I VESTITI DEL RE

La mia sola dipendenza è la libertà.
E non intendo disintossicarmi.
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I'm addicted to freedom only.
And I'm not going to undergo any treatment.

venerdì 28 marzo 2008

AGENDA SETTING

Sento parlare di Tibet e Olimpiadi. E non ne so abbastanza.
According to the Olympic Movement, i membri dello stesso portano avanti una vasta gamma di programmi e progetti che portano in vita i valori Olimpici.
Bello! E quali sono questi valori?


Pare che l'obiettivo dell'Olympic Movement sia quello di contribuire alla costruzione di un mondo pacifico e migliore educando i giovani attraverso lo sport praticato, senza discriminazioni di alcun tipo e in accordo con lo spirito Olimpico, che richiede comprensione reciproca in uno spirito di amicizia, solidarietà e correttezza.


A ri-bello!
E perché allora boicottare le olimpiadi Cinesi?


09.08.2007 Ad un anno dalle Olimpiadi, ieri la polizia cinese ha trattenuto per alcune ore i giornalisti di "Reporters sans frontières" (Rsf) che hanno promosso una manifestazione nella quale accusavano il governo cinese di non aver mantenuto le promesse in materia diritti umani e libertà di espressione fatte nel 2001 a Mosca quando i Giochi Olimpici del 2008 furono assegnati alla Cina. I rappresentanti di Rsf stavano tenendo una conferenza stampa non autorizzata davanti alla sede del Comitato organizzatore dei Giochi (Bocog) a Pechino indossando magliette con le manette al posto dei cerchi olimpici. "Non chiediamo il boicottaggio dei Giochi: chiediamo solo fatti concreti, come la liberazione dei prigionieri politici, la liberalizzazione del web e la fine delle interferenze sulle trasmissioni radio sgradite" - ha detto il responsabile di Rsf per l'Asia. Anche Amnesty International e Human Rights Watch hanno reso noto in questi giorni i loro rapporti dove denunciano le violazioni dei diritti civili in Cina.


...
Notizie confuse e contraddittorie continuano ad arrivare dal Tibet, come sempre accade quando le voci devono filtrare attraverso le maglie di una pesantissima censura come quella imposta dal governo cinese.
Quel che è certo, è che la strategia di Pechino nell'affrontare le rivolte popolari è cambiata. Nello Xingjiang, la regione ai confini con l'Afghanistan dove a ribellarsi è la popolazione musulmana, si utilizzano gli idranti per sedare le proteste. In una zona dove la temperatura può arrivare a 12-15 gradi sotto lo zero la folla viene circondata, inzuppata e lasciata congelare in strada in modo da attribuire i decessi alle rigide temperature, in Tibet si spara ad alzo zero per le strade.
Proprio nei giorni in cui, da Washington, la Cina viene depennata dalla lista nera dei paesi che violano gravemente i diritti umani.






Il Tibet (una Nazione che un tempo aveva una propria bandiera, la propria moneta, cultura e religione, ...) è occupato dalla Cina. Non da oggi.
Nel 1949, dopo la fondazione dello stato Comunista, l'esercito cinese lo invase, sopraffacendo la debole resistenza del popolo tibetano.
Il Tibet è importante per la Cina per le solite ragioni economiche e strategiche, oltre che per le ambizioni imperialiste del partito Comunista.
Nel marzo del 1959 i Tibetani insorsero contro l'occupazione cinese. La rivolta fu subito repressa brutalmente, ed il Dalai Lama fuggì in India, seguito da più di 80.000 Tibetani.
Decine di migliaia di Tibetani rimasti in patria furono uccisi o imprigionati. Un numero imprecisato, ma certamente diverse centinaia di migliaia di persone sono morte (di stenti, a seguito di torture o assassinate), come diretta conseguenza della politica cinese dal 1949 ad oggi.



Nel marzo del 2008, alla vigilia dell'apertura dei giochi Olimpici, la questione tibetana torna in agenda, purtroppo senza buone nuove.
Per poi tornare probabilmente nel comodo dimenticatoio, tra le tristi realtà che non ci riguardano. E continueremo ad occuparci della questione cinese in relazione a scarpe e moda "made in Italy".

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