

Chi commette un reato deve essere arrestato, equamente processato, equamente condannato.
Secondo la legge.
Indipendentemente dal ruolo ricoperto, in qualsivoglia istituzione, associazione , comunità, ... 
Non c'è "Lodo Alfano" che tenga.



lunedì 19 aprile 2010

TRA FANTASIA E REALTA'

"Vedi cos'è che rende difficile la vita ... è la realtà ...".

Quanto è sottile la distanza tra speranza e illusione?

Lupo Alberto n. 298 - Aprile 2010

giovedì 15 aprile 2010

SVEGLIATI BIANCANEVE!

In "Prima le Donne e i Bambini", Elena Gianini Belotti scriveva:
"Da bambina divoravo libri d'avventure nei quali i protagonisti erano solo uomini e tutti correvano rischi terribili" [...] "Qualche volta c'era un personaggio demminile, in queste storie, ma era del tutto marginale. Aspettava soltanto, sognando il ritorno dell'eroe. La storia importante era una storia di uomini e le donne erano solo un'appendice trascurabile".
[...] 
E denuncia "la più grande turlupinatura della storia". Di cui, bambina lettrice di libri al maschile, non si rendeva conto.

In "Dalla parte delle Bambine" l'autrice denuncia il condizionamento sociale che le fiabe per bambini agiscono nei confronti dei generi.
Sistematicamente valorizzando l'azione e la determinazione maschile e nel contempo sistematicamente e matematicamente schiacciando l'arbitrio , l'intraprendenza e l'autonomia femminile.
Mentre in Italia ci dibattiamo tra discutibili battute sessiste per lo più  accolte in Italia come umoristiche leggerezze senza importanza (ma che hanno un impatto pesante sull'immaginario collettivo, già deviato, che vede la donna come "quota rosa" e mai come individuo pensante e agente), avvallate dall'avvenenza di  Ministre-veline, che non hanno idea di cosa significhi "pari-opportunità", in Spagna qualcosa si muove.
Verso l'affermazione della "maggiore età" del genere femminile.

La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».

Siamo lontani anni luce dalla reale affermazione dell'individuo in quanto tale, dalla liberazione dagli stereotipi e dall'accettazione della persona in quanto essere umano. 
Finché non considereremo perfettamente incidentali attributi quali il genere, la cittadinanza, l'etnia, e non saremo in grado di guardare oltre le apparenze, alla ricerca dell'essenza e del valore delle singole persone, non potremmo affermare di aver realizzato quella giustizia sociale su cui vantiamo di costruire la nostra società "civile".
E' un lungo cammino, che deve partire dall'infanzia.
E tra i modelli per l'infanzia le fiabe ricoprono un ruolo di primaria importanza.

Svegliati, Biancaneve!

mercoledì 14 aprile 2010

OPPOSIZIONE E OPPOSTO

Manifesto di Chisciotte
(Erri de Luca, in "L'ospite Incallito" - pag. 34)


Non è l'oppositore dei poteri, lui è l'opposto.
Alla potenza oppone l'impotenza, un'altra volontà.
Non sta all'opposizione, che non c'è, sta nell'antipodo.
I poteri si affollano nei centri, da lui spazio ce n'è,
l'opposto è largo, diffamato, sparso.
Quando incontra un suo simile fonda una repubblica
su una stretta di mano, una città
senza sindaco, polizia, giudice, borsa.
Lo rinfresca ogni voce antipatica ai poteri, 
ma alla rivoluzione dice: troppo poco, 
buttare gambe all'aria, sovvertire non basta,
bisogna sradicarsi dal petto, dal respiro
la volontà di assumere potere, se no si ricomincia.
L'opposto ha un solo articolo della costituzione, 
a ognuno fare quello che si vorrebbe fatto a sé.

Ammiro, condivido, apprezzo.
Forma e contenuto.
Da dedicare a tutti gli opposti.

martedì 13 aprile 2010

E NON C'E' NIENTE DA RIDERE

 
Afghanistan, arrestati tre italiani con gravi accuse. Pare stessero salvando delle vite.

Appena ha appreso la notizia, Frattini ha annullato tutti gli impegni ed è partito per le ferie.

Affidati a Frattini e Gasparri i primi commenti sull’arresto degli uomini di Emergency. Ma si tratta ancora di figure di merda esplorative.

Gasparri: “La linea di Emergency è poco chiara”. Infatti è chiara.

Frattini: “Occorre cautela nella questione Emergency-Afghanistan”. Può occuparsi di una sola parola straniera per volta.

Cernusco sul Naviglio, bimba nigeriana di 13 mesi muore perchè il padre non ha la tessera sanitaria. In Afghanistan l’avrebbero curata.





da: www.spinoza.it

lunedì 12 aprile 2010

LEPIDOTTERO

Mi è stato regalato un lepidottero digitale.
L' "originale" per fortuna è ancora vivo.

domenica 11 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY



Qualcuno vuole che Emergency se ne vada dall'Afghanistan.

Emergency è una ONG (Organizzazione non Governativa) italiana, fondata da Gino Strada e da sua moglie Teresa Sarti nel 1994.

Gli operatori di Emergency portano assistenza sanitaria qualificata nei Paesi in cui sono in corso conflitti che provocano inevitabilmente morte e distruzione tra le popolazioni civili.
Regola degli ospedali di Emergency (centri di eccellenza dal punto di vista medico), è prestare cure a chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione alcuna.
Negli ospedali di Emergency entrano persone, non possono entrare armi.

Tutti hanno diritto a cure qualificate e gratuite.
Non importa il credo religioso né lo schieramento politico, un paziente, malato o ferito (o entrambe le cose) è un essere umano che necessita di cure, ed ha diritto ad ottenerle.

“Se si può fare qualcosa per salvare una vita umana sia sempre meglio farla che il suo contrario, a prescindere da chi è la persona da tirare fuori dai guai.
A prescindere anche dai giochi della politica”.

Due libri di Gino Strada, assolutamente da leggere:

Smisurata ammirazione per il lavoro dei professionisti che operano a tutti i livelli in Emergency.
Esempio da seguire dal punto di vista professionale ed umano.
Prova evidente della possibilità concreta di coniugare efficienza e competenza con i più alti valori umani.

domenica 4 aprile 2010

OBIETTIVI ZEN

A martial arts student went to his teacher and said earnestly:
"I am devoted to studying your martial system. 
How long will it take me to master it?"

The teacher's reply was casual, "Ten years."

Impatiently, the student answered:
"But I want to master it faster than that. 
I will work very hard. 
I will practice everyday, ten or more hours a day if I have to. 
How long will it take then?"

The teacher thought for a moment, "20 years."

lunedì 29 marzo 2010

DROGHE


La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.

lunedì 8 marzo 2010

LA DEMOCRAZIA IN ITALIA

Gli italiani sono irrimediabilmente fatti per la dittatura.

Ennio Flaiano.

lunedì 22 febbraio 2010

TEMPI MODERNI

Conversazione telefonica reale
(incauto gesto rispondere al telefono una mattina di un giorno feriale!)

- Pronto?

- Pronto, buon giorno, sono NomeProprio(maComune)Femminile, di NomeFamigerataAziendaServiziTelefonici
- ... (pausa)... (sospiro silenzioso) ... (voce educata ma fredda) Buon giorno.
- Vorrei parlare con chi si occupa di ... lei è la moglie, la figlia? E' la figlia?
- ... (silenzio) ... (pensiero: "ma di chi?")
- Ma lei è la figlia, la figlia?
- ... (sospiro silenzioso) ... Chi si occupa di che cosa?
- Del telefono di casa. Lei è la figlia?
- ... 
- Si occupa di tutto lei?
- ... Guardi, non sono interessata, grazie.
- (tono alterato) Ma se non le ho ancora detto di cosa si tratta, come fa a dire che non le interessa? 
- (tono calmo) Non sono interessata ad alcuna offerta per il telefono di casa, grazie.
- (tono risentito) Ma se non mi ha nemmeno detto se lei ha Telecom o no!
- (tono calmo ma deciso) Non credo che lei lo debba sapere.
- (decisamente sopra le righe) Ma le sembra una risposta educata? Io non uso questo tono con lei, come si permette? 
Faccia come le pare, tanto il Mondo non cambierà.
- (tono rassegnato) Ne sono convinta anch'io (pensiero: non mi serviva ulteriore conferma)
- CLICK
- CLICK

mercoledì 17 febbraio 2010

METEOROPATIA

Fonte: antefatto

venerdì 12 febbraio 2010

M'ILLUMINO DI MENO

mercoledì 10 febbraio 2010

PARODIA DI UNA CORRENTE POLITICA

Che tanto "parodia" poi non è. 
La realtà ultimamente supera di gran lunga la fantasia.

... "E c'è di più: una grande antenna televisiva, la terza per altezza in Europa, veglierà su tutto questo dalla cima del monte, simbolo della nostra più stretta connessione al mondo.
So che qualcuno di voi dirà: lei ci aveva promesso altre cose. Riparazioni del vecchio acquedotto, lavori all'edificio scolastico, case recuperate, strade nuove, argini del fiume, piano agricolo eccetera. Ebbene, la nostra forza è nel cambiamento, e anche nel cambiare quello che volevamo cambiare, e quindi cambiare il cambiamento. Se non vogliamo far vincere la destra mercantile e la deriva populista, dobbiamo dare spazio a quello che c'è in mezzo. Io non so cosa c'è in mezzo, ma sento che è bello."
[...]
"E tutto questo senza spese per voi, poiché questo miracolo sarà frutto dei coraggiosi investimenti di un pool di imprenditori. Già sento le anime belle che dicono: ma tra questi imprenditori molti hanno avuto processi e prescrizioni. Sì, forse qualche piccola distratta bancarotta, qualche tentata corruzione di giudici o incauti contatti con la mafia. Ma intanto essi hanno creato reddito, ricchezza, posti di lavoro."
[...]
"Lo so - proseguì il Sindaco con un sospiro - un tempo eravamo diversi. Ma anche il mondo era diverso. Quindi abbiamo dovuto essere diversamente diversi. Ascoltatemi. La destra ha voluto questo paese più ignorante, più irresponsabile, più corrotto, più culturalmente misero. Ebbene, la sinistra ha risposto con una mossa concreta. Ha tolto a voi, a tutti, la vergogna di essere ignoranti, irresponsabili, corrotti e culturalmente miseri. Vi ha spiegato che potete essere proprio come loro. Potete vedere le loro stesse trasmissioni televisive, parteciparvi, non leggere, non istruirvi, prendere tangenti, restare al vostro posto quando siete inquisiti. Potete essere, quando arrivate al potere, forti con i deboli e deboli con i pettoruti. Perché, a differenza di loro, voi sapete cosa siete e quindi potete tornare indietro quando volete. Perché il vostro ordine non è il loro, anche se usate le stesse ruspe, la stessa polizia, gli stessi pregiudizi. Quindi votateci!".
- Ma non ci sono mica le elezioni - disse Ispido.
- E' vero, scusatemi, mi sono lasciato trascinare. Allora, siete con me?
- No,  - disse Melone - io sono scemo ma mica così tanto.
- Allora volete vivere senza un centro commerciale di diecimila metri quadri?
- Veramente ci basta fare pochi chilometri e ce n'è uno di ventimila - disse Simona Bellosguardo.
[...]
- Lo ha detto anche lei, sindaco - gridò Gina Saltasù. - La valle è piena di campi abbandonati, case sfitte, argini da rifare, strade scassate. Ci sono ancora i segni del terremoto. Perché non pensiamo prima a questo?




da: Pane e Tempesta - Stefano Benni (pag. 97-98)


E' un romanzo divertente e leggero.
Ma ... come dire, mi ricorda qualcosa di molto reale, molto meno allegro e divertente. E' possibile riflettere sorridendo. Troppo spesso si sorride senza riflettere.

lunedì 1 febbraio 2010

INDIGNAZIONE TUTTA ITALIANA

"A noi italiani l'indignazione dura meno dell'orgasmo. 
E dopo, viene sonno".

Marco Paolini
(in I-TIGI a Gibellina - Racconto per Ustica)

martedì 26 gennaio 2010

ISLANDA





Un giorno ci andrò.

sabato 16 gennaio 2010

HO ANCORA LA FORZA - Francesco Guccini



Ho ancora la forza che serve a camminare,
picchiare ancora contro per non lasciarmi stare
ho ancora quella forza che ti serve
quando dici: "Si comincia !"

E ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due pacchetti al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
e al mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di starvi a raccontare
le mie storie di sempre, di come posso amare,
di tutti quegli sbagli che per un
motivo o l'altro so rifare...

E ho ancora la forza di chiedere anche scusa
o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa,
di dirvi che comunque la mia parte
ve la posso garantire...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
nel mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di non tirarmi indietro,
di scegliermi la vita masticando ogni metro,
di far la conta degli amici andati e dire:
"Ci vediam più tardi ..."

E ho ancora la forza di scegliere parole
per gioco, per il gusto di potermi sfogare
perché, che piaccia o no, è capitato
che sia quello che so fare...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
col mondo sono andato
e col mondo son tornato sempre vivo...

F. Guccini - Stagioni (2000)

giovedì 14 gennaio 2010

YOU NEVER CAN TELL




It was a teenage wedding, and the old folks wished ‘em well
You could see that Pierre did truly love the mademoiselle
And now the young monsieur and madame have rung the chapel bell
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They furnished off an apartment with a two room Roebuck sale
The coolerator was crammed with TV dinners and ginger ale
But when Pierre found work, the little money comin’ worked out well
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They had a hi-fi phono, boy, did they let it blast
Seven hundred little records, all blues, rock, rhythm and jazz
But when the sun went down, the volume went down as well
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They bought a souped up jitney, ’twas a cherry red ‘53
They drove it down to New Orleans to celebrate their anniversary
It was there that Pierre was wedded to the lovely mademoiselle
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They had a teenage wedding, and the old folks wished them well
You could see that Pierre did truly love the mademoiselle
And now the young monsieur and madame have rung the chapel bell
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”



mercoledì 13 gennaio 2010

STEREOTIPI

"Il grande dramma del giorno è questo publiredazionale che stiamo facendo per un’azienda che produce detergenti per la casa. Proponiamo articoli che trattino il modo di vivere la casa in modo attuale. 
E attuale per me vuole dire “schioda il tuo grosso culo dal divano e dammi una mano a pulire questa casa”.
Invece no. Per queste persone siamo rimaste all’enciclopedia della donna- quella dove ti insegnano a prendere il tè coi biscotti e a stare seduta con le ginocchia strette.
Spolverare è una gioia, avere le lenzuola di fiandra ha del miracoloso e stare ore e ore a lustrare i pavimenti è un piacere che solo una donna può apprezzare.

Infatti mi è arrivata una nota firmata della presidentessa della società in questione che scrive “noi donne abbiamo la casa nel DNA”. 
Più che nel DNA io ho la sensazione che la casa ce l’abbiamo da qualche altra parte…
E questa cretina è pure laureata alla Bocconi".



da: Puliti Puliti - leggi tutto!



martedì 12 gennaio 2010

GIUDIZI UNIVERSALI

lunedì 11 gennaio 2010

OPPORTUNITA'

Le opportunità che ci si presentano sono tali solamente se e quando ci trovano pronti ad accoglierle.
Se non siamo preparati, potrebbero passare inosservate, o apparirci in negativo, come problemi od ostacoli.
La fortuna è dunque un luogo in cui preparazione ed opportunità si incontrano solo se vi si trovano contemporaneamente.

"La fortuna è quel momento in cui la preparazione incontra l'opportunità". Randy Pausch.
Condivido in pieno.

FREEDOM

 

sabato 9 gennaio 2010

MARGHERITA DELLE POSSIBILITA'



Un po' "artistica", ma rende l'idea.
Quasi quasi mi piace di più così.

VEDI CARA


1990-2010

Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...


Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

venerdì 8 gennaio 2010

COMPLESSI

Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso. 

Eleanor Roosevelt

lunedì 4 gennaio 2010

FATICA RILASSANTE!


Stivo con ghiaccio

I piccoli-grandi piaceri della vita.

domenica 3 gennaio 2010

DIVINO UMORISMO

Arrivato anche il 2010.
Nulla di nuovo rispetto all'anno precedente. Anche perché sono trascorsi solo pochi giorni.
Voglia di sorridere.

Ho "rubato" da: segnodisegno
(spero non ne abbia a male)

Stiamo da Dii
Quella volta, Dio si svegliò tardi. Aveva messo la sveglia a eternità meno un quarto, ma poi si era alzato a eternità e venti, quasi eternità e mezza.
Infilati i divini bragoni e i panneggianti divini zinnaloni, si mise a sedere e contemplò tra sé e sé non si sa esattamente cosa, lasciando passare qualche eternità e, nel comtempo, battento svagato i divini polpastrelli di indice e medio della mano destra sul divino dorso della sinistra.
Poi immaginò un telefono - che comparve - e compose un numero. Che sbagliò, giusto per il gusto di far scricchiolare qualche dogma sull'infallibilità; s'era svegliato mattacchione.
Compose nuovamente il numero ed attese.


"Pronto."
"Pronto, ciao Allah, sono Dio."
"Lo so, sono dio anch'io. E poi, quando mi compare un telefono di fianco di solito puoi essere solo tu. Buddah usa i segnali di luce e Manitù quelli di fumo. Allora, o la smetti di schermarti la divina mente o mi dici perchè m'hai chiamato."
"...è che mi annoio, Allah."
"Santi Noi, Dio, non ti mettere a creare cose a caso, così, solo per farti adorare, come l'altra volta..."
"...no, no... E' che... Non mi diverto più, non mi sento a posto, completo, ho come un'inquietudine, un'insoddisfazione di base... Non son più tanto convinto di ciò che faccio..."
"Dio, è un pezzo che fai poco e niente. Hai abbassato il volume delle preghiere quasi a zero e lasci tutto a quelli a cui hai affidato il franchising, giù. Con la storia del libero arbitrio, poi, non ti pigli neanche la responsabilità della predeterminazione. Mi stai dicendo che hai problemi di autostima?! Meglio: che non credi in te?! Mi fischiano le divine orecchie a pensare al paradosso teologico. Dio, vuoi prove della tua esistenza?!"
"...ecco, vedi, è questo il punto, Allah. Con noi non si può scherzare."
"Come?!"
"Ci prendiamo così sul serio... Ecco, Allah, io ho deciso di darmi all'umorismo."
"Dio, tu come senso dell'umorismo stai messo - con divino rispetto, eh - come Confucio a mezze misure. Cioè, dai, Dio, le cavallette, il diluvio, l'oro fuso del vitello versato nelle gole degli idolatri, un figlio crocifisso, svariate crociate, l'inquisizione spagnola, la Binetti, la morte di tutti i primogeniti, il casino per il frutto della conoscenza addentato da quel poveraccio nell'Eden, la dannazione eterna... Ma che cosa vuoi senso dell'umoris..."


"ALLAH!"
"Che c'è?"
"Ti dichiaro guerra nel nome dell'Unico Vero Uomo."
"..."
"..."
"Ah-ah. Ah Ah AH! AHAHAHHAHAAAAHAHAAAHAAHAMBWUAHAHAHAHA!"
"Ahahahahahahhahaah!"
"Ah... ahaahahh... ...fffiù, oh DioddDioddDio..."
"Eh eh eh..."
"...ma pensa te. Va a cagare, Dio."
"Ciao Allah, ci si appare."
"Ciao Dio."