I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

martedì 6 maggio 2008

BANDIERE E PERSONE

Il 2 maggio un ragazzo di 29 anni è stato picchiato selvaggiamente per futili motivi.
Ieri sera è morto.

Da corriere.it del 2 maggio 2008:
VERONA - Restano disperate le condizioni del giovane veronese rimasto vittima di un pestaggio avvenuto la notte del primo maggio, nel centro del capoluogo scaligero. I medici di terapia intensiva dell'ospedale di borgo Trento temono per la vita di Nicola Tommasola, 29 anni, di Santa Maria di Negrar (Verona), disegnatore in un'officina meccanica, aggredito da un gruppo di cinque persone, italiani non ancora identificati, mentre era in compagnia di due amici.

Da corriere.it del 5 maggio 2008
«Tolleranza zero» contro i neonazi che hanno pestato selvaggiamente Nicola Tommasoli, il giovane di Verona dichiarato clinicamente morto dopo quattro giorni di agonia. «Quel gruppo neonazista va preso, messo in galera e rieducato, non ci può essere nessun tipo di solidarietà». Però, rispetto a questo episodio, sono «molto più gravi» le contestazioni dei giorni scorsi della sinistra radicale contro la Fiera del libro di Torino (durante le quali sono state bruciate alcune bandiere israeliane, ndr). Lo ha dichiarato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante le registrazioni di "Porta a Porta". «L'aggressione dei naziskin veronesi e la violenza dei centri sociali torinesi - ha spiegato Fini - sono due fenomeni che non possono essere paragonati». A giudizio del presidente della Camera, in sostanza, se dietro l'aggressione di Verona non c'è alcun «riferimento ideologico», a Torino le frange della sinistra radicale «cercano in qualche modo di giustificare con la politica antisionista» un autentico antisemitismo, veri e propri «pregiudizi di tipo politico-religioso». Su questo, sottolinea Fini, «c'è un consenso non dico di massa, ma una posizione politicamente considerata legittima da una parte della sinistra radicale».


Sono d'accordo con Fini: l'uccisione di una persona non può essere paragonata ai danneggiamenti di cose, né all'espressione - seppure verbalmente violenta - di idee.
(Peccato che proprio lui abbia proposto questa azzardata comparazione!)

Non voglio entrare nel merito delle ideologie, delle prese di posizione di parte. Credo sia gravissimo mettere a confronto il danneggiamento di cose con l'aggressione alle persone.

Altre bandiere sventoleranno. Si tratta di oggetti. Nicola, come ciascuno di noi, aveva una vita sola.
Qui entra in gioco la difesa della vita.
Unica, irripetibile, intoccabile.
Nessun uomo dovrebbe mai privare un'altro di questo bene.

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