I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

venerdì 17 aprile 2015

CONVERSIONE LINGUISTICA


Perché Paolo Grimoldi chiama Laura Bolrdini "Signor Presidente", con tale accento sul maschile?
Che cosa vuole sottolineare, così facendo?
Non mi è chiaro.

Ma questo episodio induce a riflettere.
E potrebbe essere il pretesto per una "conversione linguistica".




Mi ricredo.
Forse l'idea di declinare al femminile ha un suo perché.
Ogniqualvolta sia possibile, usando una semplice "a", non le cacofoniche "essa" o "ice".
E forse, prima o poi, verrà a cadere anche il tono dispregiativo con cui le figure professionali vengono appellate quando riferite alle donne.

"Per il prof. Malesci, che richiama un noto opuscolo ufficiale del 1987 (le Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, compilate da Alma Sabatini) il futuro è delle forme femminili: la ministra, l'avvocata, la soldata. Può darsi che egli abbia ragione.
A me sembra però che, al di là dell'uso di alcuni giornali (non di tutti!), più sensibili al "politicamente corretto", nella lingua comune forme del genere non siano ancora acclimatate e, anzi, potrebbero essere oggetto d'ironia. Sul loro successo incide negativamente anche il fatto che molte donne avvertano come limitativa la femminilizzazione coatta del nome professionale, riconoscendosi piuttosto in una funzione o una condizione in quanto tale, a prescindere dal sesso di chi la esercita."

La pensavo anch'io così: prima il ruolo, poi il genere.
Ho cambiato idea. Un ruolo al femminile non è meno autorevole.