I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
****
I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

martedì 26 gennaio 2010

ISLANDA





Un giorno ci andrò.

sabato 16 gennaio 2010

HO ANCORA LA FORZA - Francesco Guccini



Ho ancora la forza che serve a camminare,
picchiare ancora contro per non lasciarmi stare
ho ancora quella forza che ti serve
quando dici: "Si comincia !"

E ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due pacchetti al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
e al mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di starvi a raccontare
le mie storie di sempre, di come posso amare,
di tutti quegli sbagli che per un
motivo o l'altro so rifare...

E ho ancora la forza di chiedere anche scusa
o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa,
di dirvi che comunque la mia parte
ve la posso garantire...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
nel mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di non tirarmi indietro,
di scegliermi la vita masticando ogni metro,
di far la conta degli amici andati e dire:
"Ci vediam più tardi ..."

E ho ancora la forza di scegliere parole
per gioco, per il gusto di potermi sfogare
perché, che piaccia o no, è capitato
che sia quello che so fare...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
col mondo sono andato
e col mondo son tornato sempre vivo...

F. Guccini - Stagioni (2000)

giovedì 14 gennaio 2010

YOU NEVER CAN TELL




It was a teenage wedding, and the old folks wished ‘em well
You could see that Pierre did truly love the mademoiselle
And now the young monsieur and madame have rung the chapel bell
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They furnished off an apartment with a two room Roebuck sale
The coolerator was crammed with TV dinners and ginger ale
But when Pierre found work, the little money comin’ worked out well
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They had a hi-fi phono, boy, did they let it blast
Seven hundred little records, all blues, rock, rhythm and jazz
But when the sun went down, the volume went down as well
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They bought a souped up jitney, ’twas a cherry red ‘53
They drove it down to New Orleans to celebrate their anniversary
It was there that Pierre was wedded to the lovely mademoiselle
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”

They had a teenage wedding, and the old folks wished them well
You could see that Pierre did truly love the mademoiselle
And now the young monsieur and madame have rung the chapel bell
“C’est la vie,” say the old folks, “It goes to show you never can tell”



mercoledì 13 gennaio 2010

STEREOTIPI

"Il grande dramma del giorno è questo publiredazionale che stiamo facendo per un’azienda che produce detergenti per la casa. Proponiamo articoli che trattino il modo di vivere la casa in modo attuale. 
E attuale per me vuole dire “schioda il tuo grosso culo dal divano e dammi una mano a pulire questa casa”.
Invece no. Per queste persone siamo rimaste all’enciclopedia della donna- quella dove ti insegnano a prendere il tè coi biscotti e a stare seduta con le ginocchia strette.
Spolverare è una gioia, avere le lenzuola di fiandra ha del miracoloso e stare ore e ore a lustrare i pavimenti è un piacere che solo una donna può apprezzare.

Infatti mi è arrivata una nota firmata della presidentessa della società in questione che scrive “noi donne abbiamo la casa nel DNA”. 
Più che nel DNA io ho la sensazione che la casa ce l’abbiamo da qualche altra parte…
E questa cretina è pure laureata alla Bocconi".



da: Puliti Puliti - leggi tutto!



martedì 12 gennaio 2010

GIUDIZI UNIVERSALI

lunedì 11 gennaio 2010

OPPORTUNITA'

Le opportunità che ci si presentano sono tali solamente se e quando ci trovano pronti ad accoglierle.
Se non siamo preparati, potrebbero passare inosservate, o apparirci in negativo, come problemi od ostacoli.
La fortuna è dunque un luogo in cui preparazione ed opportunità si incontrano solo se vi si trovano contemporaneamente.

"La fortuna è quel momento in cui la preparazione incontra l'opportunità". Randy Pausch.
Condivido in pieno.

FREEDOM

 

sabato 9 gennaio 2010

MARGHERITA DELLE POSSIBILITA'



Un po' "artistica", ma rende l'idea.
Quasi quasi mi piace di più così.

VEDI CARA


1990-2010

Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...


Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

venerdì 8 gennaio 2010

COMPLESSI

Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso. 

Eleanor Roosevelt

lunedì 4 gennaio 2010

FATICA RILASSANTE!


Stivo con ghiaccio

I piccoli-grandi piaceri della vita.

domenica 3 gennaio 2010

DIVINO UMORISMO

Arrivato anche il 2010.
Nulla di nuovo rispetto all'anno precedente. Anche perché sono trascorsi solo pochi giorni.
Voglia di sorridere.

Ho "rubato" da: segnodisegno
(spero non ne abbia a male)

Stiamo da Dii
Quella volta, Dio si svegliò tardi. Aveva messo la sveglia a eternità meno un quarto, ma poi si era alzato a eternità e venti, quasi eternità e mezza.
Infilati i divini bragoni e i panneggianti divini zinnaloni, si mise a sedere e contemplò tra sé e sé non si sa esattamente cosa, lasciando passare qualche eternità e, nel comtempo, battento svagato i divini polpastrelli di indice e medio della mano destra sul divino dorso della sinistra.
Poi immaginò un telefono - che comparve - e compose un numero. Che sbagliò, giusto per il gusto di far scricchiolare qualche dogma sull'infallibilità; s'era svegliato mattacchione.
Compose nuovamente il numero ed attese.


"Pronto."
"Pronto, ciao Allah, sono Dio."
"Lo so, sono dio anch'io. E poi, quando mi compare un telefono di fianco di solito puoi essere solo tu. Buddah usa i segnali di luce e Manitù quelli di fumo. Allora, o la smetti di schermarti la divina mente o mi dici perchè m'hai chiamato."
"...è che mi annoio, Allah."
"Santi Noi, Dio, non ti mettere a creare cose a caso, così, solo per farti adorare, come l'altra volta..."
"...no, no... E' che... Non mi diverto più, non mi sento a posto, completo, ho come un'inquietudine, un'insoddisfazione di base... Non son più tanto convinto di ciò che faccio..."
"Dio, è un pezzo che fai poco e niente. Hai abbassato il volume delle preghiere quasi a zero e lasci tutto a quelli a cui hai affidato il franchising, giù. Con la storia del libero arbitrio, poi, non ti pigli neanche la responsabilità della predeterminazione. Mi stai dicendo che hai problemi di autostima?! Meglio: che non credi in te?! Mi fischiano le divine orecchie a pensare al paradosso teologico. Dio, vuoi prove della tua esistenza?!"
"...ecco, vedi, è questo il punto, Allah. Con noi non si può scherzare."
"Come?!"
"Ci prendiamo così sul serio... Ecco, Allah, io ho deciso di darmi all'umorismo."
"Dio, tu come senso dell'umorismo stai messo - con divino rispetto, eh - come Confucio a mezze misure. Cioè, dai, Dio, le cavallette, il diluvio, l'oro fuso del vitello versato nelle gole degli idolatri, un figlio crocifisso, svariate crociate, l'inquisizione spagnola, la Binetti, la morte di tutti i primogeniti, il casino per il frutto della conoscenza addentato da quel poveraccio nell'Eden, la dannazione eterna... Ma che cosa vuoi senso dell'umoris..."


"ALLAH!"
"Che c'è?"
"Ti dichiaro guerra nel nome dell'Unico Vero Uomo."
"..."
"..."
"Ah-ah. Ah Ah AH! AHAHAHHAHAAAAHAHAAAHAAHAMBWUAHAHAHAHA!"
"Ahahahahahahhahaah!"
"Ah... ahaahahh... ...fffiù, oh DioddDioddDio..."
"Eh eh eh..."
"...ma pensa te. Va a cagare, Dio."
"Ciao Allah, ci si appare."
"Ciao Dio."