I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

venerdì 23 maggio 2008

23 maggio 1992 - 23 maggio 2008

BERLUSCONI - L’anniversario dela strage di Capaci «è un momento di memore riflessione» sul loro «sacrificio». Lo scrive il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato alla signora Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone.
da: corriere.it

Fa sempre bene ricordare i fatti e non limitarsi ad ascoltare i commenti.
Qualche copincolla, preso qua e là.


Ripresentiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata dal magistrato Paolo Borsellino il 19 Maggio 1992 ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, così come è andata in onda in televisione. L'intervista venne registrata quattro giorni prima dell'attentato di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone. Due mesi dopo (il 19 luglio) lo stesso Borsellino fu ucciso nell'attentato di via D'Amelio a Palermo. In questa intervista si parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia.
da: comedonchisciotte
L'intervista da ascoltare:


I pentiti hanno parlato, le Procure hanno riempito pagine e pagine di verbali. Sul registro degli indagati, a Caltanissetta e Firenze, sono finiti Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Indicati, per motivi di segretezza dell'indagine, rispettivamente come "Alfa" e "Beta", "Autore uno" e "Autore due".
A Firenze, la prima inchiesta sui mandanti occulti è stata archiviata il 14 novembre 1998: il coinvolgimento di "Autore uno e due - sostiene comunque il gip nelle due pagine del provvedimento - è un'ipotesi che conserva una sua plausibilità". E le indagini adesso continuano, anche se contro ignoti, ripartendo da quegli elementi.
da: falconeborsellino.net

Chi fa il proprio dovere viene spesso emarginato, screditato, abbandonato.
Se lo fa bene, con caparbietà e contro i poteri forti ed ingiusti, rischia di essere ucciso.
Falcone e Borsellino sono morti. Al Governo abbiamo indagati e condannati. C'è qualcosa di sbagliato, e ne siamo tutti un po' responsabili.

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