I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

giovedì 29 marzo 2007

RADICAL ATHEIST - ATEO CONVINTO

In tempi in cui sempre più spesso sentiamo aleggiare lo spettro di poco credibili “guerre di religione”, parlare di logica e scienza, e di etica e valori umani anziché sovrannaturali, e di diritti ed equità é un dovere.
Se non altro per ridurre la percezione delle differenze tra le persone, ed aumentare il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, quella umana.

Per puro piacere “estetico”, propongo una gustosa intervista a Douglas Adams (geniale autore della “Guida galattica per gli autostoppisti”, primo libro di una trilogia di … cinque!), in cui dichiara il proprio ateismo convinto e radicale. Ed argomenta in modo molto convincente la propria posizione in questo senso.

Per chi parla Inglese …


L'intervista da leggere

Per chi non parla Inglese, riporto alcuni significativi stralci (la traduzione è un po’ frettolosa e grossolana ... ):

AA: Sig. Adams, è stato descritto come un “ateo radicale”. E’ corretto?
Douglas: … se ti descrivi come “ateo”, qualcuno dirà: “non intendi “agnostico”? E devo rispondere che intendo proprio ateo. Non credo davvero che ci sia un Dio. In realtà sono convinto che non ci sia un Dio (una sottile differenza). Non vedo uno straccio di prova che suggerisca che ce ne sia uno.

Qualcun altro chiederà come posso affermare di saperlo? Credere che non c’è un Dio non è altrettanto irrazionale, arrogante, ecc. che credere che c’è un Dio? A questo rispondo di no, per molte ragioni.
Prima di tutto, io non credo che non ci sia un Dio. Non capisco cosa abbia a che vedere con questo un credo. Io credo o meno a mia figlia di 4 anni quando mi dice che non ha combinato quel disastro sul pavimento. Credo nella giustizia …
… io non credo che non ci sia Dio. Sono convinto che non ci sia, il che è completamente diverso e mi porta alla seconda ragione.
Non accetto le affermazioni attualmente in voga secondo cui ogni punto di vista è degno di rispetto tanto quanto qualsiasi suo opposto.

C’è qualcosa come l’ “onere della prova”, e nel caso di Dio, come nel caso della composizione della luna, questo si è radicalmente spostato. Dio era un tempo la migliore spiegazione che avessimo, ma ora ne abbiamo di immensamente migliori. Dio non è più una spiegazione per nulla, ma è diventato qualcosa che necessita a sua volta di una buona dose di dimostrazione. …

Negli anni spesi studiando storia, fisica, matematica, latino, ho imparato (per esperienza) qualcosa in meritoai fondamenti delle discussioni, delle prove, della logica … In effetti stavamo proprio imparando come individuare i differenti tipi di errori in logica, ed improvvisamante mi è parso chiaro che questi criteri semplicemente non si applicavano alle questioni religiose. Nell’educazione religiosa ci era richiesto di ascoltare con rispetto argomentazioni che, se fossero state utilizzate per supportare, per esempio, il motivo per cui le leggi sul grano (Corn Laws) furono abolite, sarebbero state derise in quando idiote e infantili e, in termini di logica e prove, semplicemente sbagliate.

sono affascinato dalla religione. (Il che è completamente diverso dal crederci!) Ha avuto un effetto talmente enorme sulle questioni umane. Che cosa è? Cosa rappresenta? Perché l’abbiamo inventata? In che modo continua a restare in vita? Che ne sarà? Adoro continuare a “rovistarci” …

Mi piace, questo autore. A modo suo era un grande.

1 commento:

Unknown ha detto...

Un video da mettere al rogo, ma per fortuna non si può. :-)
Quando la tecnologia garantisce la libertà di espressione è davvero una grand cosa.