I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

mercoledì 28 maggio 2008

CUCINA TIPICA TRENTINA

Non ne posso più di questa valle di lacrime. Ho voglia di ... quisquilie. Panem et circenses, in parole povere.
Questa ricetta "sui generis" mi ha fatto sorridere, e in un accesso di patriottismo/campanilismo/provincialismo (e cose insulse così), ho pensato bene di diffonderla. Per chi non ha avuto la grazia di assaggiarli, posso garantire: i canederli sono davvero stupendi (ma soprattutto buonissimi)!
Ecco un assaggio musicale della cucina tipica Trentina.
Se qualcuno volesse produrre una traduzione in lingua italiana (io non ne sono in grado!) ...

lunedì 26 maggio 2008

MARCO TRAVAGLIO E IL LUNEDI' - 2° intervento

passaparola

Così conclude Travaglio: "Ecco, se molti mi chiedono che cosa dobbiamo fare, che cosa possiamo fare: informarci. Quando uno si informa è molto più difficile prenderlo per il culo."
Mi pare un'esortazione sufficiente ad indurci se non altro ad ascoltare il suo intervento, e subito dopo a verificare punto per punto quello che ha detto lui e quello che ci propinano i media.

domenica 25 maggio 2008

LA GENESI



Una canzone molto più seria e più impegnata, oserei dire impegnatissima, una canzone che a me è stata ispirata -- a me succede poche volte -- però questa canzone mi è stata ispirata direttamente dall'alto. Ero lì nel mio candido lettino... e ho sentito una voce che diceva "Francesco", dico "soccia, ma chi è?"... dico "uh?", diceeeeee "Svegliati sono il tuo Dio." E allora così, in questo modo sollecitato, ho pensato di fare un'opera musicale colossale e mettere in musica l'Antico Testamento. Per ora sono riuscito a fare soltanto la Genesi ... che è la vera storia della creazione del mondo.

Per capire la nostra storia
Bisogna farsi ad un tempo remoto.
C'era un vecchio con la barba bianca:
Lui, la sua barba, ed il resto era vuoto.

Voi capirete che in tale frangente
Quel vecchio solo lassù si annoiava.
Si aggiunga a questo che inspiegabilmente
Nessuno aveva la tivù inventata.

Beh, poco male, pensò il vecchio un giorno:
A questo affare ci penserò io.
Sembra impossibil ma in roba del genere,
Modestia a parte, ci so far da Dio.

Dixit. Ma poi toccò un filo scoperto,
Prese la scossa, ci fu un gran boato.
Come tivù non valeva un bel niente
Ma l'Universo era stato creato.

Come son bravo che a tempo perso
Ti ho creato l'Universo!
Non mi sembra per niente male.
Sono davvero un tipo geniale!
Zitto, Lucifero, non disturbare,
Non stare sempre qui a criticare!
Beh, sì, lo ammetto, sarà un po' buio,
Ma non dir più che non si vede un tubo!

Che sono parolacce che non sopporto! - disse il vecchio a Lucifero - E poi se c'è una cosa e un'altra che non posso sopportare sono i criticoni: fattelo te l'Universo se sei capace! Che me at dig un quel... disse il ve'... era di antica origine modenese da parte di madre il vecchio. Io parlo chiaro: pane al pane, vino al vino, anzi vin santo al vin santo. Sono buono e bravo ma se mi prendono i cinque secoli me at sbat a l'inferen com'è vero Dio!

Ma poi volando sull'acqua stagnante
E sopra i mari di quell'Universo,
Mentre pensava se stesso pensante
In mezzo a quel buio si sentì un po' perso.

Sbattè le gambe su un mucchio di ghiaia
Dopo una tragica caduta in mare.
Quando andò a sbattere sull'Himalaya
Il colpo gli fece persino un po' male.

Fece crollare anche un gran continente
Soltanto urtandolo un poco col piede.
Si consolò che non c'era ancor gente
E che non gli era venuto poi bene.

Ma quando il buio gli fece impressione
Disse, facendosi in viso un po' truce:
Diavol d'un angelo, avevi ragione.
Si chiami l'Enel, sia fatta la luce!

Commutatori, trasformatori,
Dighe idroelettriche e isolatori,
Turbine, dinamo e transistori
Per mille impianti di riflettori;
Albe ed aurore fin boreali,
Giorni e tramonti fin tropicali.
Fate mò bene che non bado a spese,
Tanto ho lo sconto alla fine del mese.

Te Lucifero non ti devi preoccupare come faccio io ad avere lo sconto alla fine del mese. Ma cosa vuol dire corruzione, una mano lava l'altra come si dice; vuoi che uno nella mia posizione non conosca nessuno, però intanto ragazzi andateci piano perché la bolletta la portano a me. M'avete lasciato accesa la luce al polo per sei mesi, sei mesi, no, sei mesi! Grazie che c'era freddo, i surgelati li debbo pur tenere da qualche parte. Adesso la tenete spenta sei mesi come ... e quei ragazzi lì, come si chiamano quei ragazzini che vanno in giro con quella cosa, aureola si chiama, no no, nom am pies menga, no no no ragazzi quelle cose li, io vi invento il peccato in superbia e vi frego tutti eh, adesso ve lo dico bisogna guadagnarsele... a parte il fatto che non mi adorate abbastanza, no no no Lucifero, è inutile che tu mi chiedi scusa: adorare significa non dovere mai dire mi dispiace!
Voi, ecco, io vi do ogni dieci atti di adorazione ...vi do un buono, ogni dieci buoni voi mandate la cartolina che il 6 di gennaio ci ho poi tutta un'altra idea in testa ... facciamo Aureolissima che è una festa bella. Piuttosto Lucifero, non sgamare... vieni qua ragazzo, com'è mi hanno detto che hai stampato un libro "Il Libretto Rosso dei Pensieri di..." oh bella roba il libretto rosso dei pensieri di Lucifero. Ragazzi mi piace... ma cosa vuol dire di sinistra, di sinistra... non sono socialdemocratico anch'io? avanti al centro contro gli opposti estremismi! ...eh ma, ...no no no, non ci siamo mica qua, se c'è uno che può pensare anzitutto sono io ... e non tirare in mica ballo mio figlio -- quel capellone -- con tutti i sacrifici che ho fatto, per me lui lì finisce male ah me, me a tal deg ... finisce male. Attento che te e lui, io ho delle soluzioni per voi che non vi piaceranno, per Dio, e non guardarmi male che qui dentro "per Dio" lo dico come e quando mi pare!

Ma fatta la luce ci vide più chiaro:
Là nello spazio girava una palla.
Restò pensoso, e gli parve un po' strano;
Ma scosse il capo: chi non fa non falla.

Rise Lucifero stringendo l'occhio
Quando lui e gli angeli furon da soli.
"Guarda che roba! Si vede che è vecchio:
L'ha fatto tutto schiacciato sui poli!"

Per riempire 'sto bell'ambiente
Voglio metterci tante piante.
Forza, Lucifero, datti da fare:
Ordina semi, concime e trattore.
Voglio un giardino senza uguali,
Voglio riempirlo con degli animali!
Ma cosa fa 'sto cane che ho appena creato?
Boia d'un Giuda! M'ha morsicato!

Piuttosto fallo vedere da un veterinario che non vorrei aver creato anche la rabbia, gia così ...cos'è che non ho creato? Lo sapevo: l'uomo non ho creato! Grazie, mi fate sempre fare tutto a me, mi tocca sempre fare! Qua se non ci sono io che penso a tutto.. va beh nessuno è perfetto, sì lo so che sono l'Essere Perfettissimo Creatore e Signore. Grazie! adesso ti trasformo in serpente così impari, striscia mò lì! viuscia via!
E portarono al vecchio quello che c'era rimasto ... c'era un po' di formaggio e due scatolette di Simmenthal, cioè lui li mise assieme e...

Prese un poco di argilla rossa,
Fece la carne, fece le ossa,
Ci sputò sopra, ci fu un gran tuono,
Ed è in quel modo che è nato l'uomo.

Era un venerdì 13 dell'anno zero del Paradiso.

Francesco Guccini - da Opera Buffa (1973)

sabato 24 maggio 2008

SPARIZIONI IN RETE

Il 10 maggio scorso Marco Travaglio ha ricordato al grande pubblico televisivo fatti riguardanti frequentazioni non del tutto limpide del Presidente del Senato Schifani.

Nella "videoteca" di Chetempochefa il video non è più visibile.



Ma davvero, ne sono sicura. C'era!


Potenza della grande rete...

VERITA' E OMERTA'


«Chi tace e chi piega la testa
muore ogni volta che lo fa,
chi parla e chi cammina a testa alta
muore una volta sola
Giovanni Falcone.

venerdì 23 maggio 2008

23 maggio 1992 - 23 maggio 2008

BERLUSCONI - L’anniversario dela strage di Capaci «è un momento di memore riflessione» sul loro «sacrificio». Lo scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato alla signora Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
da: corriere.it

Fa sempre bene ricordare i fatti e non limitarsi ad ascoltare i commenti.
Qualche copincolla, preso qua e là.


Ripresentiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata dal magistrato Paolo Borsellino il 19 Maggio 1992 ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, così come è andata in onda in televisione. L'intervista venne registrata quattro giorni prima dell'attentato di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone. Due mesi dopo (il 19 luglio) lo stesso Borsellino fu ucciso nell'attentato di via D'Amelio a Palermo. In questa intervista si parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia.
da: comedonchisciotte
L'intervista da ascoltare:


I pentiti hanno parlato, le Procure hanno riempito pagine e pagine di verbali. Sul registro degli indagati, a Caltanissetta e Firenze, sono finiti Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Indicati, per motivi di segretezza dell'indagine, rispettivamente come "Alfa" e "Beta", "Autore uno" e "Autore due".
A Firenze, la prima inchiesta sui mandanti occulti è stata archiviata il 14 novembre 1998: il coinvolgimento di "Autore uno e due - sostiene comunque il gip nelle due pagine del provvedimento - è un'ipotesi che conserva una sua plausibilità". E le indagini adesso continuano, anche se contro ignoti, ripartendo da quegli elementi.
da: falconeborsellino.net

Chi fa il proprio dovere viene spesso emarginato, screditato, abbandonato.
Se lo fa bene, con caparbietà e contro i poteri forti ed ingiusti, rischia di essere ucciso.
Falcone e Borsellino sono morti. Al Governo abbiamo indagati e condannati. C'è qualcosa di sbagliato, e ne siamo tutti un po' responsabili.

martedì 20 maggio 2008

CANTICCHIANDO



NON ABBIAM BISOGNO DI PAROLE

Adesso vieni qui e chiudi dolcemente gli occhi tuoi
vedrai che la tristezza passera' il resto poi chissa'....
verra' domani.
Voglio restar con te, baciare le tue mani e dirti che
in questo tempo dove tutto passa, dove tutto cambia,
noi siamo ancora qua...
e non abbiam bisogno di parole
per spiegare quello che e' nascosto in fondo al nostro cuore
ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te.
vieni piu' vicino e sciogli i tuoi capelli amore mio
il sole ti accarezza t'accarezzo anch'io
e tu sei una rosa rossa.
Vieni piu' vicino e accendi questo fuoco amore mio
e bruceranno tutte le paure
addesso lasciati andare.
E non abbiam bisogno di parole
per spiegare quello che e' nascosto in fondo al nostro cuore
ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te.
Perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te.

Ron (da "Le Foglie e il Vento") - 1992

MARCO TRAVAGLIO

passaparola
Non so bene come funziona, non so se si vedrà. So che non potrò vederlo "in diretta", e spero tanto che in rete si riesca a replicare a qualsiasi ora. Perché ascoltare Marco Travaglio è un piacere per i miei neuroni.

Modificato il 20.05.2008
L'ho letto, ed ora l'ho anche ascoltato. Diffondo. Ne vale la pena.

lunedì 19 maggio 2008

MARCO TRAVAGLIO E IL LUNEDI' - 1° intervento

Non l'ho sentito, ma sono ben felice di poterlo leggere.
E diffondere.

"Buongiorno a tutti. Iniziamo questo appuntamento settimanale.
Sono un po' inesperto in questa materia e quindi spero che la cosa venga bene,
ma verrà meglio nelle prossime settimane.

Io vorrei sfogliare con voi i giornali della settimana per mostrare quali sono i problemi che affliggono l'informazione
dei quali tutti noi, tutti voi credo, siamo molto preoccupati.
Parto da un caso che mi ha coinvolto ma che, in realtà, non è il mio caso:
si chiama "caso Schifani" anche se molti l'hanno chiamato "caso Travaglio".

Dieci giorni fa sono stato da Fabio Fazio a raccontare alcune cose già presenti in alcuni libri mai querelati
e in alcuni articoli querelati da Schifani che però ha perso la causa perché un giudice ha stabilito che tutto quello che aveva scritto di lui l'Espresso era sostanzialmente vero,
non c'era alcuna diffamazione.

Quella sera, come già mi era capitato sette anni fa
quando ero andato a presentare un altro libro nelle stesse identiche condizioni da Daniele Luttazzi,
è intervenuta la prima gallina che fa l'uovo, sempre in questi casi,
cioè l'allora ministro e ora capogruppo del Popolo della Libertà provvisoria Maurizio Gasparri
il quale ha dichiarato che ci sarebbero state delle conseguenze politiche.

Per un attimo mi sono domandato "fanno dimettere Schifani?",
in realtà volevano far dimettere me da non so cosa e far cacciare tutti i capi possibili e immaginabili della Rai
come se io avessi chiesto il permesso o addirittura avessi ricevuto ordini dai capi della Rai,
figuriamoci, per dire quelle cose.

Mi ha molto colpito il fatto che tra i più solerti a intervenire
contro il fatto che avessi raccontato una cosa vera, documentata e già nota,
c'è stato il direttore di Rai3 Paolo Ruffini,
già noto per aver collaborato alla chiusura del programma di Sabina Guzzanti "Raiot"
- anche lì perchè si dicevano troppe cose vere tutte insieme.

Ha dichiarato che ho "gratuitamente offeso la seconda carica dello Stato".
Effettivamente era gratis, perché nessuno mi ha pagato per farlo.
In realtà, Ruffini ha un conflitto di interessi quando parla di Schifani.

Forse nessuno, o pochi, lo sanno ma Paolo Ruffini non è [solo] omonimo dell'ex ministro democristiano e dell'ex Cardinale di una certa Palermo anni Settanta:
è il figlio del ministro e il nipote del Cardinale.
Ma di più: la mamma del direttore di Rai3 Ruffini è la sorella dell'On. La Loggia
che non è omonimo dell'attuale parlamentare di Forza Italia
(che era socio di Schifani e di Nino Mandalà, poi condannato per mafia,
nella famosa società Siculabroker tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta): è proprio lui!

Praticamente, Ruffini è il nipote di La Loggia.
Quindi, le storie della Siculabroker gli basterebbe fare un giro di opinioni in famiglia per conoscerle.
E quando afferma che io non posso raccontarle in televisione...
diciamo che sta dicendo che non dovrei rinvangare certe storie di famiglia.
Della sua famiglia.
Si chiama conflitto di interessi, anche se in questo caso Berlusconi non c'entra, ma nessuno l'ha fatto notare.

Pazienza! Meglio sapere con chi si ha a che fare,
chi parla e chi dirige la rete progressista della Rai;
poi ci sono anche le reti dirette dal centrodestra.

A quel punto cos'è successo?
Nessuno ha chiesto a Schifani conto e ragione di quello che è nei documenti
ma, in compenso, hanno cominciato a chiedere conto a me
di una serie di cose che peraltro non ho mai fatto.

Per esempio, l'ottimo giornalista di "Repubblica" D'Avanzo
ha addirittura insinuato in un articolo mellifluo
che io mi fossi fatto pagare le vacanze estive del 2002 o del 2003 da un signore
che è stato poi condannato per mafia
e che io non ho mai visto, né conosciuto, né sentito nominare.

Poi, però, ha scritto "chi potrebbe credere a questa cosa?".
Forse è il primo caso di un giornalista che nella riga sopra scrive una notizia e in quella sotto "ma nessuno ci crede!".
Ma se nessuno ci crede perché la scrivi?
Perché non la verifichi?
Perché non fai il tuo mestiere?

Pazienza, ma questo ha portato a parlare di me e delle mie vacanze
invece di parlare delle società e delle consulenze urbanistiche del presidente del Senato.
Consulenze urbanistiche che, guarda caso, sono state commissionate a Schifani dal comune di Villabate,
uno dei comuni più infiltrati dalla mafia,
e proprio da quel Nino Mandalà che proprio quindici-vent'anni prima
sedeva nella stessa società di brokeraggio con Schifani e La Loggia.
Comune che poi è stato sciolto due volte per mafia,
per cui Schifani non ha potuto portare a termine il suo lavoro a proposito del Piano Regolatore
che secondo il presidente del Consiglio Comunale di Villabate,
Francesco Campanella attualmente in carcere e pentito,
Schifani e La Loggia avevano concordato direttamente con il boss.

Altra lezione di D'Avanzo:
come fai ad accusare della gente di aver avuto rapporti,
anche d'affari, [con queste persone] prima della loro incriminazione e della loro condanna?
Uno non diventa mafioso il giorno in cui lo condannano per mafia o lo arrestano.
Di solito è mafioso fin dalla più tenera età, è difficile la vocazione adulta nella mafia.
Ti reclutano da giovane.

Chi sta a Palermo e si mette in società con certe persone dovrebbe prima informarsi di chi siano.
Chi accetta consulenze da un comune pesantemente infiltrato dalla mafia
non può dire "non lo sapevo".

Prima di lavorare in certi ambienti devi prendere informazioni,
e su Mandalà le informazioni in loco erano piuttosto copiose.
I magistrati, quando arrivano, sono sempre gli ultimi a sapere,
un po' come i cornuti.

Negli ambienti politici - lo diceva già Paolo Borsellino ma anche Giuseppe Aiala nel suo ultimo libro -
chi ha certi rapporti lo si viene a sapere ben prima che la magistratura lo possa mettere nero su bianco.

Altrimenti oggi dovremmo dire che Al Capone non era un mafioso.
Al Capone non è mai stato condannato per mafia ma solo per evasione fiscale.
Dovremmo definire Al Capone il "noto evasore fiscale italo-americano",
secondo il metodo D'Avanzo.

Ma andiamo avanti, non voglio parlare troppo di questo caso ma dei giornali,
di come titolano i loro articoli e di quello che scrivono nei loro articoli.
Naturalmente, la fonte che D'Avanzo indicava,
cioè l'avvocato di questo Aiello che avrebbe detto di avermi pagato le vacanze,
ha scritto a D'Avanzo una letterina su Repubblica in cui diceva
"io non posso essere la sua fonte perché non l'ho mai sentita ne vista".

La risposta di D'Avanzo non è stata "chiedo scusa, mi sono sbagliato, era una balla".
Non ce n'è uno che si prenda la responsabilità di aver detto questa balla.
Nessuno lo sa. La risposta di D'Avanzo sono due righe, uno vera lezione di giornalismo:
"Il ricordo di Michele Aiello - cioè il ricordo che mi aveva pagato le vacanze, che non è vero -
è stato raccolto da fonti vicine all'inchiesta".
"Fonti vicine all'inchiesta".

Tenete presenti queste parole, sono tutte espressioni nuove, neologismi che vengono fuori per l'occasione.
"Fonti vicine all'inchiesta".
Non si sa chi l'ha detto, sentito, riferito.
"Fonti vicine all'inchiesta". Fonti purissime...
Il Riformista: "Travaglio si discolpa su Repubblica: 'Ho pagato io quella vacanza'".

Il titolo è già interessante: "si discolpa".
Ma di che?
Io non mi discolpo di niente, non ho fatto niente!

Ho raccontato le mie vacanze proprio perché non ho niente da nascondere,
mentre a dieci giorni da "Che tempo che fa"
l'unico che non ha ancora spiegato è il presidente del Senato.

Anche perché spontaneamente non lo farà mai.
Ci vorrebbe un giornalista che gli mettesse un microfono sotto il naso
e gli facesse la domanda sulla Siculabroker, sul comune di Villabate e sulle sue consulenze.

Ma purtroppo non è accaduto.

L'unico che gli ha messo sotto il naso il microfono è stato un giornalista del TG1 che, sdraiato carponi, gli ha chiesto:
"Presidente, come agevolare il dialogo tra destra e sinistra?".
Il presidente, naturalmente, ha risposto che il dialogo è importante.
Meglio del dialogo che ha visto in questi giorni:
è stato baciato da Anna Finocchiaro con grande trasporto.
Non se lo poteva immaginare.

Seconda domanda: "Anna Finocchiaro l'ha difesa, è contento?"
Fine dell'intervista.
Nessuna domanda.

Che risponda lui a domande che nessuno gli fa sarebbe abbastanza impensabile,
infatti questo è l'unico Paese in cui uno che ha avuto certi rapporti e ha certi particolari biografici
può diventare, di fatto, il vicepresidente della Repubblica
in quanto seconda carica dello Stato.

En passant cito Il Giornale,
che invece di parlare di Schifani parla di me in un articolo pieno di balle.

A un certo punto c'è scritto che io avrei una rubrica settimanale su Repubblica Torino,
ed è vero, in cui rispondo alle lettere "con il vezzo di un autoritratto firmato dal disegnatore Mannelli".
Ma come faccio ad avere un autoritratto firmato da un disegnatore che non sono io?

Quello si chiama ritratto, l'autoritratto è quello che mi faccio io!
Non si sa più nemmeno che parole usare, in certi casi.
Si usano parole completamente fasulle.
A questo punto che succede?
Le nebbie si diradano, si viene a scoprire che anche la storia delle mie vacanze è una balla,
nessuno chiede scusa - anzi si scrive "fonti vicine all'inchiesta" -
e partono tutte le procedure legali per cercare di tappare la bocca o a chi ha ospitato o a chi ha raccontato questi fatti.

Partono le solite authority,
i soliti consigli di amministrazioni,
le solite commissioni parlamentari di vigilanza.

Tutti organismi politici dove ci sono dentro D'Alema, Fassino, Berlusconi, Fini, Mastella,
travestiti tramite i loro emissari,
che aprono pratiche, minacciano sanzioni, annunciano codici.

Addirittura denunciano violazioni che nessuno ha mai commesso
perché i codici li conoscono soltanto loro
e le regole le conoscono soltanto loro.

Io personalmente una regola conosco:
verificare se una cosa è vera, accertarmi se sia interessante.
Se è vera ed interessante, dirla.

L'unica regola che conosco è che non bisogna violare il codice penale.
Qualcuno ritiene che l'abbia violato?
Lo dimostri in Tribunale.
Qualcuno ritiene di avere qualcosa da rispondere?
Risponda.

Non ho sentito nessuna risposta, solo tante parole al vento.
Segnatevi anche questa: contraddittorio.
Fabio Fazio è l'intervistatore, io l'intervistato.
La cosa accade tutti i sabati e le domeniche sera, si chiama intervista.
Prevede che uno faccia le domande e l'altro dia le risposte.

In questo caso hanno detto che ci voleva il contraddittorio,
una terza persona - non so, la Finocchiaro o Schifani sotto la poltrona -
che sbuca fuori per dire di starmi zitto o che sto raccontando balle.

Ma questo non è mai avvenuto in nessuna intervista!
Tra l'altro al presidente del Senato non mancano i mezzi,
basta che faccia un gesto e si ritrova tutte le telecamere ai suoi piedi
pronte a riferire qualunque sospiro esca dalla sua bocca.

Perfino quando annuncia una lotta solenne e feroce alla mafia,
che verrebbe anche meglio se uno non fosse socio dei mafiosi,
ma non si può avere tutto dalla vita.

La cosa che più mi ha fatto piacere è che questa manovra per screditare chi racconta i fatti non è andata a buon fine:
chi riesce a conquistarsi una credibilità col proprio lavoro,
con la propria serietà,
alla fine ottiene quei famosi riconoscimenti dal basso di cui parlava Enzo Biagi,
che sono incompatibili con i riconoscimenti dall'alto.

Si deve scegliere: se li vuoi dal basso non li avrai dall'alto, e viceversa.

Quindi, svanita la manovra,
mi rimangono alcuni messaggi che mi sono appuntato.

Uno viene da un mio amico che lavora alla Rai a Londra
il quale mi ricordava che, a differenza che nella sua azienda,
in Inghilterra quando un giornalista del servizio pubblico, la BBC,
viene attaccato succede esattamente il contrario di quanto accade in Italia.

Nel 2004 alcuni giornalisti della BBC fecero emergere il dossier Irak,
cioè il dossier di bugie organizzate dal governo Blair d'intesa col governo Bush
per mentire ai popoli occidentali,
raccontare le balle delle armi di distruzione di massa mai trovate
e dei rapporti tra Bin Laden e Saddam Hussein che non esistono.

Quando andò in onda questo scoop il governo attaccò questi giornalisti.
Bene, il presidente e il direttore generale della BBC,
servizio pubblico radiotelevisivo pagato con i soldi degli inglesi,
anziché prendersela con i giornalisti che li avevano messi in difficoltà con i loro scoop sul governo,
si dimisero per difendere i loro cronisti.

Da noi avete visto cos'hanno fatto i vertici della Rai,
hanno detto che io avevo fatto qualcosa di inqualificabile,
evidentemente perché non sono abituati a sentir raccontare la verità
mentre quando vedono uno scendiletto
che mette il microfono sotto il naso del presidente Schifani per chiedergli come agevolare il dialogo...
beh quello gli piace, gli sembra un'intervista vera.

Lì non chiedono il contraddittorio e neanche le domande!
E' una questione di abitudine.
Quando parlano di BBC,
se la guardassero almeno un paio di secondi al giorno per capire così un servizio pubblico radiotelevisivo.

Altra cosa che mi ha fatto piacere
è che molti mi hanno mandato delle citazioni, delle frasi, degli articoli e persino dei detti.
Vorrei concludere con un detto catalano
che una studentessa di Barcellona in Italia per una borsa di studio mi ha mandato,
insieme a uno di Paul Valerie che già conoscevo.

Il detto di Paul Valerie è: "c'è un solo modo per vedere realizzati i propri sogni: svegliarsi".
C'è un altro detto di Paul Valerie: "se non riesci a demolire il ragionamento, cerca almeno di demolire il ragionatore".

La stessa cosa avviene quando non riesci a demolire i fatti,
che hanno una loro forza intrinseca,
cerca almeno di demolire chi li ha raccontati.

Infine, il detto catalano,
che questa ragazza mi ha segnalato dicendomi che non le viene in mente niente di più preciso
per descrivere la situazione che sta vivendo in Italia,
la qual cosa la sgomenta parecchio.

E con questa vi lascio: "ci pisciano addosso e ci dicono che sta piovendo".
Ciao, a lunedì prossimo."

Da: BeppeGrillo - Ci pisciano addosso e ci dicono che piove. 19.05.2008
(In streaming ogni lunedì alle ore 14.00).

194 RAGIONI PER SOSTENERE UNA LEGGE

Così esordisce il testo di una legge che tanto viene criticata (da chi non sa bene cosa sia una gravidanza) ma che poi così male non è:
"Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.
Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite".


Ecco la legge:


Credo che ciascuno debba difendere in ogni modo il diritto alla vita, credo che la vita umana sia il bene per eccellenza (ne abbiamo una sola!).
Penso anche che ci siano vie più sensate per farlo che accanirsi contro la possibilità di scelta di potenziali genitori che tali non desiderano essere.

Credo che nascere sia un diritto, ma che lo sia anche più avere una vita dignitosa, soddisfacente e stimolante. Che questa legge non vada cambiata, ma applicata fino in fondo. Per esempio "contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza", e fornendo un supporto reale e concreto ai neo-genitori.

J. Ratzinger ha recentemente detto qualcosa che condivido: " ... diversi problemi continuano ad attanagliare la società odierna, impedendo di dare spazio al desiderio di tanti giovani di sposarsi e formare una famiglia per le condizioni sfavorevoli in cui vivono. La mancanza di lavoro sicuro, legislazioni spesso carenti in materia di tutela della maternità, l'impossibilità di assicurare un sostentamento adeguato ai figli, sono alcuni degli impedimenti che sembrano soffocare l'esigenza dell'amore fecondo, mentre aprono le porte a un crescente senso di sfiducia nel futuro" da tgcom

Affrontare seriamente questi temi, promuovendo in parallelo una campagna di informazione vera sulla contraccezione e sull'educazione sessuale (rivolta a giovani e meno giovani!) porterebbe in modo naturale a relegare la pratica dell'aborto a pochi casi particolari riferiti a situazioni fisicamente o socialmente patologiche.

Non abbiamo dei servizi davvero utili e realmente fruibili a supporto dei genitori che lavorano, "maternità" è tuttora sinonimo di inabilità al lavoro, "carriera" e "famiglia" rimangono per la maggioranza delle persone due opzioni alternative e mutualmente esclusive.

Ridicolo questo attaccamento alla vita senza tenere conto delle conseguenze che nascere porta con sé.
Per ora sarebbe più utile e caritatevole battersi seriamente contro la pena di morte, per fare un esempio. Impegnarsi perchè i diritti fondamentali degli esseri umani siano rispettati, sempre e in ogni luogo (cosa che non avviene da nessuna parte fino in fondo!).

domenica 18 maggio 2008

sabato 17 maggio 2008

TAGLI ALLE SPESE



Soldi ben spesi, non c'è che dire.
A chi devo rivolgermi per il rimborso della mia quota?

giovedì 15 maggio 2008

ARCORIENTE 2007 - ARCO (Trento)

Vorrei contribuire a far conoscere questa iniziativa. Perché in qualche modo mi coinvolge personalmente, e perché si tratta di una manifestazione che mi piace!




Sabato 17 maggio 2008 dalle ore 16 alle 18,
ad Arco in Piazzale Segantini (dietro la Chiesa).
ArcOriente nasce a settembre 2007 per dare visibilità alle Arti Marziali, perchè vengono messe sempre un po' in disparte, perchè altre attività più rinomate riempiono la scena... Per questo motivo abbiamo voluto organizzare un evento che facesse conoscere le "misteriose" associazioni sportive che diffondono da anni le Arti Marziali ad Arco!
ArcOriente è alla sua seconda edizione e diventerà sicuramente un appuntamento fisso nel Panorama degli Eventi del Comune di Arco.
La rilevanza dell'evento è sottolineata dalla concessione del Patrocinio del Comune di Arco.
Quest'anno ad ArcOriente sono stati invitati a partecipare importanti Maestri provenienti da altre regioni.

Dalle 14 alle 19 sarà possibile ricevere informazioni sulle associazioni e le Arti Marziali presso il banco informativo allestito per l'occasione.

martedì 13 maggio 2008

DA VICINO NESSUNO E' NORMALE

« La follia è una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla. Il manicomio ha qui la sua ragion d'essere »
Franco Basaglia

La legge 13 maggio 1978, n.180, la Legge Basaglia, quella che ha di fatto abolito i "manicomi", compie 30 anni.
Imperfetta, o perfettibile come tutte le norme, ha il pregio indiscutibile di considerare l'individuo nella sua unicità ed interezza, pur nel disagio:
"Nei casi di cui alla presente legge e in quelli espressamente previsti da leggi dello Stato possono essere disposti dall'autorità sanitaria accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione, compreso per quanto possibile il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura.
...
Nel corso del trattamento sanitario obbligatorio chi vi è sottoposto ha diritto di comunicare con chi ritenga opportuno.
Gli accertamenti e i trattamenti sanitari obbligatori di cui ai precedenti commi devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare il consenso e la partecipazione da parte di chi vi è obbligato"
.


NOI SIAMO GLI ERRORI CHE PERMETTONO LA VOSTRA INTELLIGENZA
L' Accademia della Follia è un progetto insano e bellissimo, teatrale e culturale, dove "la sofferenza individuale trova lo spazio delle parole e dei gesti".
Claudio Misculin e la sua compagnia teatrale di "soggetti a rischio" vanno oltre la legge 13 maggio 1978, n. 180, che ha deistituzionalizzato la malattia, ponendosi l'ambizioso obiettivo di deistituzionalizzare la follia.

Buon compleanno alla Legge 180, e buon lavoro all' Accademia della Follia!

lunedì 12 maggio 2008

MONDO ROVESCIO - raddrizzando banane

Marco Travaglio a CheTempoCheFa 10 maggio 2008

Un altro intervento di Marco Travaglio, qualche minuto di parole tra loro connesse, un esempio ormai più unico che raro di uso corretto della grammatica, del lessico, della sintassi. Già per questo è un piacere ascoltarlo.
Ma i contenuti? Marco Travaglio, con tono pacato e sottilissima ironia, ci racconta in modo semplice e diretto alcuni fatti accaduti e che accadono.
Supportati da documenti ufficiali, da dati oggettivi. Non ci siamo più abituati.

Le notizie che ogni volta vengono riportate dai media però non accennano quasi o per nulla ai contenuti. Si rivolgono tutte alle reazioni, alle polemiche, a valutazioni soggettive. Danno spazio alle chiacchiere, e mai ai dati oggettivi.

Cosa succede: "Travaglio ha fatto alcune dichiarazioni, tratte dal libro scritto con Gomez: “Se li conosci, li eviti” e da: “I complici” di Lirio Abbate e Gomez. Nessuno ha chiesto in questi mesi il ritiro dei libri. Perché?
Travaglio ha avuto il torto di fare le dichiarazioni in televisione. Milioni di italiani che non leggono i libri lo hanno potuto ascoltare. Il problema è nel media, non nel messaggio. RAISET è cosa loro
" (BeppeGrillo.it).
In apertura, Fazio chiede a Travaglio quante querele ha già ricevuto per questo libro. E Marco Travaglio risponde: "Zero. Perchè quelli che querelano non leggono libri".

Ed infatti, all'indomani della trasmissione, ecco le "notizie": politici indignati per le dichiarazioni di Travaglio. Come ormai siamo abituati, NON certo per i contenuti denunciati dal libro (forse che questi non siano confutabili?), ma perchè "non ci si può permettere di dire certe cose".

A me sembra che questa si chiami omertà.

Viene messa in piazza la vita privata di chicchessia, e nessuno se ne stupisce. Ma non è ammissibile secondo qualche strana logica parlare apertamente di comportamenti di personaggi pubblici che costituiscono reati, che sono scorretti, ingiusti, criminosi. Questo no.
Così possiamo sapere se Tizio trascorre una serata intima con compagnie a pagamento, il che di per sé non ha ripercussioni dirette sull'andamento di un Paese, ma assolutamente nessuno può permettersi di riportare che in Parlamento ci sono persone che hanno o hanno avuto contatti diretti con esponenti della Mafia.
Il che è più probabile che abbia conseguenze molto forti sul Governo del nostro Stato, della "cosa pubblica". E quindi anche della nostra vita privata.
Come osserva correttamente Travaglio: ... se tu non arrivi alla fine del mese c'entra il fatto che quello ruba! ... .

in "Il silenzio di Schifani", da Voglio scendere :
... Marco Travaglio si è limitato a raccontare un fatto che riguarda la biografia di Renato Schifani. Quel fatto è vero o è falso? Ha una rilevanza penale? Ha una rilevanza politica? Interessa l’opinione pubblica, visto che nel frattempo Schifani è stato eletto presidente del Senato? Interessa l’opposizione che pure siede in Senato? Interessa il giornalismo italiano che in certi casi ha persino studiato alla Columbia University? ...

Cosa si può fare?
Un invito: spegnamo la TV e leggiamo qualche libro in più.
E per informarci, usiamo Internet. Arriva tutto, fonti "ufficiali" e non. E' veloce e divertente, e possiamo "scegliere" quali spunti di riflessione approfondire.

domenica 11 maggio 2008

GOMALANBRASS QUINTET

Ho sentito per la prima volta i Gomalanbrass Quintet lo scorso anno.
In val Gardena, a Malga Caret, il 22 agosto, per il concerto "Suoni delle Dolomiti".
Su un prato in montagna. Davvero suggestivo.
La mia competenza in materia musicale è più nulla che scarsa, ma suggerisco ugualmente a tutti di andare a conoscere questi cinque "pazzi scatenati", che oltre a sapersi dimostrare davvero divertenti ... pare siano anche bravissimi!
Un "assaggino":

mercoledì 7 maggio 2008

UOMINI D'ONORE

I 18 CONDANNATI DEFINITIVI IN PARLAMENTO (Aggiornato a Maggio 2008)

Berruti Massimo Maria (FI)
Bonsignore Vito (Udc - Parlamento Europeo)
Borghezio Mario (Lega Nord - Parlamento Europeo)
Bossi Umberto (Lega Nord)
Cantoni Giampiero (FI)
Carra Enzo (PD)
Ciarrapico Giuseppe (PDL)
De Angelis Marcello (AN)
Dell’Utri Marcello (FI)
Farina Renato (FI)
La Malfa Giorgio(FI-PRI)
Maroni Roberto (Lega Nord)
Nania Domenico (AN)
Papania Antonio (PD)
Naro Giuseppe (UDC)
Sciascia Salvatore (FI)
Tomassini Antonio (FI)


... e non sono stati menzionati gli indagati, i condannati nei vari gradi di giudizio ...
Va di moda parlarne (e nulla più, s'intende). Mi piacerebbe che ci si indignasse davvero. Un pubblico dipendente DEVE avere la "fedina penale" pulita.
Reati come corruzione, concussione, falso, abuso d'ufficio, favoreggiamento, lesioni dolose, appropriazione indebita ... non sono tollerabili da parte di chi dovrebbe amministrare la Cosa Pubblica.
Sono reati a danno di tutti noi. Rubano i nostri soldi, usano le nostre sostanze e le nostre cose per arricchire pochi ed affamare i molti, hanno affossato un Paese che avrebbe bisogno solamente di un po' di legalità e di senso civico.
NON è ammissibile. NON può diventare un'abitudine. NON possiamo pensare che non si debba cambiare.

Click sul banner per qualche informazione in più.
(E per favore, indignatevi!)
Basta! Parlamento pulito

martedì 6 maggio 2008

BANDIERE E PERSONE

Il 2 maggio un ragazzo di 29 anni è stato picchiato selvaggiamente per futili motivi.
Ieri sera è morto.

Da corriere.it del 2 maggio 2008:
VERONA - Restano disperate le condizioni del giovane veronese rimasto vittima di un pestaggio avvenuto la notte del primo maggio, nel centro del capoluogo scaligero. I medici di terapia intensiva dell'ospedale di borgo Trento temono per la vita di Nicola Tommasola, 29 anni, di Santa Maria di Negrar (Verona), disegnatore in un'officina meccanica, aggredito da un gruppo di cinque persone, italiani non ancora identificati, mentre era in compagnia di due amici.

Da corriere.it del 5 maggio 2008
«Tolleranza zero» contro i neonazi che hanno pestato selvaggiamente Nicola Tommasoli, il giovane di Verona dichiarato clinicamente morto dopo quattro giorni di agonia. «Quel gruppo neonazista va preso, messo in galera e rieducato, non ci può essere nessun tipo di solidarietà». Però, rispetto a questo episodio, sono «molto più gravi» le contestazioni dei giorni scorsi della sinistra radicale contro la Fiera del libro di Torino (durante le quali sono state bruciate alcune bandiere israeliane, ndr). Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante le registrazioni di "Porta a Porta". «L'aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri sociali torinesi - ha spiegato Fini - sono due fenomeni che non possono essere paragonati». A giudizio del presidente della Camera, in sostanza, se dietro l'aggressione di Verona non c'è alcun «riferimento ideologico», a Torino le frange della sinistra radicale «cercano in qualche modo di giustificare con la politica antisionista» un autentico antisemitismo, veri e propri «pregiudizi di tipo politico-religioso». Su questo, sottolinea Fini, «c'è un consenso non dico di massa, ma una posizione politicamente considerata legittima da una parte della sinistra radicale».


Sono d'accordo con Fini: l'uccisione di una persona non può essere paragonata ai danneggiamenti di cose, né all'espressione - seppure verbalmente violenta - di idee.
(Peccato che proprio lui abbia proposto questa azzardata comparazione!)

Non voglio entrare nel merito delle ideologie, delle prese di posizione di parte. Credo sia gravissimo mettere a confronto il danneggiamento di cose con l'aggressione alle persone.

Altre bandiere sventoleranno. Si tratta di oggetti. Nicola, come ciascuno di noi, aveva una vita sola.
Qui entra in gioco la difesa della vita.
Unica, irripetibile, intoccabile.
Nessun uomo dovrebbe mai privare un'altro di questo bene.

domenica 4 maggio 2008

LIBERTA' DI ESPRESSIONE - FATTI, NON PAROLE


E' ancora in corso la raccolta firme per i tre referendum sulla libertà di informazione.

Per tutto il mese di maggio puoi andare a firmare a Trento, presso gli uffici del Comune.
Sabato 10 maggio, dalle ore 10 alle ore 22,
puoi firmare anche in via Manci .

Referente: Francesco Ghensi

Di cosa si tratta? I media non ne parlano, e quando lo fanno tendono a riportare informazioni marginali, inesatte, quando non addirittura rovesciate.
Al di là dello spettacolo, delle etichette e dei "vaffa", che altro scopo non hanno se non quello di rendere visibile l'evento, l'iniziativa è davvero sensata, ed è importante. Prima di liquidare come "buffonate" o come "antipolitica" un qualcosa che non conosciamo, informiamoci!

Questi sono i tre quesiti, che si possono leggere per intero qui :
- abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria
- abolizione dell'ordine dei giornalisti
- abolizione della legge Gasparri

E qui sotto ("spezzato") c'è una parte dell'intervento di Marco Travaglio a Torino lo scorso 25 aprile.
In termini semplici e chiari, con la professionalità e simpatia che gli sono proprie, spiega "di cosa si tratta". Qualche minuto di ascolto speso bene!