I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

mercoledì 25 dicembre 2013

FURTO

Pensiero rubato.

La solitudine più devastante non si avverte quando siamo da soli. Ma quando ci troviamo con altre persone. Persone che ci guardano, ma senza vederci. Che ci sentono, ma senza ascoltarci. O peggio, che ci giudicano, ma senza conoscerci.

martedì 24 dicembre 2013

NON E' FINITO


"C'è un concetto che corrompe e altera tutti gli altri.
Non parlo del Male, il cui limitato impero è l'Etica; 
parlo dell'infinito".







Jorge Luis Borges

mercoledì 4 dicembre 2013

PERSEVERANZA

Bertrand Russel (1872-1970)

My sentiment, exactly.

sabato 30 novembre 2013

ERRARE HUMANUM EST

Sbagliare fa parte della natura umana.
Siamo progettati per essere fallibili, il che per lo più porta a risultati accettabili, spesso ottimali.

Una bugia non è un errore.
Mentire ed ingannare non è sbagliare.
Lo si fa con il preciso intento di raggiungere uno scopo.

L'errore si configura quando mentendo ed ingannando otteniamo un risultato diverso da quello che ci aspettavamo.

Uno sbaglio può essere compreso, a volte giustificato,
in termini di uso comune "perdonato".
Ma questo presuppone che chi l'ha commesso sia consapevole di averlo fatto.

Chi inganna non chiede scusa.
Chi mente non pensa di avere sbagliato.
Chi truffa lo fa con dolo, premeditazione, impegno.

La disonestà non è uno sbaglio.




martedì 26 novembre 2013

CIO' CHE NON SI PUO' DIRE




"Le cose bisogna dirle.
Bisogna dirle subito le cose. 
Perché tenersele dentro, stanno lì e fanno male.
[...]
Per aiutarti, ... tutti fanno a gara per aiutarti a DIMENTICARE.
[...]
Perché devo dimenticare?
C'è qualcosa che non si può dire? Qualcosa che da fastidio?
A chi?
Cosa non devo dire?
Ciò che non si può dire.

[...]
Per morire non occorre andare al Camposanto. 
Basta poco.
[...]


Lo spunto di uno spettacolo teatrale che racconta una "piccola" grande tragedia,
come tante, come troppe, evitabilissima.

Un racconto che suscita emozioni, la narrazione di qualcosa che è accaduto realmente.
Il pretesto per urlare che la verità può (e dovrebbe) essere detta.
E che questo non dovrebbe essere appannaggio esclusivo degli artisti.
I racconti "scomodi" ma veri
sono tollerati in un contesto di produzione e divulgazione artistica,
in teatro, in un romanzo, in un saggio, un dipinto.
A volte anche apprezzati.

Non sono ben accetti nella vita quotidiana, nel reale,
Dove si apprezza chi la verità tace e non chi invece la verità dice.


Fa riflettere. Amaramente.

Andrea Castelli.

Teatro di Cavalese - 2002
La tragedia del Cermis.

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Forse sarebbe meglio non pensarci più.
invece io ci penso. Ci penso.
Testardo, lo so, ma non riesco a tenermelo dentro, 

non ce la faccio proprio.

"E dai, è successo quel che è successo, è andata come è andata, 
vedrai che il tempo aggiusterà le cose".
BALLE.

Il tempo non aggiusta proprio niente il tempo, ...
io devo dirlo quello che ho dentro.
Devo dirlo, dirlo a qualcuno ... 

Devo dire ciò che non si può dire.

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Non ce l'ho con l'America.
Ce l'ho con l'imbecillità.
E l'imbecillità, oltre a non avere sesso e religione, non ha Patria.


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lunedì 25 novembre 2013

LA VIOLENZA NON E' UGUALE PER TUTTE

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non Governative (ONG) ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno. 

"Si chiama “violenza”, includendo quella di genere, quella che si realizza su una persona opprimendone l’autodeterminazione".

"Se dentro casa io mi ribellassi al potere di un uomo che intende controllare e reprimere la mia lotta per l’autonomia,  non si chiamerebbe violenza quella oppressione? Com’è perciò possibile che mi venga detto di esigere la libertà di dissentire, scegliere, autodeterminare la mia esistenza a casa se, invece, quando scendo in piazza per rivendicare il diritto a un tetto e al reddito si fa di tutto per farmi apparire una criminale e si dirà che sono un problema di ordine pubblico?"


Qualche mese fa ho assistito mio malgrado, sul luogo di lavoro, ad una conversazione tra uomini (il titolare ed alcuni dipendenti di una medesima azienda) che commentavano l'omicidio di una donna (la notizia sul Gazzettino on line).
Alcuni di questi in particolare avevano conosciuto personalmente la donna in questione, con la quale avevano lavorato per un periodo.
L'esordio nel definire la loro conoscente defunta è stato qualcosa del tipo "una gran gnocca" (concetto ripetuto più volte con varie perifrasi ed espressioni anche non verbali piuttosto colorite). 
Nessun accenno alla personalità, agli interessi, alla professionalità, naturalmente.

La conversazione è poi proseguita con l'osservare come l'attributo di "gran gnocca" della signora in questione fosse causa di antipatie nei suoi confronti da parte delle colleghe (naturalmente femmine), le quali usavano riservarle trattamenti poco professionali e di grande ostilità.
Comportamenti questi stigmatizzati come tipicamente femminili, illogici, infondati e ingiustificati.
Oltre che "cattivi". 
La sentenza finale è stata qualcosa come "Solo le donne sono capaci di tanta crudeltà. Un uomo non lo farebbe mai".
(Acuta analisi, argomentazioni di grande spessore, è sempre un piacere assistere a questo tipo di chiacchiere da bar senza poterle scansare).

Ho finto di ignorare la cosa.
Ho omesso di far notare loro che la ragazza è stata uccisa. 
E non dalle sue colleghe.
Bensì probabilmente da un uomo. Il suo datore di lavoro, tra l'altro.

L'omicidio è violenza.
Ma è anche vero che non è l'unica forma.
Che le cattiverie, la perfidia che si incontra quotidianamente sui luoghi di lavoro non è da sottovalutare.
Ho omesso anche di ricordare loro che troppo spesso nei contesti lavorativi e professionali i comportamenti che avevano condannato verbalmente poco prima sono perpetrati da maschi sulle colleghe e proprio in quanto femmine.
E che se ci guardassimo attorno senza preconcetti, con la voglia di vedere davvero, non potremmo affermare senza mentire che "Solo le donne sono capaci di tanta crudeltà. Un uomo non lo farebbe mai".

Non è così.









domenica 6 ottobre 2013

CONTRO CORRENTE

 

  When everything seem to be going against you, remember that the airplane takes off against the wind,
not with it ....
” 


Henry Ford

mercoledì 4 settembre 2013

domenica 28 aprile 2013

...

Blessed is the Person who expects nothing,
for he/she shall never be disappointed.

sabato 20 aprile 2013

ALFA PRIVATIVO

Apolide.

sabato 9 marzo 2013

CERCASI CERVELLO


Davvero per essere felici è consigliabile non pensare?

Forse no. Credo di no.
Ho deciso. No.

Ai postumi l'ardua sentenza.


giovedì 10 gennaio 2013