I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

lunedì 25 dicembre 2017

LA LIETA NOVELLA



Some things in life are bad
They can really make you mad
Other things just make you swear and curse
When you're chewing on life's gristle
 
Don't grumble, give a whistle
And this'll help things turn out for the best

And always look on the bright side of life
Always look on the light side of life
If life seems jolly rotten
There's something you've forgotten
And that's to laugh and smile and dance and sing
When you're feeling in the dumps
Don't be silly chumps
Just purse your lips and whistle, that's the thing
 
And always look on the bright side of life
Come on!
Always look on the right side of life
For life is quite absurd
And death's the final word
You must always face the curtain with a bow

Forget about your sin
Give the audience a grin
Enjoy it, it's your last chance anyhow
So, always look on the bright side of death
A-just before you draw your terminal breath
Life's a piece of shit
When you look at it
Life's a laugh and death's a joke, it's true

You'll see it's all a show
Keep 'em laughing as you go
Just remember that the last laugh is on you
 
And always look on the bright side of life
Always look on the right side of life
C'mon Brian, cheer up!
Always look on the bright side of life
Always look on the bright side of life

Worse things happen at sea, you know
Always look on the bright side of life
I mean, what have you got to lose
You know, you come from nothing, you're going back to nothing
What have you lost? Nothing!
Always look on the right side of life...

Nothing will come from nothing, you know what they say?
Cheer up you old bugger, c'mon give us a grin!
There you are, see, it's the end of the film
Incidentally, this record is available in the foyer
Some of us have to got live as well, you know
Who do you think pays for all this rubbish
They're not gonna make their money back, you know
I told them, I said to them, Bernie, I said they'll never make their money back

 
 

mercoledì 20 dicembre 2017

THE SHOW MUST GO ON



 
"The Show Must Go On"


Empty spaces - what are we living for
Abandoned places - I guess we know the score
On and on, does anybody know what we are looking for...
Another hero, another mindless crime
Behind the curtain, in the pantomime
Hold the line, does anybody want to take it anymore
The show must go on, The show must go on

Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on.

Whatever happens, I'll leave it all to chance
Another heartache, another failed romance
On and on, does anybody know what we are living for?
I guess I'm learning, I must be warmer now
I'll soon be turning, round the corner now
Outside the dawn is breaking
But inside in the dark I'm aching to be free
The show must go on - The show must go on
Inside my heart is breaking
My make-up may be flaking
But my smile still stays on
My soul is painted like the wings of butterflies
Fairytales of yesterday will grow but never die
I can fly - my friends

The show must go on - The show must go on
 I'll face it with a grin
I'm never giving in
On - with the show -
I'll top the bill, I'll overkill
I have to find the will to carry on
On with the - On with the show - The show must go on...


The Show Must go on. 
20.12.2013-20.12.2017 





mercoledì 13 dicembre 2017

ETICA UMANA




"La vita retta è quella ispirata dall'amore e guidata dalla conoscenza".
Bertrand Russel.








"Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici".
Margherita Hack




"... vi prego, non commettete l'errore di pensare che le arti e le scienze siano in conflitto le une con le altre. Questa è una recente, stupida e dannosa idea. Non dovete essere persone a-scientifiche per creare meravigliosa arte, per scrivere cose bellissime. 
Se vi serve una prova: Twain, Douglas Adams, Connegut, McEwen, Sagan, Shakespeare, Dickens. Tanto per cominciare.
Non dovete essere persone superstiziose per essere poeti/e. Non dovete odiare le tecnologie d'ingegneria genetica per apprezzare e avere a cuore la bellezza del pianeta. Non dovete appellarvi a un'anima per essere compassionevoli. 
La Scienza non è un corpo di conoscenze nè un sistema di credenze; è soltanto un termine che descrive l'acquisizione incrementale della conoscenza umana attraverso l'osservazione. La scenza è meravigliosa. Le arti e le scienze devono lavorare assieme per migliorare il modo in cui la conoscenza viene comunicata. ..."

"L'empatia è intuitiva, ma è anche qualcosa su cui si può lavorare, intellettualmente". 
Tim Minchin

L'etica, l'empatia, sono umane e non hanno a che vedere con la metafisica. 
La scienza non è arida, né cinica, nè anaffettiva. 
Non è necessario inventarsi personaggi immaginari per apprezzare ciò che ci circonda e comportarsi in modo corretto nei confronti di sé stessi/e e delle altre persone.
Sarebbe sufficiente porsi all'ascolto, osservare e studiare.

E poi si muore. E questo è confortante.





giovedì 30 novembre 2017

COLONNE SONORE




Accendi la radio, una fredda mattina di fine novembre, la morte nel cuore, letteralmente.
Addosso appiccicata una sensazione di aria nuova, che senti potenzialmente tossica, ma che in quel momento è l'unica che hai voglia di respirare.
Ascolti un motivo accattivante, che leghi alla situazione. 
Sopravvivi. 
Il tempo passa, alternativamente respiri e soffochi. E soffochi. E soffochi. 
E riascolti il motivetto accattivante. In apnea. 
Colonne sonore senza senso per polmoni atrofizzati. 
29-30 novembre + 365
Regret - nostalgia per qualcosa che non è mai esistita.
"I wanna talk to you."
"The last time we talked, Mr. Smith, you reduced me to tears. I promise you it won't happen again."

Do I attract you?
Do I repulse you with my queasy smile?
Am I too dirty?
Am I too flirty?
Do I like what you like?

I could be wholesome
I could be loathsome
I guess I'm a little bit shy
Why don't you like me?
Why don't you like me without making me try?

I try to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I've gone identity mad!

I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Why don't you walk out the door!

"Getting angry doesn't solve anything"

How can I help it
How can I help it
How can I help what you think?
Hello my baby
Hello my baby
Putting my life on the brink
Why don't you like me
Why don't you like me
Why don't you like yourself?
Should I bend over?
Should I look older just to be put on your shelf?

I try to be like Grace Kelly
But all her looks were too sad
So I try a little Freddie
I've gone identity mad!

I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Walk out the door!

Say what you want to satisfy yourself
But you only want what everybody else says you should want
should want

I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Walk out the door!

I could be brown
I could be blue
I could be violet sky
I could be hurtful
I could be purple
I could be anything you like
Gotta be green
Gotta be mean
Gotta be everything more
Why don't you like me?
Why don't you like me?
Walk out the door!

"Humphry! We're leaving."
"Cha-ching!"

lunedì 27 novembre 2017

TEMPISMO


"Arriviamo delusi a ogni età della vita, 
perché potremmo fare 
(anzi ci viene offerto) 
ciò che ci sarebbe piaciuto 
in una età precedente. 

Oggi rifiutiamo 
ciò che ieri ci avrebbe lusingato. 
Tutto, insomma, arriva tardi.

Non parliamo poi della morte, 
che arriva quando non ci interessa più." 

Ennio Flaiano, Diario degli errori.

domenica 12 novembre 2017

NON BISOGNEREBBE


Non bisognerebbe mai ritornare:
perchè calcare i tuoi vecchi passi,
calciare gli stessi sassi,
su strade che ti han visto già a occhi bassi?
Non troverai quell' ombra che eri tu

e non avrai quell' ora in più
che hai dissipato e che ora cerchi;
si scioglierà impossibile il pensiero
a rimestare il falso e il vero
in improbabili universi.

Eppure come un cane che alza il muso e annusa l' aria
batti sempre la tua pista solitaria
e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo traccia
torni dove niente ti aprirà le braccia...

E rimpiangere, rimpiangere mai.
Come piovigginano le vecchie cose:
perchè fra i libri schiacciare rose
di risa paghe e piene delle spose?
E buttar via un' incognita e uno scopo,
trascurare il giorno dopo
come se chiudesse sempre;
studiar la stessa pagina di storia
conosciuta già a memoria,
date e luoghi impressi a mente.

Ma gocciola da sempre sul bagnato, tesoriere dei tuoi giorni,
di chi ha preso e di chi ha dato.
E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora
la poetica consueta è "dell' allora"...

Primo, non ricordare,
perchè i ricordi sono falsati,
i metri e i cambi sono mutati
per la spietata legge dei mercati.
E' come equilibrarsi sugli specchi,
ad ogni occhiata un po' più vecchi,
opachi, muti e deformanti.
Frugare dentro ai soliti cassetti
dove non c'è quel che ci metti
e mai le cose più importanti.

E invece come tutti sempre lì a portarli addosso, a ricercare
quel sottile straccio rosso
che lega il tempo assente ed il presente e nella mente,
tutto questo poi ci si confonderà,
tutto questo poi ci si...

Non bisognerebbe mai ricordare...

giovedì 2 novembre 2017

COSE PERDUTE PER SEMPRE



Chi ha provato il volo
camminerà guardando il cielo 
perché là è stato,
e là vuole tornare. 










Un piccolo gatto 
trasforma il ritorno in una casa vuota 
nel ritorno a casa.
(Pam Brown)





Perdere la propria casa significa perdere la propria identità.
Perdere i punti di riferimento che ci fanno sentire protetti, che ci fanno sentire noi.
Che ci permettono di funzionare.

La casa non è un luogo, è rifugio, progetti, lavoro, sacrifici, momenti di condivisione e amore.
La casa contiene e protegge la nostra storia, i nostri ricordi.



Perdite irreversibili. 
Vita rubata.
Ferite che non rimarginano.



L’unico modo per difendersi 
da una persona narcisista e manipolatrice 
e’ quello di evitarla 
e non avere alcun contatto con lei.

mercoledì 1 novembre 2017

FIDARSI E' BENE (?)



 












"Il modo migliore 
per scoprire 
se ci si può fidare di qualcuno 
e di dargli fiducia". 
(Ernest Hemingway)




domenica 22 ottobre 2017

SONO SOLO CANZONETTE



Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che

Che figata andare al mare quando gli altri lavorano
Che figata fumare in spiaggia con i draghi che volano
Che figata non avere orari né doveri o pensieri
Che figata tornare tardi con nessuno che chiede “dov’eri?”
Che figata quando a casa scrivo
Quando poi svuoto il frigo
Che fastidio sentirti dire “sei pigro”
Sei infantile, sei piccolo
Che fastidio guardarti mentre vado a picco
Se vuoi te lo ridico
Che fastidio parlarti, vorrei stare zitto
Tanto ormai hai capito
Che fastidio le frasi del tipo
“Questo cielo mi sembra dipinto”
Le lasagne scaldate nel micro
Che da solo mi sento cattivo
Vado a letto, ma cazzo è mattina
Parlo troppo, non ho più saliva
Promettevo di portarti via
Quando l’auto nemmeno partiva

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

Bella gente, qui bello il posto
Faccio una foto, sì, ma non la posto
Cosa volete, vino bianco o rosso?
Quante ragazze, frate, colpo grosso
Non bere troppo che diventi un mostro
Me lo ripeto tipo ogni secondo
Eppure questo drink è già il secondo
Ripenso a quella sera senza condom
Prendo da bere, ma non prendo sonno
C’è questo pezzo in sottofondo
Lei che mi dice “voglio darti il mondo”
Ecco perché mi gira tutto intorno
Mentre si muove io ci vado sotto
Ma dalla fretta arrivo presto, troppo
E sul momento non me ne ero accorto
E poi nemmeno credo di esser pronto
E poi nemmeno penso d’esser sobrio
E poi un figlio non lo voglio proprio
E poi a te nemmeno ti conosco
Cercavo solo un po’ di vino rosso
Però alla fine, vedi, è tutto apposto
Si vede che non era il nostro corso
Si dice “tutto fumo e niente arrosto”
Però il profumo mi è rimasto addosso

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

Mi guardo allo specchio e penso
Forse dovrei dimagrire
Il tempo che passa lento
Anche se non siamo in Brasile
Mi copro perché è già inverno
E non mi va mai di partire
In queste parole mi perdo
Ti volevo soltanto dire

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

lunedì 2 ottobre 2017

L'AUTUNNO DENTRO























Sconfinata assenza ...

" ... la più sicura, 
la più efficace, 
la più viva, 
la più indistruttibile, 
la più fedele delle presenze".

venerdì 22 settembre 2017

PANTA REI

"Blessed is the person who expects nothing,
for they shall never be disappointed".
(semicit.)

domenica 6 agosto 2017

Is Knowledge merely opinion?

Knowledge is merely opinion (cit.)
"Anche no" (semicit.)

La scienza procede per tentativi, ma non procede a casaccio.
"Isaac, spiegami il metodo scientifico, come se io avessi 6 anni".

La relatività del torto -  di Isaac Asimov.

"Qualche tempo fa ho ricevuto da uno dei miei lettori una lettera scritta a mano con pessima calligrafia. 
Mi sono comunque sforzato di decifrarla, nel caso contenesse qualcosa di importante. 
Nella prima frase, dichiara di essere un laureando in letteratura inglese, ma di sentirsi in dovere di darmi una lezione di scienze (sospiro, perché conosco pochi laureati in letteratura inglese che possano insegnarmi qualcosa di scientifico, ma continuo a leggere, conscio della mia ignoranza e pronto a imparare da chiunque indipendentemente dalla sua qualifica). 
Pare che in uno dei miei innumerevoli scritti io abbia espresso qui e là una certa soddisfazione per il fatto di vivere in un secolo che ha raggiunto una corretta comprensione delle basi dell’universo. 
Senza entrare nel merito, mi limitavo a dire che oggi conosciamo le leggi fondamentali che regolano l’universo e le interrelazioni gravitazionali tra i suoi componenti più importanti, come mostrato dalla teoria della relatività elaborata tra il 1905 e il 1916. 
Conosciamo anche le leggi basilari che governano le particelle subatomiche e le loro interrelazioni, chiaramente descritte dalla teoria dei quanti elaborata tra il 1900 e il 1930. 
Inoltre, tra il 1920 e il 1930, abbiamo scoperto che le galassie e gli ammassi di galassie sono le unità di base dell’universo. 
Tutte queste scoperte sono avvenute nel XX secolo. 

Il giovane specialista in letteratura inglese, dopo aver citato qualche mia frase, passava severamente a rendermi edotto del fatto che in ogni secolo la gente ha creduto di aver compreso definitivamente l’universo, e che ogni volta si è dimostrato che aveva torto
Ne segue che l’unica affermazione che possiamo fare a proposito delle nostre conoscenze attuali è che sono errate.

Il giovane citava poi con approvazione la frase pronunciata da Socrate quando seppe di essere stato definito l’uomo più saggio di tutta la Grecia dall’oracolo di Delfi: «se sono l’uomo più saggio» — disse Socrate — «è perché so di non sapere nulla». 
L’implicazione era che io fossi molto sciocco perché credevo di saperla lunga. 

 Ahimè, niente di tutto ciò era per me una novità (poche cose sono novità per me: vorrei che i miei corrispondenti ne prendessero atto). 
Questo argomento, in particolare, mi era stato proposto un quarto di secolo prima da John Campbell, specialista nell’irritarmi. 
Anche lui sosteneva che tutte le teorie si sono rivelate errate nel tempo. 

La mia risposta era stata: 
«John, quando la gente credeva che la Terra fosse piatta, aveva torto. 
Quando credeva che fosse sferica, aveva torto. 
Ma se tu credi che ritenere la Terra sferica sia altrettanto sbagliato che ritenerla piatta, allora il tuo punto di vista è più sbagliato di tutti e due i precedenti messi insieme». 
Vedete, il problema di fondo è che la gente pensa che “giusto” e “sbagliato” siano termini assoluti, che ogni cosa che è non perfettamente e completamente giusta sia totalmente e ugualmente sbagliata. 
Io non la penso così. 
Mi sembra che ragione e torto siano concetti complessi e che valga la pena di dedicare questo scritto alla spiegazione del mio punto di vista. 

Prima lasciatemi sistemare Socrate, perché sono stufo di questa pretesa che il non sapere nulla sia segno di saggezza. 
Non c’è nessuno che non sa nulla. 
I neonati imparano a riconoscere la madre in pochi giorni. 
Socrate certamente sarebbe d’accordo, e spiegherebbe che non è alla conoscenza spicciola che si riferisce. 
Vuol dire che, di fronte alle grandi astrazioni dibattute dagli esseri umani, bisogna porsi senza preconcetti o nozioni passivamente accettate, e che solo lui lo sa (che pretesa arrogante!). 

Nel discutere questioni come “che cos’è la giustizia?” o “che cos’è la virtù?” egli assumeva l’atteggiamento di chi non sa nulla e deve essere erudito dagli altri — è la cosiddetta “ironia socratica”, perché Socrate era ben consapevole di saperla molto più lunga delle anime semplici con cui dialogava. 
Atteggiandosi a ignorante, Socrate spingeva gli altri a esporre il loro punto di vista su tali questioni. 
Quindi, attraverso una serie di domande apparentemente ingenue, portava gli interlocutori entro una tale ridda di autocontraddizioni che alla fine, esasperati, ammettevano di non sapere di cosa stessero parlando. 
È un segno della meravigliosa tolleranza degli Ateniesi avergli permesso di continuare così per decenni: solo quando Socrate ebbe raggiunto la soglia dei settant’anni, non potendone più, gli fecero bere la cicuta. 

Ora, da dove viene l’idea di una “ragione” e di un “torto” assoluti? 
Credo che la loro origine affondi nei primi anni di vita, quando i bimbetti che conoscono poche cose sono istruiti da insegnanti che ne sanno più di loro. 
I bambini imparano l’ortografia e l’aritmetica, per esempio, e qui incontriamo qualcosa di apparentemente assoluto. 

Come si scrive “zucchero”? Risposta: z-u-c-c-h-e-r-o. Giusto. 
Qualunque altra risposta è sbagliata. 

Quanto fa 2 + 2? La risposta giusta è 4. Qualunque altra risposta è sbagliata. 

Avere risposte esatte e avere un “giusto” e “sbagliato” assoluti minimizza la necessità di pensare, e questo fa piacere agli studenti come agli insegnanti. 

Per questa ragione maestri e allievi preferiscono a un esame articolato dei test con risposte brevi, magari da scegliere in uno schema a scelta multipla o del tipo vero-falso. 
A mio parere, test del genere non sono adatti a misurare la comprensione dell’argomento da parte dello studente. Danno soltanto il grado di efficienza della sua capacità di memorizzare. 

Capirete quello che voglio dire ammettendo che giusto e sbagliato sono concetti relativi

Come si scrive “zucchero”? Alice risponde p-q-z-z-f, mentre Manuela risponde s-u-c-c-h-e-r-o. Hanno sbagliato entrambe, ma c’è qualche dubbio che Alice abbia sbagliato più di Manuela? Oppure supponete di scrivere “zucchero”: s-a-c-c-a-r-o-s-i-o o C12H22O11
Strettamente parlando, avete sbagliato entrambe le volte, ma avete dimostrato una conoscenza dell’argomento al di là della semplice scrittura. 

Supponiamo allora che la domanda fosse: in quanti modi diversi sapete scrivere “zucchero”? Date una giustificazione per ciascuno dei modi. 
Naturalmente lo studente sarebbe costretto a pensarci e, alla fine, a mostrare quanto — poco o molto — sa in proposito. 
L’insegnante, a sua volta, dovrebbe riflettere parecchio per valutare le conoscenze dell’allievo. Immagino che entrambi si sentirebbero oltraggiati. 

Ancora, quanto fa 2 + 2? Giovanni dice 2 + 2 = rosso, mentre Mario risponde: 2 + 2 = 17. 
Entrambi hanno torto, ma non è insensato giudicare l’errore di Giovanni più grave. 
Supponiamo che voi diciate: 2 + 2 = un numero intero. Avreste ragione, no? 
Oppure: 2 + 2 = un numero intero pari. Avreste ancora più ragione. 
Oppure: 2 + 2 = 3,9999. La risposta non sarebbe quasi giusta? 
Se l’insegnante si aspetta di sentire 4 e non distingue tra i diversi livelli d’errore, non è forse un limite non necessario imposto alla conoscenza? 

Ora la domanda è: quanto fa 9 + 5? Voi rispondete: 2. 
Cessato il clamore suscitato dalla risposta, sareste ridicolizzati e messi di fronte al fatto che 9 + 5 = 14. 
Se poi vi si dice che sono passate 9 ore da mezzogiorno, e quindi sono le 9 di sera, e vi si chiede che ore saranno tra 5 ore, voi risponderete 14, forti della conoscenza certa che 9 + 5 = 14. 
Ovviamente sareste di nuovo ridicolizzati ed edotti che la risposta è: le 2 di notte. 
Dopo tutto, pare che in questo caso 9 + 5 sia uguale a 2. 

Ancora, immaginate che Riccardo dica: 2 + 2 = 11 e, prima di essere spedito a casa con una nota sul diario, si affretti ad aggiungere: “in base 3, naturalmente”.
Avrebbe ragione […] 

Di conseguenza, quando il mio giovane amico esperto di letteratura inglese mi dice che in ogni secolo gli scienziati hanno creduto di aver compreso l’universo e hanno sempre avuto torto, quello che io voglio sapere è quanto avevano torto. 
Sbagliavano tutti nella stessa misura? 

Facciamo un esempio. 
Agli albori della civiltà, l’opinione generale era che la Terra fosse piatta
Non perché la gente fosse stupida o disposta a credere a delle sciocchezze. 
Pensavano che fosse piatta in base a una sana evidenza. 
Non era solo una questione di “è così che appare”, perché la Terra non sembra piatta: la sua superficie è piena di montagne, vallate, gole, scogliere e via dicendo. 
Certo, esistono le pianure dove, per un’area limitata, la Terra sembra abbastanza piatta. Una di queste pianure si trova nella zona del Tigri e dell’Eufrate, dove si sviluppò la prima civiltà della storia (in possesso della scrittura), quella dei Sumeri. 
Forse fu l’aspetto della pianura a convincere gli acuti Sumeri ad accettare la generalizzazione che tutta la Terra fosse piatta: eliminando alture e depressioni, quello che rimaneva sarebbe stato piatto. Deve aver contribuito a formare questo concetto il fatto che le acque di stagni e laghi sembrano molto piatte nei giorni di calma. 
Un altro modo di considerare la questione è chiedersi quale sia la “curvatura” della superficie terrestre, di quanto cioè devia (in media) da un piano perfetto se misurata su una distanza considerevole. 
Secondo la teoria della Terra piatta non c’è alcuna deviazione, per cui la curvatura risulta 0 per chilometro. 
Oggi c’insegnano che la teoria della Terra piatta è sbagliata: tutta sbagliata, terribilmente sbagliata, assolutamente sbagliata. 
Ma non è così. 
La curvatura terrestre è quasi 0 per chilometro, dunque, per quanto effettivamente sbagliata, la teoria della Terra piatta è casualmente quasi corretta. 
Per questo è durata a lungo. 

Certamente c’erano motivi per considerare questa teoria insoddisfacente: intorno al 350 a.C. il filosofo greco Aristotele ne fece un elenco. 
Primo, certe stelle scomparivano al di là dell’emisfero meridionale se si viaggiava verso nord e al di là dell’emisfero settentrionale se si viaggiava verso sud. 
Secondo, l’ombra proiettata dalla Terra sulla Luna durante un’eclisse lunare era sempre un arco di cerchio. 
Terzo, sulla Terra stessa le navi scomparivano oltre l’orizzonte, in qualsiasi direzione stessero viaggiando. 
Tutte e tre le osservazioni non erano compatibili con la teoria della Terra piatta, mentre erano spiegabili considerando la Terra sferica. 
Per di più, Aristotele credeva che tutta la materia tendesse a muoversi verso un centro comune e, nel far questo, la materia solida finisce con l’assumere una forma sferica. 
Circa un secolo dopo Aristotele, il filosofo greco Eratostene notò che il Sole gettava ombre di lunghezza differente a differenti latitudini (tutte le ombre avrebbero la stessa lunghezza se la superficie terrestre fosse piatta). 
Dalla differenza di lunghezza delle ombre calcolò la dimensione della sfera terrestre, ottenendo il valore di 40.000 chilometri per la circonferenza. 
La curvatura di una tale sfera è circa 0,000126 per chilometro, un valore molto vicino allo 0 per chilometro e non facilmente misurabile con le tecniche a disposizione degli antichi. 
La minuscola differenza tra 0 e 0,000126 dà ragione del lungo tempo trascorso tra la Terra piatta e la Terra sferica. 
Badate, anche una differenza minima, come quella tra 0 e 0,000126 può essere importante. 
È una differenza che conta. 
Non si può fare una mappa accurata di un’area vasta della Terra senza tener conto di tale differenza e senza considerare la Terra sferica anziché piatta. 
Così come non si può intraprendere un lungo viaggio in mare senza disporre di un modo ragionevole per determinare la propria posizione. 
Inoltre la Terra piatta presuppone la possibilità di una Terra infinita oppure l’esistenza di un "termine” della superficie. 
Invece la Terra sferica postula una Terra senza termine e tuttavia finita, ed è questo secondo postulato ad essere in accordo con tutte le scoperte successive. 
Dunque, pur essendo la teoria della Terra piatta solo leggermente sbagliata, e di ciò va riconosciuto il merito ai suoi inventori, tuttavia era sbagliata a sufficienza per essere scartata a favore della teoria della Terra sferica. 
E allora la Terra è una sfera? 
No, non è una sfera; non in stretto senso matematico. 
Una sfera ha certe proprietà matematiche: per esempio, tutti i diametri (cioè tutte le linee rette che vanno da un punto all’altro della sua superficie passando per il centro) hanno la stessa lunghezza. Questo non è vero per la Terra: diversi diametri della Terra differiscono in lunghezza. 
Come fece la gente ad accorgersi che la Terra non è una sfera perfetta? 
Per cominciare, i contorni del Sole e della Luna sono cerchi perfetti, entro i limiti di misurazione del tempo dei primi telescopi. 
Il che si accorda con l’ipotesi che Sole e Luna abbiano una forma perfettamente sferica. 
Invece le prime osservazioni al telescopio di Giove e Saturno rivelarono contorni che non erano cerchi, ma ellissi. 
Questo significava che Giove e Saturno non erano propriamente sferici. 
Isaac Newton, verso la fine del XVII secolo, dimostrò che un corpo massiccio doveva formare una sfera sotto l’effetto delle forze gravitazionali (proprio come Aristotele aveva previsto), ma solo se non stava ruotando. 
In rotazione, un effetto centrifugo avrebbe sollevato la materia contro la gravità, con un effetto tanto più sensibile quanto più ci si avvicinava all’equatore. 
L’effetto aumenta anche in funzione della velocità di rotazione, e Giove e Saturno ruotano davvero molto velocemente. La Terra ruota molto più lentamente di Giove e Saturno, per cui l’effetto doveva essere minore, ma pur sempre presente. 
Nel XVIII secolo furono fatte misurazioni della curvatura terrestre che diedero ragione a Newton
In altri termini, la Terra ha un rigonfiamento all’equatore e si appiattisce ai poli: è quel che si dice uno “sferoide schiacciato”, più che una sfera. 
Perciò i vari diametri della Terra sono di diversa lunghezza. 
I diametri più lunghi sono quelli che passano per punti opposti dell’equatore: il “diametro equatoriale” è di 12.755 chilometri. Il diametro più corto va dal polo nord al polo sud: questo “diametro polare” è di 12.711 chilometri. La differenza tra il diametro maggiore e il diametro minore è di 44 chilometri e questo vuol dire che lo schiacciamento della Terra (il grado di scostamento dalla vera sfericità) è di 44/12.755, cioè 0,0034 che equivale a ⅓ dell’1%. 
Detto altrimenti, su una superficie piatta la curvatura è ovunque 0 per chilometro. 
Sulla superficie di una Terra sferica la curvatura è ovunque 0,000126 per chilometro (o 12,6 centimetri per chilometro). 
Sulla superficie di una Terra sferoide la curvatura varia da 12,557 centimetri per chilometro a 12,642 centimetri per chilometro. 
La correzione passando dalla sfera allo sferoide schiacciato è molto minore di quella tra il piano e la sfera
Di conseguenza, se il concetto di Terra sferica è sbagliato, strettamente parlando, non è tanto sbagliato quanto il concetto di Terra piatta. 
Sempre strettamente parlando, anche la nozione della Terra come sferoide schiacciato è sbagliata. Nel 1958, quando il satellite Vanguard I fu messo in orbita intorno alla Terra, fu possibile misurare l’attrazione gravitazionale locale della Terra, e quindi la sua forma, con una precisione senza precedenti. 
Risultò che il rigonfiamento equatoriale a sud dell’equatore era leggermente più pronunciato di quello a nord dell’equatore e che il livello del mare al polo sud era leggermente più vicino al centro della Terra di quello al polo nord. 
Non sembrava esserci altro modo di descrivere questa deformazione se non dicendo che la Terra è a forma di pera: subito molta gente decise che il pianeta non aveva niente di sferico, ma assomigliava piuttosto a una pera Barlett penzolante nello spazio. 
In realtà la deviazione a pera rispetto allo sferoide schiacciato è una questione di metri più che di chilometri e l’aggiustamento della curvatura è dell’ordine dei milionesimi di centimetro per chilometro. 


Per farla breve, amico letterato inglese, vivendo in un mondo mentale di torto e ragione assoluti possiamo immaginare che, dato che tutte le teorie sono sbagliate, la Terra possa essere considerata sferica oggi, cubica il prossimo secolo, un icosaedro cavo il prossimo ancora e a forma di ciambella quello successivo. 
Nella realtà, una volta che gli scienziati s’impadroniscono di un buon concetto, gradualmente lo migliorano e lo estendono di pari passo con l’evoluzione degli strumenti di misurazione disponibili.  
Le teorie non sono tanto sbagliate quanto incomplete. 

Questo vale in molti altri casi oltre a quello della forma della Terra. 
Perfino le nuove teorie più rivoluzionarie scaturiscono di solito da piccoli aggiustamenti. 
Una teoria che richiede qualcosa di più di una piccola modifica non può durare a lungo. 

Tratto da Isaac Asimov. 
«The Relativity of Wrong», in The Skeptical Inquirer, Vol. 14, n. 1, 1989, pp. 35-44; traduzione di Maria Turchetto. 

Isaac Asimov (Petrovići, URSS, 2/1/1920 - New York, USA, 6/4/1992), scienziato e scrittore statunitense. 
I suoi genitori emigrarono negli Stati Uniti nel 1923. Laureato in Chimica e Biologia, svolse attività d’insegnamento presso la School of Medicine dell’Università di Boston. 
Dal 1939 iniziò l’attività di scrittore di fantascienza che, dal 1950, divenne la sua principale attività, tanto che si ritirò dall’insegnamento. Sempre dichiaratosi non credente e “umanista”, pur rispettando qualsiasi credenza ha avversato qualsiasi superstizione, bigottismo o parascienza, ergendosi spesso a paladino del pensiero razionale e scientifico. 
Morì a Manhattan (New York) il 6 aprile 1992. 
Per ulteriori notizie biografiche e bibliografiche, consigliamo il sito italiano. 


mercoledì 19 luglio 2017

SCOLAPASTA IN TESTA ...

... PER COMBATTERE L'IMBECILLITA'



 Ha scritto Silver, più di un anno fa:

"Facciamo qualcosa di concreto per combattere l'imbecillità: oggi (OGGI) impariamo una lezione di geografia, di storia, di fisica, di analisi logica, di storia dell'arte, di quello che vi pare. E domani un'altra. Niente bandierine, studiamo".

E sarebbe bello se questo messaggio breve, diretto, semplice, fosse compreso e accolto.
Le opinioni da sole non hanno peso, se non sono supportate da un briciolo di conoscenza. 
Un briciolo.

Studiare una lezione al giorno, piccola, semplice, breve. Un argomento, un frammento di conoscenza. Poco poco, è molto meglio che nulla.
Non è solo utile (understatement per "indispensabile"), è pure piacevole.

mercoledì 26 aprile 2017

BRACCIO DI FERRO











Tu sarai amato, 

il giorno in cui 
potrai 
mostrare la 
tua debolezza, 
senza che l'altro se ne serva 
per affermare 
la sua forza.

Cesare Pavese. 

giovedì 30 marzo 2017

CATEGORIE e PREGIUDIZI



"Ricordati sempre una cosa, figlio mio. Al Mondo esistono due categorie di persone. Quelle buone, che fanno cose buone, e quelle cattive, che fanno cose cattive.
Questa è l'unica differenza che c'è tra le persone
."

Il mio nome è Kahn. Il Trailer.