I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

giovedì 15 aprile 2010

SVEGLIATI BIANCANEVE!

In "Prima le Donne e i Bambini", Elena Gianini Belotti scriveva:
"Da bambina divoravo libri d'avventure nei quali i protagonisti erano solo uomini e tutti correvano rischi terribili" [...] "Qualche volta c'era un personaggio demminile, in queste storie, ma era del tutto marginale. Aspettava soltanto, sognando il ritorno dell'eroe. La storia importante era una storia di uomini e le donne erano solo un'appendice trascurabile".
[...] 
E denuncia "la più grande turlupinatura della storia". Di cui, bambina lettrice di libri al maschile, non si rendeva conto.

In "Dalla parte delle Bambine" l'autrice denuncia il condizionamento sociale che le fiabe per bambini agiscono nei confronti dei generi.
Sistematicamente valorizzando l'azione e la determinazione maschile e nel contempo sistematicamente e matematicamente schiacciando l'arbitrio , l'intraprendenza e l'autonomia femminile.
Mentre in Italia ci dibattiamo tra discutibili battute sessiste per lo più  accolte in Italia come umoristiche leggerezze senza importanza (ma che hanno un impatto pesante sull'immaginario collettivo, già deviato, che vede la donna come "quota rosa" e mai come individuo pensante e agente), avvallate dall'avvenenza di  Ministre-veline, che non hanno idea di cosa significhi "pari-opportunità", in Spagna qualcosa si muove.
Verso l'affermazione della "maggiore età" del genere femminile.

La protagonista di «La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».

Siamo lontani anni luce dalla reale affermazione dell'individuo in quanto tale, dalla liberazione dagli stereotipi e dall'accettazione della persona in quanto essere umano. 
Finché non considereremo perfettamente incidentali attributi quali il genere, la cittadinanza, l'etnia, e non saremo in grado di guardare oltre le apparenze, alla ricerca dell'essenza e del valore delle singole persone, non potremmo affermare di aver realizzato quella giustizia sociale su cui vantiamo di costruire la nostra società "civile".
E' un lungo cammino, che deve partire dall'infanzia.
E tra i modelli per l'infanzia le fiabe ricoprono un ruolo di primaria importanza.

Svegliati, Biancaneve!

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